Dammi mille baci vv. 9-14 In tutto il testo vi è una perfetta coincidenza tra metro e sintassi. es. 8 11 Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido; et bramo di perir, et cheggio aita; et ò in odio me stesso, et amo altrui. 14 Pascomi di dolor, piangendo rido; egualmente mi spiace morte et vita: in questo stato son, donna, per voi. Francesco Petrarca, Canzoniere, a cura di M. Santagata, Mondadori, Milano 1996 9. Veggio: vedo. 10. bramo di perir: desidero di morire. cheggio aita: chiedo aiuto. 12. Pascomi di dolor: mi nutro di dolore. 13. egualmente... vita: disprezzo allo stesso modo sia la morte sia la vita. SPECCHI di CARTA Lungi dall essere sempre gioioso e felice, l amore è talvolta simile a una guerra, in cui gli individui si trovano a combattere almeno su due fronti: contro la persona amata da un lato, contro se stessi dall altro. Il sonetto di Petrarca descrive il tumulto interiore che agita spesso il cuore degli amanti. Quali sono le ragioni di questo scontro? Una, la più semplice, deriva dall eventualità che l amore sia ostacolato o non corrisposto: quando non possiamo ottenere l oggetto dei nostri desideri, la passione si muta subito in tormento. Le insistenti antitesi su cui si basa il sonetto, però, sembrano alludere a qualcosa di più profondo: a prescindere dagli esiti più o meno felici, molte volte i nostri amori portano in sé una specie di ferita, di perenne contraddizione. Come reagisce il nostro cuore? Ognuno può raccontare una reazione diversa. Una cosa è certa e vale per tutti: niente sarà più come prima... GUIDA ALLA LETTURA Paradossi amorosi Il sonetto Pace non trovo, et non ò da far guerra è dedicato ai paradossali effetti che il sentimento amoroso produce sull animo del poeta. Il soggetto protagonista, infatti, si trova in una condizione di dissociazione interiore, espressa già al v. 1: l amore lo costringe a vivere sospeso tra la pace e la guerra, in uno stato di profonda confusione spirituale. Tale contraddizione è la conseguenza di una passione destabilizzante, che condanna la vittima a dibattersi tra emozioni e stati psicologici contrastanti: amore e odio, gioia e tormento, speranza e disperazione, riso e pianto... Indagare il desiderio In tal modo questo sonetto mette a fuoco uno degli elementi fondamentali e innovativi della lirica petrarchesca: l introspezione psicologica. Su quattordici versi, infatti, ben tredici sono dedicati a descrivere gli effetti dell amore sull animo del poeta. Il v. 14, invece, suona come una ricapitolazione: l autore si rivolge direttamente alla donna, informandola che è lei ad aver provocato, certo involontariamente, un tale dissesto interiore. Per rappresentare questa scissione, Petrarca stila un vero e proprio elenco di antitesi e paradossi, i cui termini sono espressi attraverso il martellante ricorso al polisindeto e collegati tra loro con chiasmi o parallelismi (come, rispettivamente, al v. 2 e al v. 11). Il suo turbamento di innamorato non corrisposto viene in tal modo esibito mediante la compresenza dei contrasti in una permanente oscillazione di momenti positivi e negativi che il poeta, lacerato, 143