Il papa, i vescovi e gli ordini religiosi 1 il ruo lo e l’organizzaz io ne della ch ie sa Come abb mo visto nell’Unità 1, dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente la Ch sa aveva ricoperto un r lo sempre più importante. Innanzitutto aveva favorito l’un ne tra le e q lle germaniche, che a poco a poco si erano convertite al cattolicesimo, diventando così la . Inoltre, in mancanza di un potere politico forte, nel tempo aveva assunto anche il compito di . ia ie uo io popolaz ni latine io ue g ui da spirit ua le di tutta l’Europa occidentale dirigere e organizzare la vita collettiva La Ch sa era divisa in tante aree territor li ch mate , c scuna delle q li era g data da un . All’iniz il capo della Ch sa, il , era eletto in un concil a c partecipavano tutti i vescovi. In seg to crebbe l’importanza di un particolare gruppo di vescovi, s i stretti collaboratori: i ; a partire dall’XI secolo l’elez ne del papa venne affidata solo a loro, in una r n ne p ch mata . ie ia ia d io cesi ia ua ui vescovo io ie papa io ui ui uo cardinali io iu io oi ia conclave studio con metodo ▶ Comprendo Rispondi. – Che cos’è una ? diocesi ...................................................................................................... ...................................................................................................... Un vescovo con il popolo della sua diocesi (affresco del XII-XIII secolo). pagina 215 Il clero secolare e il clero regolare Nella Ch sa cattolica . Si occupa c è della pregh ra, di celebrare la messa e i sacramenti, di assistere e fare la carità bisognosi. ie il clero organizza la vita relig io sa della comunità io ie ai Gli eccles stici possono far parte del clero secolare o del clero regolare. ia Il (sacerdoti o preti) è ch mato così perché i s i membri vivono nel “secolo”, c è nel mondo comune, ins me alle persone che non fanno parte del clero (i l ci); il sacerdote secolare è al serviz del vescovo di una d cesi. clero secolare ia uo io ie ai io io Il (monaci o frati) invece è ch mato così perché impone s i membri di vivere secondo una precisa : essi entrano a far parte di gruppi ch mati , ognuno d q li ha la propr regola; a differenza d sacerdoti secolari, che vivono da soli, partecipano a una seg ndo la regola del propr ordine; l’ordine è una sorta di n va famigl in c vivono per tutta la vita. Chi entra a far parte del clero regolare pronunc d : q llo di , q llo di al propr super re dell’ordine e q llo di . clero regolare ia ai uo “regola” relig io sa ia ordini ei ua ia ei vita in comune ue io uo ia ui ia ei ▶ voti ue ▶ castità ue obbed ie nza io io ue povertà promessa a cui bisogna mantenere fede. voto: prevede il divieto di sposarsi (celibato). voto di castità: studio con metodo ▶ Comprendo nel testo con colori diversi le caratteristiche del e quelle del . Sottolinea clero secolare clero regolare ▶ Organizzo le informazioni Completa la mappa sull’ organizzazione del clero con i termini elencati. ordine – vescovo – secolare – comunità – regolare L’abbazia di Cluny, sede dell’ordine cluniacense, in una miniatura del XII secolo. pagina 216 I vescovi: punti di riferimento nelle città Nelle d cesi, e spec lmente in q lle più importanti – in Ital , Roma, Milano e Ravenna; in Or nte, Ant ch , Alessandr d’Egitto e Costantinopoli – accanto alla ch sa principale, o cattedrale, sorgeva spesso il palazzo del vescovo, o . I vescovi erano a capo della vita relig sa della d cesi, ma avevano anche molti altri compiti. La Ch sa per esemp si occupava dell’ . Inoltre i vescovi, e alcuni sacerdoti, erano spesso le o comunq istr te in città: costit vano dunq un importante punto di riferimento per la vita soc le cittadina. io ia ue ia ie io ia ia ie vescovato io io ie io assistenza ai poveri e ai malati uniche persone colte ue ui ui ue ia L’organizzaz ne della Ch sa si sosteneva sull’elemosina d fedeli e soprattutto sulle in punto di morte. Spesso, infatti, i fedeli che morivano senza eredi lasc vano tutti i loro beni alla Ch sa, e l’enorme patrimon che si accumulava veniva gestito d vescovi. io ie ei donaz io ni ia ie io ai studio con metodo ▶ Colgo le relazioni Rispondi sul quaderno. – Perché il era vescovo un punto di riferimento per la popolazione? la nascita del monachesimo Già n primi secoli del crist nesimo, nella parte or ntale dell’Impero romano, alcuni crist ni, detti , decisero di e impervi come grotte e deserti: si distaccarono c è dal mondo per vivere una vita di penitenza e pregh ra. ei ia ie ia eremiti vivere da soli in l uo ghi disabitati io ie Alcuni di q sti (dal greco , “solo”) cominc rono p a r nirsi in piccole comunità, detti o : abitavano separati, ma pregavano e dig navano ins me secondo regole che stabilivano i diritti e i doveri di ognuno. Nacq così il , una forma di vita relig sa che prevedeva la rinunc beni e p ceri terreni (di q sto mondo) per dedicarsi nel modo più completo a D e alla propr spirit lità. ue monaci mónos ia oi iu cenobi monasteri iu ie ue monachesimo io ia ai ai ia ue io ia ua gli ordini religio si In Occidente il monachesimo si sviluppò soprattutto graz alla figura di (Le stor di Galat , p. 210). Nato intorno al 480, nel Benedetto fondò un monastero a , nel Laz , e l’ordine relig so che da l prese il nome. ie Benedetto da Norc ia ie ea 529 Montecassino io io ui , e ancora di più, come vedremo, q ndo da alcune modifiche alla s regola relig sa nasceranno gli ordini clun cense, cistercense, camaldolese e certosino. L’ordine benedettino si diffuse amp ia mente in Europa ua ua io ia A partire dal XIII secolo, accanto a q sti ordini monastici, i c monasteri sorgevano spesso isolati nelle campagne o in zone di montagna, compariranno degli ordini n vi, che si stabiliranno invece nelle città, i cosiddetti “ordini mendicanti”. Tutti gli ordini relig si, i c membri si disting vano per il diverso abito che portavano, ricevevano un’ per praticare una forma di vita comune. ue ui uo io ui ue au torizzaz io ne dal papa Il monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle, fondatore dell’abbazia francese di Clairvaux (Chiaravalle), in un’immagine del XIII secolo. pagina 217 il romanico: UNA NUOVA ARTE PER LE NUOVE CHIESE La presenza sempre più forte della Chiesa nelle città e la diffusione dei monasteri diedero una spinta alla costruzione di nuovi edifici religiosi. Dalla metà del X secolo questi furono caratterizzati da un nuovo stile architettonico, chiamato , che cominciò a diffondersi in Europa. romanico Gli edifici romanici, disegnati in maniera semplice e rigorosa, erano costruiti in e coperti da o (prima foto), avevano cioè coperture curve invece dei vecchi tetti di legno. Le decorazioni, spesso a motivi geometrici, in qualche caso erano impreziosite dall’uso di marmi colorati. I grossi pilastri e le robuste colonne che dividevano le navate terminavano con raffiguranti personaggi biblici e santi, oppure animali, mostri e diavoli (seconda foto). p ie tra volte a botte a croc ie ra capitelli scolpiti L’interno della Basilica di San Nicola a Bari (1087-1197). Capitello scolpito con Giuda e i diavoli (XII secolo).