L epica Seicento e Settecento Poemi epici continuano a essere composti nel Sei­ cento, ma si tratta, almeno nei casi più significativi, di opere dai tratti peculiari, riconducibili al genere soltan­ to laddove lo si intenda in senso assai ampio: in Ita­ lia l Adone di Giambattista Marino (1569-1625), ma soprattutto in Inghilterra il Paradiso perduto di John Milton (1608-1674), interpretazione originale di temi biblici. L ultimo tentativo di riportare in auge (con scar­ so successo) il genere epico vero e proprio si deve allo scrittore e filosofo francese Voltaire (1694-1778) con l Enriade, poema giovanile su Enrico IV, e più tardi con il poema eroicomico, di intento satirico, La pulzella d Orléans, su Giovanna d Arco. Cate Blanchett e Elijah Wood in una scena dalla trilogia cinematografica del Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson. FORME DI EPICA CONTEMPORANEA Il Novecento Se la grande narrazione condivisa (o popolare ) si identifica, soprattutto a partire dall Ottocento, con la narrativa romanzesca per esempio di Balzac in Fran­ cia, Dickens in Inghilterra e Tolstoj in Russia, l autore la cui produzione più si avvicina a un epos moderno è il filologo e scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien M EMoranda (1892-1973), noto soprattutto per la trilogia di romanzi Il Signore degli Anelli, ma autore, più in generale, di uno sterminato corpus di opere sia in prosa sia in poe­ sia, con il quale ha creato una vera e propria mitologia moderna, di straordinario successo anche presso il grande pubblico. L epica classica L epica è un genere di poesia che narra gesta eroiche, spesso leggendarie. ORIGINI La prima produzione epica attestata per iscritto nasce nel Vicino Oriente Antico: la saga più rilevante è l epopea di Gilgame . Alla letteratura mesopotamica appartiene anche l Enu ma eli , il poema della Creazione. Tradizioni epiche compaiono, fuse all interno della narrazione, nell Antico Testamento. L EPICA GRECA I poemi omerici (Iliade e Odissea) aprono la grande stagione letteraria greca. Secondo l ipotesi più accreditata, Omero non sarebbe mai esistito, e i componimenti a lui attribuiti sarebbero l unione dell opera di più poeti, anonimi, che avrebbero scritto i singoli canti, poi riuniti assieme in un età successiva. Un altro filone epico è quello dei poemi cosmogonici, ossia che nar- rano l origine del cosmo, come la Teogonia di Esiodo. Le Argonautiche di Apollonio Rodio cantano invece le gesta degli Argonauti, gli eroi guidati da Giàsone alla ricerca del vello d oro. L EPICA ROMANA La traduzione in saturni dell Odissea, opera di Livio Andronico, è alla base delle tradizioni epiche seguenti. Nevio compone il primo poema nazionale dei Romani, il Bellum Poenicum, sempre in saturni. Ennio è il primo a usare l esametro, come nella tradizione greca, ed è considerato il padre della letteratura latina grazie agli Annales, un poema che ricostruisce l intera storia romana. L Eneide di Virgilio ha un successo enorme, e diventa il modello con cui tutta la poesia epica successiva (Lucano, Stazio, Silio Italico, Valerio Flacco) si confronta. Al tramonto della romanità, si segnalano Claudio Claudiano e Corippo, autore dell ultimo poema epico dell antichità, la Iohannis. 201