La prosa L’Edizione nazionale delle opere di Carducci annovera “solo” 4 volumi di poesie, ma ben 26 quasi esclusivamente di prose (senza considerare i lavori editoriali e di commento ai testi e i 22 libri di lettere): un dato, questo, che dimostra chiaramente le energie intellettuali profuse dal poeta nel fornire un contributo essenziale alla storia culturale e letteraria della nazione da poco unita. Come critico e filologo, si può dire che non ci sia campo della letteratura italiana che egli non abbia percorso e talvolta esplorato attentamente: ricordiamo i volumi su Parini, gli studi su Leopardi, Ariosto, Tasso, i discorsi su Dante, Petrarca e Boccaccio, nonché saggi e discorsi su autori minori del XVII e XVIII secolo. Anche se non presenta un pensiero organico e coerente, la sua critica, efficacissima nel rappresentare personaggi e ambienti, è ricca di intuizioni e di notazioni puntuali sulla parola e sulla tecnica letteraria, suggeritegli dalla sua esperienza e dal suo gusto. La prosa di Carducci è piena di colore e intrisa di umori e passioni (anche al di fuori delle polemiche, che ebbe numerose e talvolta intemperanti), capace di muoversi all’interno di una , dal saggio all’intervento militante, dalla ricerca erudita alla schermaglia letteraria: nervosa e tagliente, essa . vastissima gamma tipologica rappresenta un originale impasto di alta letteratura e di espressività quotidiana Il lavoro critico e filologico Nelle opere in prosa Carducci propone, pur senza teorizzarlo compiutamente, un modello di scrittura alternativo a quello dei manzoniani coevi, esercitando una grande influenza sullo stile, soprattutto saggistico e giornalistico, di vari autori novecenteschi. La lingua del Carducci “professore” e scrittore di lettere è caratterizzata da una , dall’adozione di registri stilistici differenti e da una ai settori più disparati del lessico. notevole variabilità spregiudicata apertura Un modello stilistico antimanzoniano Artista anonimo, , XIX secolo. Bologna, Casa Carducci.  Ritratto di Giosuè Carducci