PERCORSI TEMATICI Politica e social media Sempre più esponenti delle varie forze politiche e i cosiddetti potenti della Terra spesso usano i social per comunicare con la gente comune, al fine di raggiungere un numero sempre più ampio di cittadini, di tutte le età. L altra faccia della medaglia è che, data la diffusione dei mezzi informatici e le opportunità che offrono, risulta difficile pensare che la politica non sfrutti a proprio vantaggio la presa che essi hanno su chi li utilizza. Gli studi pubblicati negli ultimi anni sembrano scoperchiare una sorta di vaso di Pandora . Così sempre più governi frenano libertà e dissenso attraverso i social 5 10 15 20 25 30 64 Nelle Filippine la paga giornaliera è di 10 dollari, tanto costa arruolare un soldato da tastiera. Il suo compito, affidato dal governo, è combattere la libertà di opinione. [ ] Questi veri e propri eserciti armati di connessione e fake news, in guerra notte e giorno contro il dissenso, stanno crescendo in tutto il mondo secondo quel che emerge dal nuovo studio di Freedom House: nell ultimo anno i governi di almeno 30 Paesi hanno usato i social media per manipolare le informazioni dei cittadini e smorzare le proteste. Lo hanno fatto grazie a migliaia di persone pagate, commentatori, troll, account automatizzati come i bot, creazione di fake news o siti online di propaganda, restrizione delle Vpn e blocco dei servizi telefonici. Le cifre della manipolazione sono contenute nel rapporto Freedom on the Net 2017 del think tank Freedom House che grazie al contributo di 70 ricercatori ha analizzato la libertà di internet in 65 Paesi, quelli che coprono l 87% degli utenti di tutto il mondo. [ ] Non solo Cina, Russia o Stati Uniti; negli ultimi dodici mesi i governi con l abitudine di interferire sulle nostre opinioni sono cresciuti ovunque. Turchia, Messico, Venezuela, Sudan, Filippine sono fra gli ultimi che secondo lo studio stanno ora «aumentando marcatamente gli sforzi per manipolare l informazione sui social media, minando la democrazia . I Paesi dove si applica la disinformazione sono aumentati da 23 a 30 in un anno e negli ultimi mesi la manipolazione ha avuto un ruolo cruciale nelle elezioni di almeno 18 Stati, tra cui gli Usa. Anche l Italia, insieme a Francia, Germania e Regno Unito, viene segnalata dal report per la presenza di fake news nell Europa occidentale. «I governi stanno utilizzando i social media per sopprimere il dissenso e far progredire un agenda antidemocratica ha detto Sanja Kelly, direttrice del progetto Freedom on the Net. Se in Russia e Usa le tattiche di disinformazione online vengono spesso utilizzate per promuovere i propri interessi all estero, in altre aree del mondo è sempre più frequente invece la manipolazione per formare differenti opinioni fra i possibili elettori e combattere il dissenso interno. Nelle Filippine, ad esempio, attraverso falsi commenti, troll e canali di propaganda vengono costruite informazioni per dare l impressione di un forte sostegno popolare alla brutale campagna contro la droga varata dal presidente Rodrigo Duterte e costata la vita a migliaia di persone.