III cielo (di Venere) Canto VII o (di Mercurio) II ciel I cielo (della Luna) Luogo e tempo II cielo o cielo di Mercurio; pomeriggio di mercoledì 13 aprile 1300 Categoria di beati Spiriti attivi per desiderio di gloria e onore Condizione e aspetto Splendenti di luce, cantano e danzano Intelligenze motrici Arcangeli Terminato il proprio discorso, Giustiniano si allontana con gli altri spiriti come velocissima favilla cantando un inno di lode. Beatrice legge un dubbio nella mente di Dante: perché gli ebrei sono stati puniti con la distruzione di Gerusalemme per la crocifissione di Cristo, se questa era necessaria a riscattare il peccato di Adamo? In altre parole: come può una giusta vendetta essere a sua volta giustamente vendicata? Per sciogliere la questione, Beatrice ricorda innanzitutto la duplice natura di Cristo, umana e divina: avendo l umanità peccato attraverso Adamo, la crocifissione di Cristo fu la giusta punizione soltanto per quanto riguardava la natura umana di Cristo, ma relativamente alla sua radice divina quel supplizio fu sacrilego. Beatrice legge nel poeta un altra domanda inespressa: perché Dio ha scelto questo modo di redimere l umanità? Perché quella era la soluzione migliore, spiega la guida. C erano due modi in cui Dio poteva ottenere la redenzione dell uomo dal peccato originale: per via di misericordia (cioè di perdono) o per via di giustizia (cioè di espiazione). Dio decise di impiegarli entrambi, assumendo la natura umana per misericordia e accettando passione e morte per giustizia. Beatrice previene quindi un altra obiezione di Dante: ciò che è creato da Dio come può essere corruttibile? Occorre distinguere tra ciò che crea il Signore direttamente come l anima, eterna e incorruttibile e ciò che deriva da cause seconde come i corpi, che discendono dai progenitori (Adamo ed Eva) e ricevono la forma dai cieli (e non da Dio in prima persona). Questi sono corruttibili, anche se sono destinati a risorgere dopo il Giudizio finale per riunirsi ciascuno alla propria anima. IV cielo (del Sole) Canto VIII o (di Venere) III ciel (di II cielo Luogo e tempo III cielo o cielo di Venere; tardo pomeriggio di mercoledì 13 aprile 1300 Categoria di beati Spiriti amanti Condizione e aspetto Cantano e danzano con velocità differenti a seconda del loro grado di perfezione Intelligenze motrici Principati Dante si accorge di essere salito al cielo di Venere perché Beatrice è diventata molto più bella. Il poeta spiega che, contrariamente a quanto credevano i pagani, il terzo cielo e il relativo pianeta non sono la sede della dea dell amore: di conseguenza, l amore che discende sulla Terra per opera delle intelligenze angeliche preposte non è quello passionale, ma quello caritatevole. Luci gioiose appaiono per dare il benvenuto al viaggiatore: sono le anime che cantano l Osanna con grande dolcezza. Si rivolge a lui lo spirito di Carlo Martello d Angiò: già re d Ungheria, avrebbe dovuto diventare signore della Provenza meridionale e del regno di Napoli, se la morte non l avesse colto appena ventiquattrenne. La Sicilia sarebbe appartenuta ai suoi figli se non si fosse ribellata ai Francesi, nella 290 Mercurio) rivolta palermitana dei Vespri, a causa del malgoverno di Carlo II. Infine rampogna il fratello Roberto per la sua avidità, assai distante dalla liberalità del padre. Dante gli chiede quindi come in una famiglia virtuosa possa nascere un figlio degenere. Carlo risponde che ciò avviene per un influsso delle stelle sui caratteri degli uomini che non dipende dall origine familiare o dal casato: se così fosse, i figli sarebbero sempre uguali ai padri, cosa che evidentemente non accade. Carlo Martello conclude infine il proprio discorso spiegando che la natura imprime a ciascuno una particolare inclinazione e che la società funzionerebbe meglio se ciascuno la assecondasse; capita invece spesso che le persone tendano ad assumere ruoli a loro non consoni.