L ET DI AUGUSTO 40 45 50 et propero quo scis . «Dubius sum, quid faciam inquit, «tene relinquam an rem . «Me, sodes . «Non faciam ille, et praecedere coepit. Ego, ut contendere durum est cum victore, sequor. «Maecenas quomodo tecum? hinc repe tit. «Paucorum hominum et mentis bene sanae . «Nemo dexterius fortuna est usus. Haberes magnum adiutorem, posset qui ferre secundas, hunc hominem velles si trade re: dispeream, ni summosses omnis . «Non isto vivimus illic, quo tu rere, modo; domus hac nec purior ulla est nec magis his aliena malis; nil mi off cit inquam, «ditior hic aut est quia doctior: est locus uni cuique suus . «Magnum narras, vix credibile . «Atqui sic habet . «Accendis quare cupiam magis illi proximus esse . «Velis tantummodo: quae tua virtus, e poi ho fretta d andare dove sai . «E io che faccio? dice, «rinuncio a te, o alla mia causa? . «A me, ti prego . «Nient affatto replica, e va avanti. duro contrastare un vincitore: finisco col venire dietro. «Come va, con Mecenate? torna alla carica. « un uomo assennato, coltiva pochi amici . «Nessuno ha saputo sfruttare più abilmente la fortuna. Avresti un ottimo assistente, bravo a spalleggiarti, se soltanto acconsentissi a presentarmi a lui. Garantito che allora li sbaraglieresti tutti . «No, non è come tu pensi che viviamo in quel circolo: non c è ambiente più limpido, più immune da simili bassezze. Non mi dà nessun fastidio, t assicuro, che un tale sia più ricco, un altro più dotato di cultura: ognuno ha il posto che gli spetta . «Fantastico, incredibile! . « la pura verità . «Ma tu mi fai bruciare ancor di più dalla gran voglia d accostare il personaggio! . «Se ci tieni tanto, con le tue capacità Dubius sum: regge le due successive proposizioni interrogative indirette: quid faciam e tene relinquam an rem. sodes: equivale a si audes ( per favore ), di cui rappresenta la forma colloquiale. Maece nas quomodo tecum: lett. In che modo Mecenate [è] con te? . Paucorum homi num mentis bene sanae: genitivi di qualità, con il verbo est sottinteso. Il soggetto è Mecenate. 45-52. Nemo vix credibile secun das: presuppone un sottinteso partes e rinvia a una metafora tratta dal teatro, poiché ferre secundas partes era l espressione usata per indicare gli attori comici che impersonavano il secondo ruolo principale, cioè quello del servo astuto o parassita 278 che spalleggiava il protagonista (il giovane innamorato). Anche adiu tor appartiene al gergo teatrale: il seccatore immagina il circolo di Mecenate come uno spettacolo in cui ognuno ha la propria parte. dispeream: congiuntivo ottativo, lett. possa io morire (se non...) . sum mosses: forma sincopata di summovis ses (preceduto da ni = nisi), che indica propriamente il gesto con cui il littore faceva largo tra la folla per consentire il passaggio al magistrato. Il piuccheperfetto presenta la conseguenza come già avvenuta (lett. se non avessi sbaragliato ). Non modo: costruisci: illic non vivimus isto modo quo tu rere (= reris, da reor). nil mi off cit doctior: costruisci: nil mi offic t quia (= quod) hic ditior est aut doctior. 52-60. Atqui mortalibus Accendis: dopo accendis ci si aspetterebbe una proposizione con ut consecutivo, anziché quare: è un anacoluto* tipico della lingua parlata. Velis expugnabis: Orazio prospetta con ironia e immagini militari un espugnazione della fortezza di Mecenate (cioè un ingresso nel suo circolo) da parte del seccatore; quae tua virtus è forma brachilogica di ea virtute (o pro vir tute) quae tua est (lett. con la virtù che ti appartiene ). Virtus, expugnabis, come anche vinci e ad tus, sono termini del lessico militare.