Le storie di Galatea Carlo Magno, l’imperatore che non sapeva scrivere Palazzo r le di Aq sgrana, 801 ea ui Tutte le notti, alla luce della candela. Tutte le notti, q ndo a palazzo gli altri dormono, l è solo, nella s stanza. Carlo, re d franchi, che il papa ha nominato imperatore e che tutti ch mano Magno, c è “grande”, alla sera ha un appuntamento fisso: si s de a un tavolo di legno, prende un fogl di pergamena, intinge la penna d’oca nell’inch stro e scrive. O almeno ci prova. ua ui ua ei ia io ie io io Non è mica semplice ricordare la forma di ogni lettera e g dare la penna con la mano, che è più abit ta a reggere la spada. È una fatica enorme per l tracc re q i segni così astrusi, che gli costano più fatica di una battagl . ui ua ui ia ue ia Da bambino nessuno gli ha insegnato a scrivere. Anche se era un principe, destinato a salire al trono. Perché allora, alla corte d franchi, i re dovevano saper combattere, non perdere tempo s libri. L a combattere è sempre stato bravo, e lo ha dimostrato battendo i longobardi in Ital e difendendo il papa, conq stando le lande d sassoni e le terre al confine con gli arabi di Spagna. Ma ora che deve reggere un ins me di territori che vanno dal Nord dell’Europa al Mediterran , si sente q si menomato a non saper scrivere per nulla e a saper leggere ben poco. Ha capito che, q ndo bisogna governare davvero, la spada cede alla penna. Sono le leggi scritte che fanno la differenza e utano a trasformare tanti popoli in uno solo. ei ui ui ia ui ei ie eo ua ua ai Alla s corte ha fatto venire grandi intellett li che sanno il latino e persino un po’ di greco, e conoscono la stor degli antichi romani che hanno costr to e governato per anni l’Impero. ua ua ia ui Ha aperto a palazzo una sc la per i figli d nobili s i collaboratori, perché v le che sapp no leggere e scrivere. Come l non sa fare, anche se si impegna tanto. uo ei uo uo ia ui Ma è testardo, Carlo, e anche umile. Così q ndo tutti dormono, da solo, ogni sera, prende la penna e si esercita, in silenz , almeno a scrivere il s nome. E q ndo finalmente r sce a tracc rlo sul fogl , leggibile e se non elegante almeno non tanto goffo, si sente orgogl so e f ro di se stesso come se avesse vinto un’importante battagl . ua io uo ua ie ia io io ie ia Anzi, un po’ di più.  Asset ID: 140 ( )  sto-audlet-carlo-magno-limperatore60.mp3 Audiolettura Che cosa c’è di vero Carlo Magno era un re franco che nell’800 divenne imperatore di un nuovo grande impero sorto nel cuore dell’Europa, il Sacro Romano Impero. Eginardo, raccontando la vita del sovrano, dice che ogni sera prima di dormire egli si esercitava per imparare a scrivere, anche se i risultati non erano incoraggianti. Al tempo di Carlo infatti ai giovani principi franchi venivano insegnate le tecniche di combattimento, ma non si curava la loro formazione culturale. Pur non sapendo scrivere, oltre alla lingua dei franchi Carlo parlava il latino, la lingua internazionale dell’epoca. Perché te l’ho raccontato Il Medioevo è stato a lungo considerato un periodo buio e privo di cultura, ma non era così per tutti, e sicuramente non era così alla corte di Carlo Magno. Pur non avendo ricevuto un’istruzione adeguata, l’imperatore amava la cultura e si impegnò a diffonderla nei suoi territori: come studierai in questo capitolo, si circondò di studiosi, fondò scuole per i nobili e i funzionari dell’Impero, e diede il suo nome a una nuova scrittura, la minuscola carolina, che era più leggibile di quelle usate in precedenza e facilitò la diffusione dei testi scritti. I tuoi pensieri Carlo Magno era determinato, coraggioso, ma anche umile. Quale di queste doti ti piacerebbe avere? Perché? ENTRA NEL CAPITOLO 6 – Rifare l’Impero romano: Carlo Magno