L autore Orazio in breve ellenistica che finisce per offuscare la sua stessa voce , normalmente incline, invece, a esprimersi con vigore quando affronta argomenti più pregnanti. Anche a questo riguardo, però, si coglie la straordinaria originalità di Orazio: dal continuo ritorno alla lirica greca, adattata , nella sua convenzionalità atemporale, alle circostanze del presente, deriva un anacronismo programmatico , che conferisce alla realtà contingente un respiro mitico e universale. Il Carmen Saeculare Nel 19 a.C. Augusto trionfa definitivamente sui Parti, antico popolo iranico e storico antagonista dei Romani; l anno seguente porta a compimento la successione imperiale e con l approvazione della lex Iulia de maritandis ordinibus (legge destinata a limitare i matrimoni tra classi sociali differenti e a punire i celibi) dà un forte impulso alla restaurazione morale del principato. Grazie a questi atti decisivi, il princeps getta finalmente le basi per avviare un nuovo saeculum di pace e di rinnovamento costituzionale, e per inaugurarne l inizio in modo ufficiale decide di indire, nel 17 a.C., un ciclo di solenni festività: i cosiddetti Ludi Saeculares. L organizzazione dei cerimoniali viene affidata al giurista Ateio Capitone e la festa si articola in riti, banchetti, rappresentazioni teatrali e sacrifici, distribuiti fra la notte del 31 maggio e la mattina del 3 giugno. Inoltre Augusto vuole che il 3 giugno i ludi si concludano con una solenne invocazione ad Apollo e Diana, perché assicurino la propria protezione a Roma e propizino l avvio del nuovo saeculum. La composizione di questa preghiera (Carmen Saeculare) è affidata dal princeps a Orazio, così consacrato vate ufficiale del principato. Il carme viene intonato da un coro di 27 ragazzi e di 27 ragazze con i genitori ancora in vita (patr mi et matr mi) ed è concepito da Orazio non soltanto come invocazione ad Apollo e a Diana, ma come solenne celebrazione del principato augusteo. Il 3 giugno del 17 a.C., a conclusione dei Ludi Saeculares organizzati per inaugurare la nuova epoca di pace e prosperità grazie al princeps Augusto, viene intonato il Carmen Saeculare di Orazio, una solenne preghiera ad Apollo e Diana. La durata del saeculum augusteo Per stabilire la durata del saeculum, gli studiosi si avvalgono generalmente dei frammenti di una grande iscrizione di marmo contenente gli acta (o commentarium) dei ludi, scoperti nel 1890 a Roma, nei pressi della chiesa di San Giovanni dei Fiorentini: alla linea 25 di questo testo si legge, infatti un sacrificio secolare e giochi che ricorrono nel centodecimo anno . Il saeculum che Augusto inaugura è, quindi, di 110 anni (non 100) e questo dato collima non soltanto con altre fonti storiografiche (come le opere di Zòsimo, storico greco del V secolo d.C., e di Flegonte di Tralle, scrittore di età adrianea), ma anche con i vv. 21-24 dello stesso Carmen Saeculare («affinché un giro esatto di centodieci / anni riporti i canti e i ludi affollati / tre volte nel chiaro giorno, / tre nell amata notte , trad. O. Portuese). Quanto, invece, alla durata del saeculum che Augusto intende lasciarsi alle spalle (e di cui i Ludi Saeculares del 17 a.C. dovrebbero segnare la fine), la questione è tuttora molto dibattuta, a causa dell incer- tezza delle fonti. Accettando una notizia antica secondo cui i ludi sarebbero stati istituiti per la prima volta sotto il consolato di Marco Valerio e Spurio Virginio nel 456 a.C., si potrebbe arrivare provando a calcolare intervalli di tempo di 100 in 100 anni o di 110 in 110 anni alla data del 16 a.C. Perché, dunque, i nostri calcoli non ci portano all anno scelto da Augusto per i Ludi Saeculares? La spiegazione più probabile è che Augusto, volendo approfittare del felice momento vissuto dal suo principato, abbia manipolato i dati raccolti dai quindecemviri sacris faciundis l importante collegio di 15 sacerdoti, da lui incaricati di fissare l anno di celebrazione dei ludi forzandone i calcoli e anticipando di un anno i festeggiamenti: egli avvertiva, infatti, l urgenza di rispondere quanto prima alle attese messianiche del popolo romano, da tempo desideroso di assistere all avvento salvifico di un uomo che potesse avviare, finalmente, un periodo di pace e di rinnovamento costituzionale. 233