Le storie di Galatea Il Medioevo del contadino Ital settentr nale, intorno al 700 ia io «Padre, domani dobb mo seminare?» ia Il figl magg re di Arnolfo lo g rda per ch dere conferma. Il padre ann sce. Gli altri ragazzi e i bambini si avv no verso i g cigli. L’indomani sarà una lunga g rnata n campi. È faticosa la loro vita, pensa Arnolfo, ma anche p na di soddisfaz ni. Ha una casa margini del bosco, dove s mogl cresce i figli e tesse la lana per vestirli. Hanno avuto s bambini, q ttro maschi e d femmine, e per graz di D ben q ttro sono sopravvissuti e ora sono q si tutti grandi: è stato ass più fortunato d s i d fratelli, che hanno perso i figl li in fasce e sono rimasti vedovi d volte, a c sa di febbri e di malatt . Alla s famigl non manca nulla, in fondo. I campi che coltivano per conto del signore danno frutti, e l può mettere in tavola ogni g rno una b na zuppa per tutti. Di tanto in tanto anche la carne, che cacc nel bosco ins me s i figli più grandi. Loro presto si sposeranno, con ragazze del villagg dalla risata contag sa. Presto nella piccola casa confini con il bosco, se D v le, ci saranno altre voci di bambini, i s i nipoti. io io ua ie ui ia ia io ei ie io ai ua ie ei ua ue ia io ua ua ai ei uo ue io ue au ie ua ia ui io uo ia ie ai uo io io ai io uo uo Q lche volta alla messa della domenica sente dire dal prete che la loro è un’età di decadenza, vicina alla fine d tempi, perché una volta le città f rivano e si abitava in case decorate con marmi e tessuti prez si. Ora le città sono q si v te, e vivere n campi è più sicuro e facile, perché si può coltivare il cibo o cacc re gli animali per nutrirsi. Arnolfo non rimp nge i tempi in c le città f rivano: in campagna sta bene. Con i s i figli, con la s vita tranq lla, in pace con se stesso e con il mondo. Forse la fine d tempi è davvero vicina come dicono, ma l può attenderla con serenità. ua ei io io ua uo ei ia ia ui io uo ua ui ei ui Asset ID: 139 ( ) sto-audlet-medioevo-del-contadino50.mp3 Audiolettura Che cosa c’è di vero Arnolfo è un personaggio inventato, ma le condizioni di vita descritte nel racconto sono quelle di un contadino medievale. Era una vita difficile e dura, non solo per la fatica del lavoro: non esistevano medicine e non ci si poteva spostare per farsi curare, non si poteva sperare di vivere a lungo. Per le famiglie avere molti figli era importante perché significava assicurarsi un aiuto nel lavoro, ma spesso tanti di loro non arrivavano alla maggiore età. Perché te l’ho raccontato In questo capitolo studierai che, nei secoli successivi alla fine dell’Impero romano, gran parte della popolazione abbandonò le città, che erano in crisi e venivano attaccate dagli eserciti invasori, e si rifugiò nelle terre dei grandi proprietari (i signori del racconto). In campagna si soffriva meno la fame e si viveva con una certa tranquillità anche perché il signore difendeva con le armi le sue terre e i loro abitanti. Le tue emozioni Arnolfo è soddisfatto della sua vita semplice ma serena. E tu, in quali momenti ti senti “in pace con te stesso e con il mondo”? Che cosa ti fa stare bene? ENTRA NEL CAPITOLO 5 – Vivere e morire nel Medioevo