L individuo e la comunità DI TESTO IN TESTO Questo brano è un passo di una relazione su Tangentopoli (termine giornalistico che indica il sistema di corruzione emerso in origine a Milano) tenuta nel 1995 dall allora Procuratore della Repubblica di Milano, Saverio Francesco Borrelli, una delle voci più autorevoli di Mani pulite , espressione con cui i mass media indicarono le inchieste condotte negli anni Novanta per individuare e colpire la corruzione del mondo politico e imprenditoriale. Il problema non è di uscire da Tangentopoli ma di penetrarvi fino al cuore ed espugnarla, raderla al suolo, cospargervi il sale: il problema non è di superare e spegnere Mani pulite ma di proseguire l opera fino all eliminazione di tutte quelle mani e quelle grinfie che pulite non sono. [ ] Che fare, dunque? Un opera che deve iniziarsi dalla scuola, ma che deve proseguire in una sorta di formazione permanente del cittadino, del pubblico impiegato, dell esercente un pubblico servizio, se occorre con la creazione di apposite agenzie di garanzia, di consulenza, ricostruire gradualmente la cultura civica degli italiani instillando non solo il gusto dell onestà e del rispetto puntiglioso della legalità intesa come valore assoluto, ma anche insegnando a comprendere il ritorno positivo, l utilità, il valore strumentale ed economico di tale rispetto. [ ] vogliamo coltivare il principio della speranza: l unico dal quale la vita riceve un senso. (Francesco Saverio Borrelli, Relazione al convegno Oltre Tangentopoli tenuto presso il Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo di Castellanza, Varese, 24 marzo 1995) FINO A TE Dopo aver letto attentamente il brano di Cicerone e quello di Francesco Saverio Borrelli, rifletti su quanto affermano i due autori sull imparzialità degli uomini di Stato; discuti poi assieme alla classe e all'insegnante su come dopo decenni di disaffezione verso la politica, a causa degli scandali e degli episodi di corruzione si potrebbero convincere i cittadini a credere nelle istituzioni e nel valore della partecipazione attiva alla vita del Paese. T3 I vantaggi dell amicizia Cicerone Laelius de amicitia, 22 Nel seguente passo del suo dialogo dedicato al tema dell amicizia, Cicerone espone in una serie di brevi ma incisive affermazioni l utilità e l importanza di questo tipo di legame nella vita di un uomo. Nel suo elogio Cicerone si mostra assai vicino alla concezione dell amicizia propria dell epicureismo, dal quale in genere si discosta, in maniera anche vivacemente polemica, per quanto riguarda la riflessione su altri temi (la partecipazione alla vita dello Stato, la natura e l esistenza degli dèi). Tuttavia, la visione epicurea è qui ricondotta a un contesto romano, non soltanto per mezzo dell iniziale citazione di Ennio, ma anche e soprattutto con il riferimento, alla fine del passo, agli esempi illustri della storia di Roma, che si richiama ai personaggi elencati alla fine del capitolo precedente (21), tra i quali Catone il Censore e Scipione Emiliano. Quando gli uomini sono tali, l amicizia presenta vantaggi così grandi che a mala pena posso dirli. In primo luogo, come può essere «vivibile una vita , per usare le parole di Ennio,1 che non trovi sollievo nel reciproco affetto di un amico? Cosa c è di più dolce che avere una persona cui confidare tutto, senza timori, come a 1. «vivibile Ennio: Cicerone cita un passo del poeta Ennio (239-169 a.C.), ma non sappiamo da quale delle sue opere, che ci sono giunte in uno stato frammentario, fosse tratto. 29
T3 I vantaggi dell’amicizia (Cicerone, Laelius de amicitia, 22)