II cielo (di Mercurio) CANTO III (della Luna) I cielo Sfera del fuoco Luogo I cielo o cielo della Luna Tempo Pomeriggio di mercoledì 13 aprile 1300 Categoria di beati Spiriti che non portarono a compimento i voti Condizione e aspetto Conservano il loro aspetto terreno, ma appaiono rarefatti come immagini riflesse in un vetro trasparente o in acque limpide Intelligenze motrici Angeli Personaggi Dante, Beatrice, Piccarda Donati, Costanza d Altavilla [1-33] DANTE E BEATRICE NEL CIELO DELLA LUNA Beatrice ha appena confutato l errata opinione del poeta sulle macchie solari e gli ha rivelato la verità. Nel momento in cui il poeta solleva il capo per dimostrare alla sua guida di aver compreso, si presentano ai suoi occhi immagini evanescenti di anime, simili a volti che si specchiano nell acqua limpida o in vetri tersi o a una perla posta sulla fronte bianca di una donna. Certo che si tratti di immagini riflesse, Dante si gira, ma dietro di sé non trova nulla; allora Beatrice gli spiega che quelle che vede sono anime reali, destinate al cielo più basso, quello della Luna, per non aver tenuto fede ai loro voti. beatitudine celeste. Sebbene dunque la grazia divina sia distribuita in modo diverso, ovunque nel cielo regna una beatitudine perfetta. [91-108] LA STORIA DI PICCARDA DONATI Soddisfatto il suo dubbio, Dante manifesta il desiderio di sapere a quale voto la donna non abbia tenuto fede e apprende che Piccarda, sin da giovane monaca dell ordine delle clarisse, era stata strappata al chiostro da uomini crudeli, che l avevano costretta con la forza alla vita laica. [109-123] COSTANZA D ALTAVILLA [34-57] PICCARDA DONATI Dante domanda all anima più desiderosa di parlare chi sia e chiede anche spiegazioni sulla condizione dei beati di quel cielo. Lo spirito è quello di Piccarda Donati, che con un sorriso spiega a Dante di essere stata nella vita terrena una suora e di essere perfettamente concorde con la volontà di Dio pur dimorando nel cielo più lento. Tutte le anime della sua sfera, infatti, sono appagate come lei dallo stesso conformarsi al volere divino, che è esso stesso motivo di piena beatitudine. [58-90] LA DOMANDA DI DANTE SULLA BEATITUDINE DELLE ANIME E LA RISPOSTA DI PICCARDA Dopo averla riconosciuta, il poeta chiede a Piccarda se le anime di quel cielo non desiderino trovarsi più in alto per godere maggiormente della grazia divina. Sorridendo Piccarda risponde che in Paradiso nessuna creatura può nutrire desideri discordi dal volere divino, poiché la piena adesione delle anime ai princìpi della carità divina è condizione essenziale della loro Gustave Doré, Dante incontra lo spirito di Piccarda Donati, 1861-1868. Durante il suo racconto, Piccarda indica un altra anima sfolgorante, vittima come lei di eventi simili: è Costanza d Altavilla, moglie dell imperatore Enrico VI di Svevia e madre di Federico II. [124-130] LA FOLGORAZIONE DI DANTE L anima di Piccarda svanisce velocemente intonando l Ave Maria e Dante, assalito da due dubbi, rivolge lo sguardo verso Beatrice, ma la donna celeste arde a tal punto di carità che Dante ne viene abbagliato e ciò gli impedisce di formulare subito la domanda.