L ET DI AUGUSTO Giovanni Pascoli. di simboli musicali, sia con il riuso fascista di certi spunti celebrativi delle Odi: è il caso dell Inno a Roma di Giacomo Puccini (1919), di cui il regime fascista si appropriò, facendone uso in cerimonie pubbliche contro la volontà dello stesso autore. Orazio nella cultura contemporanea e Giovanni Pascoli (1855-1912). La poetica del Fanciullino trae spunto dall ideale etico ed estetico del modus, e il rifugio rassicurante ricercato da Pascoli entro certi limiti coincide con l idea di secessus e di angulus di Orazio: entrambi i poeti vivono uno stato di angoscia e di disorientamento se si trovano al di fuori del loro cantuccio . Di carattere principalmente estetico è, invece, il rapporto di Gabriele d Annunzio (1863-1938) con Orazio, del quale elogia soprattutto lo stile (traduce per esempio carpe diem «alla giornata in Alcyone, I camelli, 127) e gli slanci celebrativi per Roma. assidua la frequentazione di Orazio da parte di vari autori del Novecento: Cesare Pavese (19081950) realizza nel 1926 una traduzione integrale delle Odi, mentre echi oraziani si colgono nella produzione di Eugenio Montale (1896-1981): l esordio di Casa sul mare (poesia inclusa nella raccolta Ossi di seppia) «Tu chiedi se così tutto vanisce / in questa poca nebbia di memorie riproduce l incipit dell ode I, 1 a Leucònoe di Orazio (Tu ne quaesieris ). Il Novecento ha assistito anche alla riscoperta degli aspetti più musicali della poesia di Orazio. Già in età medievale le Odi venivano musicate per esigenze scolastiche, come si può evincere dai circa venticinque manoscritti oraziani corredati di neumi (gli antichi segni della scrittura musicale); e anche fra XV e XVI secolo si tendeva a intonare alcuni testi oraziani, secondo una tradizione che trovò poi maggiore sviluppo nei secoli successivi. Ma fu soprattutto all inizio del XX secolo che si ravvivò l interesse per la musicabilità di alcune poesie oraziane, sia con l esplicazione dei metri attraverso l adozione 242 Molti sono anche gli esempi della presenza di Orazio nella cultura contemporanea. Oltre alla celebre Lettera a Orazio del poeta russo Iosif Aleksandrovic Brodskij (1940-1996), si può ricordare il caso di Tomas Transtr mer (1931-2015), poeta e scrittore svedese, che ha lasciato un interessante testimonianza del suo primo incontro giovanile con Orazio in uno scritto del 1993 (Minnena ser mig, I ricordi mi guardano , trad. E. Tiozzo [2011]): «Nel secondo anno di liceo cominciai a scrivere le mie prime poesie moderniste. Al tempo stesso ero attirato dalla poesia antica e quando le lezioni di latino passavano dai testi storici su guerre, senatori e consoli ai versi di Catullo e Orazio, mi lasciavo volentieri scivolare nel mondo poetico . Interessante è anche il ruolo di Orazio nella formazione letteraria di Alice Munro, scrittrice canadese, che nel racconto Hateship, Friendship, Courtship, Loveship, Marriage, contenuto nell omonima raccolta del 2001 (trad. S. Basso [2003]), descrive uno dei personaggi, la giovane Edith, mentre è intenta a tradurre l ode I, 11 del poeta latino: «Si fermò, mordicchiando la matita; poi concluse il pensiero con un brivido di soddisfazione: che cosa il destino abbia in serbo per me, o per te , versi che fungono da chiave di lettura della vicenda vissuta dalla protagonista del racconto, Johanna. à Iosif Aleksandrovic Brodskij.