VIII cerchio X bolgia Canto XXXI Pozzo dei Giganti IX cerchio traditori Luogo e tempo Tra l VIII e il IX cerchio (Pozzo dei Giganti); tra le 15 e le 16 di sabato 9 aprile 1300 Categoria di dannati e colpa I giganti superbi nei confronti della divinità Pena Sono sprofondati nel pozzo infernale, impossibilitati a muoversi ebbe origine la pluralità dei linguaggi umani), la sua lingua è incomprensibile a chiunque, come per lui lo sono le lingue degli altri. Dante e Virgilio procedono e vedono il secondo gigante, Fialte, avvolto dalle catene. Dante esprime il desiderio di vedere Briareo, che però, dice Virgilio, è troppo lontano. Andranno piuttosto da Anteo, che è slegato e può parlare: a lui chiederanno di essere portati sul fondo dell Inferno. Virgilio rivolge parole di lusinga ad Anteo e lo prega di deporli sul fondo; in cambio Dante, che è vivo, gli darà quello che desidera: la fama nel mondo dei vivi. Anteo esaudisce la richiesta, chinandosi a posare i due viaggiatori e risollevandosi subito dopo. Quando si trovano ormai sull argine dell ultima bolgia, Dante sente il fortissimo suono di un corno; a causa della poca luce, però, fatica a distinguere ciò che si trova davanti. Crede di vedere le torri di una città, ma Virgilio gli spiega che la vista lo sta ingannando: avvicinandosi, si accorgerà che non si tratta di torri, ma dei giganti sconfitti da Giove, che emergono dal pozzo centrale dell ottavo cerchio dalla vita in su. Il primo enorme gigante che Dante scorge è Nembrot. Poiché costui grida parole incomprensibili, Virgilio gli intima di soffiare nel corno, invece di parlare, e spiega a Dante che, a causa del suo tentativo di costruire la torre di Babele (dalla quale, narra la Bibbia, Pozzo dei Giganti CANTO XXXII ( VV. 124-139) IX cerchio Caina e Antenòra IX cerchio Tolomea Luogo e tempo IX cerchio, prima e seconda zona: Caina e Antenòra; circa le 18 di sabato 9 aprile 1300 Categoria di dannati e colpa I traditori dei parenti (Caina) e della patria (Antenòra) Pena Sono conficcati fino al collo nel ghiaccio del lago Cocito Dante dichiara l esigenza di uno stile aspro e duro per descrivere il fondo dell Inferno e invoca l aiuto delle Muse. Il poeta scorge quindi ai suoi piedi le teste dei dannati del nono cerchio, immersi nel ghiaccio del lago Cocito fino al collo. Notando due teste molto vicine, chiede loro chi siano; ma alzando il capo, le lacrime che sgorgano dagli occhi dei dannati ricadono sul viso, congelandosi. Il ghiaccio serra loro gli occhi, accecandoli, e le due teste ricadono verso il basso, cozzando violentemente. A esaudire la richiesta di Dante è un altro dannato: i due peccatori, rivela, sono i conti di Mangona (due fratelli che, divisi da un odio insanabile, si uccisero a vicenda). Poi dichiara di essere Camicione de Pazzi (anch egli colpevole di aver ucciso un parente) e annuncia l arrivo di Carlino de Pazzi, macchiatosi di una colpa ancor più grave (il tradimento della sua parte, i guelfi bianchi). 114 Giunti nella seconda zona, Antenòra, Dante urta con il piede la testa di un altro dannato. Udendogli pronunciare la parola Montaperti , gli chiede di rivelare il suo nome. Il dannato però si rifiuta, e Dante cerca invano di costringerlo a parlare afferrandolo per i capelli. Si tratta di Bocca degli Abati (guelfo traditore, presente alla battaglia di Montaperti): a rivelarlo è un altro peccatore, che lo chiama per nome. Furioso per la delazione, Bocca fa a sua volta il nome del dannato che ha parlato Buoso da Duera, anch egli traditore della propria parte esortando Dante a portare nel mondo dei vivi la notizia della sua condanna all Inferno. Poi nomina altri traditori puniti nell Antenòra. Dante e Virgilio procedono nel loro cammino, attraversando il Cocito. Dante nota due peccatori molto vicini; uno morde il capo dell altro, mangiandolo all altezza della nuca. Il poeta chiede al dannato di raccontare il motivo del suo odio bestiale.