L’autore Vittorio Alfieri 1749-1803 Alfieri e noi «Credo questo l’autore che fonderà la tragedia italiana»: così Alessandro Verri, importante animatore dell’Illuminismo milanese, scriveva al fratello Pietro nel 1782, dopo aver assistito alla rappresentazione della tragedia alfieriana . Possiamo dire che aveva ragione: dando grande spazio alle pulsioni e alle che turbano, fino a stravolgerlo, l’io dei protagonisti, Alfieri è l’iniziatore di un in grado di confrontarsi con la migliore produzione europea. Antigone crisi di coscienza teatro nuovo e originale Prendendo le mosse dai temi più discussi nel secolo dei Lumi, ma rimanendo sostanzialmente estraneo alle soluzioni proposte dagli intellettuali riformatori, Alfieri presenta un vero e proprio programma di , attaccando qualsiasi forma di potere assoluto. Nella sua riflessione, non priva di elementi utopistici, trova spazio anche la definizione di un nuovo ruolo dell’intellettuale: indipendente e lontano dalle stanze del potere, il letterato deve saper suscitare l’amore per la libertà e il desiderio di lottare per conquistarla. educazione alla libertà Alla radice di ogni sua opera c’è una fondamentale , una costante che attraversa tutta la sua produzione, ma che si esprime pienamente nel suo capolavoro in prosa, una delle più significative opere narrative del Settecento europeo. La di Alfieri è uno dei primi esempi di autobiografia moderna, intesa come racconto retrospettivo che uno scrittore offre della propria esistenza e, soprattutto, della formazione del proprio carattere. Anche per Alfieri, come per Rousseau, , e in base a questo principio l’autore indaga con scrupolo ricordi, «fatterelli» e «istoriette sciocche» che preannunciano il suo carattere umorale e malinconico. Una personalità, quella di Alfieri, che sentiamo – sotto questo profilo – vicina a una sensibilità moderna. vocazione autobiografica Vita l’uomo è «una continuazione del bambino»  Asset ID: 139 ( )  let-vidprs-perch-leggere-alfieri30.mp4     Percorsi brevi – Vittorio Alfieri