Palestra verso l Esame 1. Prove di lingua e cultura latina 1.1 La terribile vicenda di Gavio Cicerone, In Verrem PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua latina Classe IV Nel 70 a.C. Cicerone accettò di sostenere l accusa nella causa che i Siciliani avevano intentato contro il loro ex governatore Verre, che si era comportato con particolare crudeltà e rapacità. Il 5 agosto, nella prima seduta del processo, di fronte a una folla di cittadini e stranieri confluiti a Roma per le festività, Cicerone rinunciò al tradizionale discorso di apertura e, dopo una rapida requisitoria (actio prima), passò subito a interrogare una fitta schiera di testimoni. Questa mossa a sorpresa fu vincente: dopo i primi giorni, visto che le cose si mettevano male, Verre se ne andò in esilio volontario a Marsiglia. In autunno Cicerone mise in circolazione i cinque discorsi dell actio secunda, che non fu mai pronunciata: si tratta di un lunghissimo dossier dei crimini compiuti da Verre in Sicilia e anche in precedenza. Il quinto e ultimo discorso de suppliciis mostra l inadeguatezza di Verre alla sua carica e al tempo stesso la sua singolare crudeltà attraverso una innumerevole serie di episodi di violenza e soprusi. Uno dei più impressionanti è il supplizio a cui il governatore sottopose addirittura un cittadino romano, Gavio, originario del municipio di Compsa (oggi Conza in Campania): tale atto costituiva un delitto gravissimo poiché violava i diritti propri di un cittadino romano. PRE TESTO Questo Gavio di Conza di cui sto parlando era stato da Verre gettato in prigione con quegli altri cittadini romani e, riuscito a evadere di nascosto dalle latomie1, era arrivato a Messina. Qui, vedendo ormai così vicine l Italia e le mura di Reggio, i cui abitanti sono cittadini romani, si sentì fuori della paura della morte e delle tenebre della prigione, quasi tornato a novella vita grazie alla luce della libertà e a qualche sentore di legalità; e così a Messina si lasciò andare alle chiacchiere lamentandosi che lui, un cittadino romano, era stato gettato in prigione: aggiungendo che stava recandosi direttamente a Roma e che Verre al suo arrivo se lo sarebbe trovato tra i piedi. Non comprendeva, lo sventurato, che non c era alcuna differenza tra il parlare in questo modo a Messina o alla presenza stessa di Verre nel palazzo del governo; ché io ve l ho già detto prima che egli s era scelto da sé questa città per averla come collaboratrice nelle sue scelleratezze, ricettatrice dei suoi furti, complice di tutte le sue infamie. Conseguenza immediata è che Gavio viene trascinato dinanzi alla più alta autorità di Messina, e proprio quel giorno che coincidenza fortunata! eccoti arrivare Verre in città. Gli si riferiscono i fatti: la viva protesta, cioè, da parte di un cittadino romano per essere stato rinchiuso a Siracusa nelle latomie, il suo arresto al momento dell imbarco mentre lanciava contro di lui delle minacce fin troppo violente, e il suo imprigionamento perché fosse proprio il governatore a prendere a suo carico i provvedimenti ritenuti più opportuni. Egli ringrazia profondendosi in elogi per il benevolo interessamento nei suoi riguardi e, inferocito dal suo delittuoso e rabbioso sadismo, si reca nel foro. Aveva gli 1. Le latomie sono cave di pietra nelle quali venivano impiegati nei lavori forzati condannati, prigionieri di guerra e avversari politici. 68