CANTO III Porta dell Inferno Antinferno Acheronte Luogo Antinferno Tempo Tarda sera di venerdì 8 aprile 1300 Categoria di dannati e colpa Gli ignavi, coloro che non scelsero né il bene né il male; le anime in attesa di essere traghettate oltre l Acheronte Pena Corrono senza posa dietro un insegna, punti da mosconi e vespe che li fanno sanguinare; lacrime e sangue sono raccolti ai loro piedi da vermi ripugnanti Personaggi Dante, Virgilio, Celestino V, Caronte [1-21] LA PORTA DELL INFERNO [70-136] IL FIUME ACHERONTE E IL NOCCHIERO CARONTE Dante e Virgilio giungono alla porta dell Inferno, sulla quale sono incise terribili parole. Esse informano che il regno della punizione dei peccatori è stato creato dalla giustizia divina ed è eterno, e che chi vi è condannato non ne uscirà mai. Dante è spaventato da tale avvertimento, ma Virgilio lo esorta ad abbandonare ogni vigliaccheria. Dante e Virgilio giungono alla riva di un grande fiume, l Acheronte, che segna l ingresso all Inferno vero e proprio. Qui arrivano in continuazione le anime dei peccatori condannati alla dannazione eterna. Si avvicina una barca guidata da un vecchio dalla folta barba bianca e dagli occhi cerchiati di rosso: è Caronte, il demone che traghetta le anime da una riva all altra e che, con le urla e con i colpi di remo, disciplina i dannati e li costringe a sistemarsi ordinatamente sulla barca. Caronte si accorge che Dante è vivo e gli ordina di separarsi dalle anime dei morti, ma Virgilio gli intima di calmarsi, avvertendolo che il viaggio di Dante è voluto dal Cielo. Mentre Virgilio spiega al suo discepolo che le anime dei peccatori si raccolgono su questa riva da tutte le parti del mondo, un terremoto improvviso fa svenire Dante. [22-69] GLI IGNAVI Varcata la porta, i due pellegrini entrano nella zona che precede l Inferno vero e proprio (comunemente chiamata Antinferno), dove Dante è sopraffatto dalle urla e dai pianti dei dannati. Nota in particolare un enorme schiera di anime che corrono nude dietro a un insegna volante, continuamente punte da vespe e mosconi che le fanno sanguinare; il sangue, mischiato alle lacrime, è raccolto ai loro piedi da ripugnanti vermi. Virgilio spiega che sono le anime degli ignavi o pusillanimi , coloro che in vita non ebbero il coraggio di compiere una scelta fra il bene e il male. Tra loro vi sono gli angeli che, quando Satana si ribellò a Dio, non si schierarono né con i ribelli né con il Creatore. Dal momento che da vivi non seppero scegliere una bandiera cioè una causa in nome della quale prendere posizione, per la legge del contrappasso essi sono ora condannati a correre inutilmente dietro a un vessillo. Tra costoro Dante vede l ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto, quasi sicuramente Celestino V (Pietro del Morrone). Eletto papa nel 1294, Celestino V decise di rinunciare al trono pontificio reputandosi indegno di tanta responsabilità, una scelta che permise l ascesa al papato di Bonifacio VIII, il grande nemico di Dante. William Blake, Dante e Virgilio entrano all Inferno, 1825 ca.