I SAPERI FONDAMENTALI Ovidio LA SINTESI Audio RIPASSO LA VITA Publio Ovidio Nasone nasce a Sulmona nel 43 a.C. Di famiglia equestre, a Roma intraprende la carriera politica, ma presto l abbandona: entra nel circolo di Messalla Corvino e stringe amicizia con i più importanti poeti e letterati del tempo. Compone la maggior parte delle sue opere prima dell 8 d.C., quando un decreto di relegatio lo confina a Tomi (l odierna Costanza), sul mar Nero. Sulle ragioni del duro provvedimento Ovidio stesso fornisce due ipotesi: che l Ars amatoria non sia stata opera gradita ad Augusto e che nei confronti dell imperatore il poeta sia venuto meno a una dimostrazione di fedeltà. A Tomi trascorrerà il resto della vita e vi morirà intorno al 17 d.C. LE OPERE Tra il 20 a.C. e il 2 d.C. compone tutte le opere di argomento amoroso: gli Amores, 49 elegie, raccolte in tre libri, dedicate per lo più alla donna amata, Corinna, nelle quali l amore è considerato un lusus, un sofisticato divertimento e un gioco delle parti; le prime 15 Heroides, immaginarie lettere d amore scritte da eroine del mito; l Ars amatoria e i Remedia amoris, poemi erotico-didascalici, il primo in 3 libri per complessivi 2300 versi, il secondo in un solo libro di 814 versi; un manuale di cosmetica, una tragedia e altri testi andati perduti. Tra il 2 e l 8 d.C. compone i due poemi maggiori: i Fasti, poema eziologico sulle feste e i riti del calendario romano, in distici elegiaci, previsto in 12 libri (ma ne restano 6); e le Metamorfosi, poema in 15 libri, in esametri, il suo capolavoro, un opera-mondo che raccoglie oltre 250 miti di trasformazione. A questo periodo pare risalga anche la stesura delle Heroides doppie, 6 lettere che si scambiano altrettante coppie di personaggi del mito. Negli anni dell esilio compone due opere di argomento autobiografico, entrambe in distici elegiaci: la raccolta di elegie in 5 libri Tristia e le Epistulae ex Ponto, lettere inviate ad amici e parenti, e anche a nemici. LO STILE Autore di un corpus di opere maestoso per quantità e varietà, Ovidio è riuscito a elaborare un linguaggio poetico capace di esprimere i contenuti più disparati. La sua versificazione è regolare ed elegante, fluida e musicale, e tale si rivela in particolare nelle opere composte in distici elegiaci, in cui il succedersi delle unità metriche, quasi sempre coincidenti con unità sintattiche, rende il ritmo cadenzato. Il suo lessico è moderno: rifugge dagli arcaismi e introduce termini e costrutti nuovi. La sua conoscenza dell ars oratoria si rivela non solo nell impiego di figure retoriche, ma anche nella costruzione stessa dei componimenti. 565