PERCORSI TEMATICI Propaganda e dissenso La fine della Repubblica, Cesare e Augusto La propaganda, come azione sistematica di diffusione di idee e informazioni che influiscano su chi le riceve orientandone l opinione, è uno strumento fondamentale del potere. Già alla fine della Repubblica, Cesare ne fa un uso significativo, anche se non ancora istituzionalizzato: in particolare, il dittatore dà grande rilievo alla propria clemenza nei confronti degli sconfitti. insistendo su questa caratteristica che Cicerone, davanti a Cesare, articola la sua orazione Pro Ligario, in difesa di un pompeiano colpito dalle accuse di alcuni vecchi compagni di partito (à T1). Con Augusto la propaganda diventa un elemento strutturale del potere e investe i più vari aspetti della società, compresi la cultura e i rituali. Nei Fasti di Ovidio emerge come la presenza di Augusto sia pervasiva nella vita dei Romani, e le feste a lui dedicate scandiscano, assieme a quelle tradizionali, il calendario romano. In particolare, il brano proposto è dedicato alla festa per l anniversario del conferimento ad Augusto del titolo di pater patriae, 52 ricevuto dal Senato nel 2 a.C. (à T2). La celebrazione delle virtù augustee è condotta attraverso il paragone con l esempio negativo di Romolo, il padre fondatore, che viene superato a favore del nuovo padre di Roma. Una delle virtù di Augusto presentata come fondamentale per decretarne la superiorità su Romolo è la clemenza: Augusto riprende e migliora il tentativo del padre adottivo, Cesare, di mostrarsi un vincitore clemente e fa della costruzione della propria immagine un elemento centrale del proprio potere. Le ambiguità dell elogio L elogio da parte di poeti e letterati ha un ruolo centrale nella propaganda. Ma ciò non significa che la celebrazione abbia come unico obiettivo l approvazione del principe di turno. Se il dissenso aperto non è possibile, o ha conseguenze tali da impedire che la sua espressione si trasmetta fino a noi, capita che alcuni elogi suscitino domande e sospetti di scarsa sincerità. L elogio dell imperatore regnante, infatti, può essere un atto dovuto, un volontario prendere par-