(Primo Mobile) IX cielo Canto XXVI delle Stelle fi cielo ( sse) VIII o (di Saturno) VII ciel Luogo e tempo VIII cielo o cielo delle Stelle fisse; pomeriggio di giovedì 14 aprile 1300 Categoria di beati Spiriti trionfanti Condizione e aspetto Risplendono riflettendo direttamente la luce di Cristo e celebrano Maria Intelligenze motrici Cherubini Dante, accecato dalla vista di Beatrice, è attirato dalla voce di san Giovanni, che lo invita a sostituire la luce degli occhi con quella della mente e lo interroga sulla terza delle tre virtù teologali: la carità. Il poeta afferma che ogni sua forma di affetto tende verso Dio; alla domanda del beato circa l origine di questa virtù, risponde che dapprima sono state le argomentazioni filosofiche e le Sacre Scritture a imprimergli l amore e a muoverlo a volere il bene nella luce della verità. Quindi Dante enumera brevemente i doni di Dio che lo hanno portato in salvo dal mar de l amor torto, nel quale stava annegando: il creato, la morte di Cristo per suscitare l amore degli uomini, la vita eterna che ogni cristiano spera di raggiungere. Quando tace, nel cielo risuona un canto dolcissimo a cui si unisce anche Beatrice, che dissolve l offuscamento dagli occhi di Dante facendogli acquisire una capacità visiva superiore a quella precedente. Oltre agli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo, Dante vede una quarta figura: è Adamo che, leggendo nella sua mente, interpreta i suoi quesiti e li rende manifesti. Dante vorrebbe sapere quanto tempo è trascorso dalla sua creazione, quanto tempo è rimasto nel Paradiso terrestre, quale peccato scatenò l ira divina e infine quale lingua fu creata da lui e parlata. La prima risposta di Adamo è quella al quesito più importante: il suo peccato fu la superbia che lo costrinse a non tener conto dei limiti fissati da Dio. Adamo rimase nell Eden sette ore e nel Limbo 4302 anni, dopo aver vissuto sulla Terra 930 anni. La sua lingua ora è estinta perché essa, in quanto fatto naturale, si evolve ed è soggetta a mutamenti. Giovanni di Paolo, Dante e Adamo, XV secolo. Empireo Canto XXVII VIII-IX cielo o (di Saturno) VII ciel Luogo e tempo VIII cielo o cielo delle Stelle fisse e IX cielo o Primo Mobile; pomeriggio di giovedì 14 aprile 1300 Categoria di beati Spiriti trionfanti; le nove gerarchie angeliche Condizione e aspetto I primi risplendono riflettendo direttamente la luce di Cristo e celebrano Maria; gli angeli sono disposti in nove cerchi fiammeggianti che ruotano intorno a un punto luminosissimo Intelligenze motrici Cherubini; Serafini Tutti i beati intonano il Gloria e Dante è pervaso da un ebbrezza indescrivibile, che nasce dalla consapevolezza della perfezione della vita beata. I tre apostoli (Pietro, Giacomo e Giovanni) e Adamo sono di fronte a lui; tra questi prende la parola Pietro mentre la sua luce da bianca diviene rossa, come accadrà a tutti i beati, compresa Beatrice, per l indignazione suscitata dalle parole che sta per pronunciare. Pietro infatti lancia un invettiva contro il Papato corrotto, colpevole di aver reso una fogna il luogo del suo martirio e aver fatto sì che la Chiesa fondata da Cristo cadesse in mano a ecclesiastici venali e senza scrupoli, causando la 332 divisione tra i cristiani stessi (guelfi e ghibellini): un tale scempio esige la vendetta divina. A questo punto i beati salgono dal cielo delle Stelle fisse verso l Empireo e Dante, invitato da Beatrice, rivolge lo sguardo all universo sotto di loro per osservare quanta strada ha percorso spaziando dalle colonne d Ercole alle coste della Fenicia. Il poeta fissa di nuovo gli occhi sulla beata, da cui deriva la forza che lo innalza nel nono cielo o Primo Mobile che, mosso direttamente da Dio, fa ruotare tutti gli altri cieli. Beatrice poi lancia un invettiva contro la corruzione umana e profetizza il soccorso divino per l umana famiglia, ora traviata.