T11 L’incontro con il Capocomico Sei personaggi in cerca d’autore Nella scena che presentiamo è descritto il momento in cui i Sei personaggi entrano in teatro, interrompendo le prove della commedia (sempre di Pirandello)  Il giuoco delle parti ; salgono uno dopo l’altro sul palcoscenico, convincendo il Capocomico ad ascoltare il dramma di cui sono protagonisti, nella speranza di poterlo vedere finalmente rappresentato – e dunque reso «eterno» – in una vera messinscena teatrale. Un palcoscenico che si anima di vita ( ) Scusi, signor    . l’uscere 1 col berretto in mano ▶ Commendatore ( ) Che altro c’è? il capocomico di scatto, sgarbato ( ) Ci sono qua certi signori, che chiedono di lei. l’uscere timidamente Il Capocomico e gli Attori si volteranno stupiti a guardare dal palcoscenico giù nella sala.        ( ) Ma io qua provo! E sapete bene che durante la 5 il capocomico di nuovo sulle furie prova non deve passar nessuno! Rivolgendosi in fondo: Chi sono lor signori? Che cosa vogliono? ( ) Siamo qua il padre facendosi avanti, seguito dagli altri, fino a una delle due scalett e 2     in cerca d’un autore. 10 ( ) D’un autore? Che autore? il capocomico fra stordito e irato D’uno qualunque, signore. il padre Ma qui non c’è nessun autore, perché non abbiamo in prova nessuna il capocomico commedia nuova.      ( ) Tanto meglio, tanto 15 la figliastra con gaja vivacità, salendo di furia la scaletta meglio, allora, signore! Potremmo esser noi la loro commedia nuova. ( ) Oh, senti, senti! qualcuno degli attori fra i vivaci commenti e le risate degli altri ( ) Già, ma se non c’è l’autore! il padre seguendo sul palcoscenico la Figliastra Al Capocomico:     Tranne che non voglia esser lei… 20 La Madre, con la Bambina per mano, e il Giovinetto saliranno i primi scalini della scaletta e resteranno lì in attesa. Il Figlio resterà sotto, scontroso. Lor signori vogliono scherzare? il capocomico No, che dice mai, signore! Le portiamo al contrario un dramma doloroso. il padre      E potremmo essere la sua fortuna! 25 la figliastra Ma mi facciano il piacere d’andar via, che non abbiamo tempo da il capocomico perdere coi pazzi! ( ) Oh, signore, lei sa bene che la vita è piena d’infinite il padre ferito e mellifluo assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili;      perché sono vere. 30 TRECCANI ▶ Le parole valgono Con il nome si indicano istituti diversi nella sostanza, ma tutti legati all’idea di affidare o di raccomandare. In passato esso designava un beneficio ecclesiastico o l’attribuzione di un fondo in ambito cavalleresco; oggi è un titolo e un’insegna con cui vengono decorati, appunto, i (per esempio, quelli della Repubblica). commendatore commenda commendatori ▶ L’aggettivo derivato commendevole è di uso letterario, ma vale la pena rispolverarlo perché esprime con una certa solennità una lode che merita di essere enfatizzata. Usalo in una frase di senso compiuto. quello del teatro in cui la compagnia sta provando. 1 uscere: quelle che portano dalla platea al palco. 2 due scalette : Ma che diavolo dice? il capocomico Dico che può stimarsi realmente una pazzia, sissignore, sforzarsi di fare il  il padre contrario; cioè, di crearne di verosimili, perché pajano vere. Ma mi permetta di  farle osservare che, se pazzia è, questa è pur l’unica ragione del loro mestiere.      35 Gli Attori si agiteranno, sdegnati. ( ) Ah sì? Le sembra un mestiere da pazzi, il il capocomico alzandosi e squadrandolo nostro? Eh, far parer vero quello che non è; senza bisogno, signore: per giuoco…  il padre Non è loro ufficio dar vita sulla scena a personaggi fantasticati?      ( ) Ma io la  40 il capocomico subito facendosi voce dello sdegno crescente dei suoi Attori prego di credere che la professione del comico, caro signore, è una nobilissima  professione! Se oggi come oggi i signori commediografi nuovi ci danno da  rappresentare stolide commedie e fantocci invece di uomini, sappia che è nostro  vanto aver dato vita – qua, su queste tavole – a opere immortali!      45 Gli Attori, soddisfatti, approveranno e applaudiranno il loro Capocomico. ( ) Ecco! benissimo! a esseri vivi, più vivi  il padre interrompendo e incalzando con foga di quelli che respirano e vestono panni! Meno reali, forse; ma più veri! Siamo  dello stessissimo parere! Gli Attori si guarderanno tra loro, sbalorditi.      Ma come! Se prima diceva… 50 il direttore No, scusi, per lei dicevo, signore, che ci ha gridato di non aver tempo da  il padre perdere coi pazzi, mentre nessuno meglio di lei può sapere che la natura si  serve da strumento della fantasia umana per proseguire, più alta, la sua opera  di creazione.      Sta bene, sta bene. Ma che cosa vuol concludere con questo? 55 il capocomico Niente, signore. Dimostrarle che si nasce alla vita in tanti modi, in tante  il padre forme: albero o sasso, acqua o farfalla… o donna. E che si nasce anche  personaggi! ( ) E lei, con codesti signori attorno, è nato  il capocomico con finto ironico stupore     personaggio? 60 Appunto, signore. E vivi, come ci vede. il padre Il Capocomico e gli Attori scoppieranno a ridere, come per una burla. ( ) Mi dispiace che ridano così, perché portiamo in noi, ripeto, un  il padre ferito dramma doloroso, come lor signori possono argomentare da questa donna      velata di nero. 65 Così dicendo porgerà la mano alla Madre per aiutarla a salire gli ultimi scalini e,  seguitando a tenerla per mano, la condurrà con una certa tragica solennità dall’altra  parte del palcoscenico, che s’illuminerà subito di una fantastica luce. La Bambina e  il Giovinetto seguiranno la Madre; poi il Figlio, che si terrà discosto, in fondo; poi la       70 Figliastra, che s’apparterà anche lei sul davanti, appoggiata all’arcoscenico. Gli Attori,  prima stupefatti, poi ammirati di questa evoluzione, scoppieranno in applausi come  per uno spettacolo che sia stato loro offerto. ( ) Ma via! Facciano silenzio! il capocomico prima sbalordito, poi sdegnato Poi, rivolgendosi ai Personaggi:     E loro si levino! Sgombrino di qua! 75 Al Direttore di scena: Perdio, faccia sgombrare! ( il direttore di scena facendosi avanti, ma poi fermandosi, come trattenuto da uno strano  ) Via! Via! sgomento      ( ) Ma no, veda, noi… 80 il padre al Capocomico ( ) Insomma, noi qua dobbiamo lavorare! il capocomico gridando Non è lecito farsi beffe così… il primo attore ( ) Io mi faccio maraviglia della loro incredulità!  il padre risoluto, facendosi avanti Non sono forse abituati lor signori a vedere balzar vivi quassù, uno di fronte      all’altro, i personaggi creati da un autore? Forse perché non c’è là 85 indicherà la buca del Suggeritore un copione che ci contenga? ( ) Creda che siamo  la figliastra facendosi avanti al Capocomico, sorridente, lusingatrice veramente sei personaggi, signore, interessantissimi! Quantunque, sperduti.      ( ) Sì, sperduti, va bene! 90 il padre scartandola Al Capocomico subito: Nel senso, veda, che l’autore che ci creò, vivi, non volle poi, o non poté  materialmente, metterci al mondo dell’arte. E fu un vero delitto, signore, perché  chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte.      Non muore più! Morrà l’uomo, lo scrittore, strumento della creazione;  95 la creatura non muore più! E per vivere eterna non ha neanche bisogno di  straordinarie doti o di compiere prodigi. Chi era Sancho Panza? Chi era don  Abbondio? Eppure vivono eterni, perché – vivi germi – ebbero la ventura di  trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far    vivere per l’eternità! 100 Tutto questo va benissimo! Ma che cosa vogliono loro qua? il capocomico Vogliamo vivere, signore! il padre ( ) Per l’eternità? il capocomico ironico No, signore: almeno per un momento, in loro. il padre    Oh, guarda, guarda! 105 un attore Vogliono vivere in noi! la prima attrice ( ) Eh, per me volentieri, se mi toccasse quella lì! l’attor giovane indicando la Figliastra Guardino, guardino: la commedia è da fare; il padre al Capocomico:   ma se lei vuole e i suoi attori vogliono, la concerteremo subito tra noi! 110 ( ) Ma che vuol concertare! Qua non si fanno di questi concerti!  il capocomico seccato Qua si recitano drammi e commedie! E va bene! Siamo venuti appunto per questo qua da lei! il padre E dov’è il copione? il capocomico    È in noi, signore. 115 il padre Gli Attori rideranno. Il dramma è in noi; siamo noi; e siamo impazienti di rappresentarlo, così come dentro ci urge la passione!  >> pagina 911 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici In una lunga prefazione che Pirandello antepone a vengono spiegati nel dettaglio i meccanismi della creazione artistica e le modalità con cui la fantasia, assillando la mente dello scrittore, lo costringe a dare udienza a personaggi bizzarri e insistenti. Allo stesso modo i Sei personaggi, come frutti ancora acerbi partoriti dall’idea di un Autore che poi li ha abbandonati e rifiutati, cercano disperatamente qualcuno che sappia e voglia portare a compimento una forma di vita solo abbozzata ( , rr. 92-93). Sei personaggi in cerca d’autore l’autore che ci creò, vivi, non volle poi, o non poté materialmente, metterci al mondo dell’arte Ognuno di loro è imprigionato nella parte codificata di un ruolo che non conosce sfumature o chiaroscuri: il rimorso (Padre), la vendetta (Figliastra), il dolore (Madre), lo sdegno (Figlio), l’innocente presenza dell’infanzia (Bambina e Giovinetto). Tali sentimenti, letteralmente “personificati”, salgono uno dopo l’altro sul palcoscenico, per convincere Attori e Direttore a il loro dramma ( , rr. 9-10, dice il Padre, parlando per tutti). concertare Siamo qua in cerca d’un autore Personaggi incompiuti I rapporti torbidi e complessi che legano fra loro i Sei personaggi sembrano, all’apparenza, riportare in scena i conflitti esasperati del teatro borghese, con le sue storie cariche di passioni, tradimenti e incidenti melodrammatici (la Bambina che affoga nella vasca del giardino, il Giovinetto che si spara). Il teatro di Pirandello, però, supera il di questo naturalismo tardoromantico, smontando dall’interno gli ingranaggi di un genere ormai esaurito e ripetitivo. L’autore, pertanto, rifiuta di scrivere la tragedia dei Sei personaggi per rappresentare, invece, «un’altra commedia che essi non sanno e non sospettano»; in tal modo, essi diventano protagonisti inconsapevoli di un esperimento di “opera aperta”, di dramma in formazione ( , r. 108), spiato da dietro le quinte durante le prove. cliché Guardino, guardino: la commedia è da fare Il superamento del teatro borghese Gli Attori e il Direttore-Capocomico rispondono alla stramba proposta dei Personaggi con sfacciata derisione ( , rr. 26-27). Le loro richieste suscitano l’ilarità generale, insieme a una stupefatta incredulità; eppure il teatro è in sé stesso follia, è il luogo deputato a dar vita, voce e corpo a storie e personaggi esemplari ma inesistenti ( , r. 38). Rifiutarsi di mettere in scena ciò che sembra inverosimile significherebbe snaturare il significato del teatro stesso e ignorare il fatto che vicende realmente accadute paiono talvolta più assurde di quelle inventate. Lo scrittore non ha bisogno di forzare gli eventi, di inventare situazioni stravaganti e paradossali, ai limiti dell’incoerenza, perché (rr. 28-30). Ma mi facciano il piacere d’andar via, che non abbiamo tempo da perdere coi pazzi! Eh, far parer vero quello che non è; senza bisogno, signore: per giuoco… la vita è piena d’infinite assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili; perché sono vere Il teatro e l’assurdità della vita Mario Mafai,  , 1940. Firenze, Raccolta della Ragione. Maschera e cilindro  >> pagina 912 Le scelte stilistiche si presenta come un dramma non rappresentabile: il gioco intellettuale, che inverte e incrocia le due prospettive drammaturgiche (quella del dramma “contenitore” e quella del dramma “contenuto”), si ripropone anche sul piano dello stile. A partire dalle didascalie, in cui Pirandello definisce con precisione la differenza sostanziale tra l’abbigliamento degli Attori e quello dei Sei personaggi, ogni elemento viene sdoppiato in due realtà parallele e incomunicabili. Sei personaggi in cerca d’autore Il conflitto tra la superficialità degli Attori e la drammaticità dei Personaggi – tra riso e pianto, secondo un procedimento tipicamente umoristico – definisce la struttura dicotomica del testo, scandito dal ritmo binario di un dialogo tra sordi. È il dramma dell’incomprensione reciproca, «fondato irrimediabilmente sulla vuota astrazione delle parole», come sostiene Pirandello nella prefazione. Quello tra i Personaggi è uno scambio di battute che non arriva mai al dunque, denunciando così il «tragico conflitto immanente tra la vita che di continuo si muove e cambia e la forma che la fissa, immutabile». Piani prospettici VERSO LE COMPETENZE Comprendere  Quale Personaggio appare per primo sulla scena e con quale battuta esordisce? 1  Come si presentano gli altri cinque Personaggi? Quali movimenti e atteggiamenti devono assumere, secondo le didascalie scritte da Pirandello? 2  Come reagisce il Padre alla scortese battuta del Capocomico ( , rr. 26-27)? 3 Ma mi facciano il piacere d’andar via, che non abbiamo tempo da perdere coi pazzi! ANALIZZARE  Rintraccia nel testo almeno tre elementi che determinano lo sfondamento dell’immaginaria “quarta parete”. 4  Individua nel testo la frase in cui il Padre introduce per la prima volta la sua identità di personaggio “vivo” in mezzo ad attori vivi. 5 INTERPRETARE Perché il mestiere dell’attore è considerato vicino alla pazzia? Quali elementi della rivoluzione del teatro borghese attuata da Pirandello sono sottintesi in questa definizione provocatoria della recitazione? 6 Quali fondamentali argomenti della poetica di Pirandello vengono qui addotti per giustificare la stranezza e l’assurdità della vocazione teatrale dei Sei personaggi? 7 (rr. 94-95). In che modo l’arte – in questo caso il teatro – può vincere i limiti della finitezza? 8 Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più! scrivere per... esporre Rileggi la seguente battuta del Padre: (rr. 46-47). In che modo la finzione del palcoscenico può divenire occasione di disvelamento della verità? Rifletti in un testo espositivo di circa 20 righe sulla relazione teatro-vita nell’opera di Pirandello, soffermandoti sul ribaltamento delle opinioni comuni e sul significato umoristico di tale capovolgimento. 9 Ecco! benissimo! a esseri vivi, più vivi di quelli che respirano e vestono panni! Meno reali, forse; ma più veri! Dibattito in classe Secondo il Padre, alcuni personaggi letterari vivono in eterno, sono più vivi dei vivi, perché nutriti e allevati dalla fantasia. Sei d’accordo con questa affermazione? Discutine con la classe. 10