CANTI XXVI-XXIX Paradiso Empireo Canto XXVIII elo (Primo Mobile) iX ci ielo VIII c (delle Stelle fis se) Luogo e tempo IX cielo o Primo Mobile; sera di giovedì 14 aprile 1300 Categoria di beati Le nove gerarchie angeliche Condizione e aspetto Gli angeli sono disposti in nove cerchi fiammeggianti che ruotano intorno a un punto luminosissimo Intelligenze motrici Serafini Quando Beatrice tace, Dante scorge nei suoi occhi il riflesso di una luce e, voltandosi per individuarne la fonte, scorge un punto luminosissimo (Dio) e nove cerchi (le gerarchie angeliche) che ruotano intorno a esso e le cui velocità e luminosità sono proporzionali alla vicinanza dal centro. Beatrice spiega che da esso dipendono il Cielo e tutta la natura; il poeta tuttavia non comprende perché le sfere celesti e la Terra non siano disposte secondo lo stesso ordine del modello ideale, cioè perché la sfera più grande e vicina a Dio corrisponda al cerchio più piccolo e più vicino al centro. La guida chiarisce allora che bisogna guardare non l ampiezza dei cieli, ma la virtù di cui sono pieni: il Primo Mobile, quindi, essendo più vicino a Dio, ruota assai più velocemente del cielo della Luna, che pur possiede diametro minore. Il dubbio di Dante viene così dissolto e la sua mente si rasserena come il cielo quando il vento spazza via la nebbia. Beatrice continua illustrando al poeta l ordinamento dei cori angelici divisi in tre gerarchie, ognuna delle quali è composta da tre ordini: Serafini, Cherubini e Troni la prima; Dominazioni, Virtù e Potestà la seconda; Principati, Arcangeli e Angeli la terza. Questa configurazione corrisponde a quella suggerita dalla dottrina di Dionigi (pseudo-Areopagita) e illustrata nel De coelesti hierarchia ed è diversa da quella presentata da Gregorio Magno nei Moralia (modello di Dante nel Convivio). Empireo Canto XXIX elo (Primo Mobile) iX ci ielo VIII c (delle Stelle fis se) Luogo e tempo IX cielo o Primo Mobile; sera di giovedì 14 aprile 1300 Categoria di beati Le nove gerarchie angeliche Condizione e aspetto Gli angeli sono disposti in nove cerchi fiammeggianti che ruotano intorno a un punto luminosissimo Intelligenze motrici Serafini Beatrice, che legge nella mente divina le domande di Dante, spiega che gli angeli furono creati da Dio per un atto d amore, affinché la sua infinita bontà prendesse consistenza in esseri distinti e consapevoli. Come frecce scagliate insieme, le intelligenze angeliche, la forma e i cieli nacquero nello stesso istante. Poco dopo la creazione, però, alcuni angeli guidati da Lucifero si ribellarono e precipitarono sulla Terra; gli altri, rimasti fedeli, furono ammessi a vedere Dio, dotati della vista intellettuale e di una volontà perfetta. Beatrice aggiunge che gli angeli possiedono intelligenza, memoria e volontà, ma che queste facoltà non sono paragonabili a quelle umane: dal momento che possono vedere tutto in Dio passato, presente e futuro il loro pensiero non analizza la realtà come fanno gli uomini. Critica perciò tutti coloro che sulla Terra predicano verità diverse, consapevolmente o inconsapevolmente, equivocando il vero contenuto delle Sacre Scritture. I predicatori che cercano in ogni modo di affermare cose originali desumendo altre verità dalle Sacre Scritture e approfittando dell ingenuità dei fedeli sono spregevoli ma più ancora lo sono, continua la beata, coloro che antepongono dottrine filosofiche alle Sacre Scritture. I predicatori trascurano il Vangelo per abbindolare i fedeli e per soddisfare la propria ambizione. Beatrice torna poi a parlare degli angeli spiegando a Dante che il loro numero è finito ma incalcolabile e che la luce di Dio si irradia su tutte queste creature dividendosi in innumerevoli specchi e tuttavia mantenendo la propria unità. 333