L autore Orazio 25 30 35 40 45 50 a te l umanità collega l inizio delle sue fatiche, nel lavoro come, in generale, nella vita (per decreto degli dèi); sii dunque tu la scaturigine del canto. Sei tu che a Roma mi trascini via, mallevadore:6 «Forza, non vorrai che qualcuno ti preceda nell offrire i suoi servigi. Svelto! . Sia che la tramontana spazzi il suolo, sia che, nel cuore d un inverno nevoso, il giorno sia ridotto alla più breve durata, si è costretti a uscire. Poco dopo (nel frattempo ho pronunciato, chiara e definita, una formula rischiosa)7 mi tocca districarmi dalla folla, urtando quelli più lenti. «Ma cosa vuoi, sei pazzo? m investe un arrogante, imprecando irosamente, e: «Che cos hai da fare? Butteresti giù qualunque ostacolo quando ti ritorna in mente Mecenate e vai da lui di corsa . Questo accenno per la verità mi piace: puro miele. Appena però raggiungo l Esquilino8 tetro, cento affari altrui m invadono la testa, mi saltano addosso. «Roscio ti pregava d assisterlo domani, al pozzo di Libone, prima delle otto .9 «Ti pregavano i pubblici impiegati,10 Quinto, di tornare oggi da loro ricorda! per un nuovo, importante argomento di comune interesse . «Fammi avallare da Mecenate questo documento con il suo sigillo . Hai un bel dire: «Be , ci proverò . «Se lo vuoi, ci riesci aggiunge, e insiste. Fuggono gli anni: sono ormai sette, e anzi quasi otto, dacché Mecenate mi ha inserito nella cerchia dei sodali sia pure al solo scopo di avere qualcuno insieme a cui viaggiare in carrozza, e col quale scambiare semplicissime battute come: «Che ora è? Gallina, il trace, vale quanto Siro?11 Il freddo del mattino già comincia a pungere: ci vuole prudenza ; ed altre frasi che un orecchio non proprio sigillato può tranquillamente accogliere. In tutto questo tempo, intorno al nostro amico è cresciuto, con i giorni e con le ore, il sentimento dell invidia. Avevano assistito a uno spettacolo sportivo, nel Campo12 insieme avevano giocato? «Figlio della Fortuna! : ecco il commento. Dai rostri13 una voce agghiacciante si diffonde attraverso i crocicchi: chiunque m incontra m interpella: «Egregio, tu certo lo saprai 6. mallevadore: Giano invita Orazio a farsi garante (questo il senso di «mallevadore ) nei confronti di amici impegnati in procedimenti giudiziari, secondo una prassi diffusa a Roma, dove si poteva essere citati spesso in giudizio. 7. formula rischiosa: la formula pronunciata dal mallevadore nel dichiarare il proprio impegno giuridico a favore del proprio assistito. 8. l Esquilino: il colle su cui Mecenate aveva realizzato un quartiere residenziale di lusso, là dove prima si trovava un cimitero di plebei e schiavi. 9. Roscio Libone: Roscio è personaggio ignoto; Libone è Scribonio Libone, pretore nel 204 a.C., incaricato dal Senato di realizzare un recinto sacro, simile a un pozzo, nell area sud-orientale del Foro: qui si tenevano le udienze del pretore. 10. pubblici impiegati: sono gli scribi, categoria della quale lo stesso Orazio aveva fatto parte come scriba quaesto rius: con loro, suoi ex colleghi, il poeta aveva mantenuto probabilmente un buon rapporto, se il messaggero si rivolge a lui con il più familiare praenomen Quinto. 11. Gallina Siro: due gladiatori, il primo proveniente dalla Tracia, il secondo dalla Siria. 12. Campo: il Campo Marzio, dove i ricchi Romani giocavano a palla (sport amato da Mecenate). 13. rostri: la tribuna nel Foro, ornata di rostri navali, da cui gli oratori tenevano le proprie arringhe alle folle. 283
T9 ITA - Campagna e città: due modelli di vita a confronto