L autore Orazio mescolandone i suoni, 7 non senza l ausilio della siringa; 25 lì, due volte al giorno, fanciulli con tenere vergini, lodando il tuo nume, con candido piede batteranno tre volte 8 la terra secondo il costume dei Sali. Non mi attira più una donna, né un fanciullo, 30 né l ingenua speranza di un cuore che corrisponda al mio amore; e non mi importa di gareggiare col vino, né di cingere le tempie di fiori novelli. Ma perché, ahi, perché Ligurino, rade lacrime solcano le mie gote? 35 Perché la mia lingua faconda, fra le parole, cade in un silenzio poco decoroso? Ormai ti tengo prigioniero nei miei sonni notturni, ormai seguo te, crudele, in volo per i giardini del Campo Marzio 40 e per le scorrevoli acque.9 (trad. O. Portuese) 7. siringa: è la zampogna, uno strumento a fiato di carattere agreste e pastorale. 8. batterano tre volte Sali: i Sali erano sacerdoti di Marte, abituati a danzare du- rante le cerimonie religiose, percuotendo per tre volte la terra con i piedi. 9. Campo Marzio acque: i giovani aristocratici romani si dedicavano alle attivi- tà sportive nel Campo Marzio, mentre nel Tevere nuotavano. Analisi del testo Religione e amore La struttura dell ode è tripartita: ai vv. 1-8 Orazio rivolge la sua preghiera a Venere; ai vv. 9-32 spicca la figura di Paolo Massimo; ai vv. 33-40 il poeta apostrofa Ligurino. Per la prima sezione, in cui Orazio chiede a Venere di non tormentarlo con le sue insidie e di volgersi altrove, il componimento segue una particolare forma di poesia religiosa greca, consistente nella cosiddetta apopompè (una sorta di preghiera di allontanamento , dal verbo greco apopèmpo, mandare via , allontanare ), che rovescia il tradizionale hy` mnos kletikòs (cioè l inno d invocazione alla divinità). La commistione dell apopompè con un contesto erotico, qui operata da Orazio, è originale rispetto alla tradizione romana, ma non nuova rispetto alla letteratura greca, nella quale troviamo già intrecciati i due temi. Dopo Orazio, tale commistione sarà ripresa da Properzio nell elegia II, 12. E non è un caso che questo gioco di mixtio retorica sperimentata da Orazio trovi sviluppo proprio nell elegia: l ode oraziana stessa è percorsa da una malinconica vena elegiaca, soprattutto perché il poeta sembra identificare l amore che qui riemerge nella sua vita, nonostante i precedenti propositi di rinunciarvi con la poesia d amore stessa, alla quale il poeta sembra fare ritorno nel quarto libro delle Odi. La funzione proemiale dell ode In questo componimento Orazio prospetta al lettore tutti i temi principali che saranno sviluppati nel quarto libro: l amore 323