2. DALLE ORIGINI AL NOVECENTO Aedi e menestrelli Già prima dell invenzione della scrittura tutta la poesia era legata alla musica: lo dimostra la figura dell aedo che, nell antica Grecia, con il solo supporto della memoria e accompagnandosi con la lira, intonava di fronte al pubblico adunato nelle corti aristocratiche le gesta epiche narrate nei miti. Durante il Medioevo, invece, incontriamo i cosiddetti trovatori e trovieri : i primi sono poeti in lingua d oc della Francia meridionale, in particolare della Provenza; i secondi quelli in lingua d o l della Francia settentrionale. Gli uni e gli altri scrivono versi accompagnati da musica, spesso interpretati da menestrelli , figure di cantori e musici professionisti stipendiati dal raffinato pubblico delle corti. Il melodramma In epoca moderna, il connubio tra poesia e musica si è realizzato soprattutto con la nascita del melodramma. Si tratta di teatro in musica, ovvero di un opera scritta da un poeta (il librettista), che non viene messa in scena da autori ma interpretata da cantanti. Diverse sono le tipologie di rappresentazione melodrammatica: l opera messa in scena può essere buffa, comica o tragica; contenere numeri di balletto, proporre una vicenda nota e classica o fondarsi su un soggetto originale. Costante è tuttavia l alternanza tra scene dove i personaggi interagiscono e parlano tra loro (i cosiddetti recitativi ) e momenti in cui l azione si ferma e uno dei personaggi sulla scena prende la parola per confessare in più o meno lunghi monologhi sentimenti, dubbi, gioie o dolori (questi pezzi solistici vengono chiamati arie ). Molte arie, isolate dalla vicenda, hanno acquistato grandissima notorietà presso i ceti 355