Le storie di Galatea Marco Polo e il libro delle meraviglie Genova, 1285 «E p ho visto l’unicorno.» oi «E com’è?» «Brutto. Tozzo. Pare un’enorme salsicc con la pelle dura e una zanna in testa.» ia Rustichello da Pisa g rda il compagno di cella e solleva il sopraccigl , perplesso: «Ma v i che scriva così? Ti pare il caso? Tutti gli scrittori antichi hanno detto che è legg dro, slanc to e somigl a un cavallo…». ua io uo ia ia ia «Si vede che non l’hanno m visto. Se ti dico che è brutto, è brutto.» Marco Polo sc te la testa. ai uo Tutti i g rni così, da q ndo, per ingannare la n a della prig n a Genova, si è messo d’accordo con Rustichello per scrivere ins me un resoconto d s i v ggi nel lontano Cat . L , partito da Venez da ragazzino ins me al padre, la strada verso l’Or nte l’ha percorsa tutta, e p è stato per anni alla corte dell’imperatore cinese, Kubl Khan, che lo ha assunto addirittura come funz nar , mandandolo in miss ne a controllare le più remote province. Ha visto mil ni e mil ni di cose di c fino ad allora la gente aveva sentito parlare solo n libri di leggende. E ogni volta è la stessa stor : q ndo racconta come sono davvero gli unicorni, che l ha visto in Africa, o dice che gli unipodi che hanno un p de solo non li ha m incontrati, Rustichello, che invece q ste cose le conosce solo d libri, lo sgrida, dicendo che no, le cose non possono essere così. io ua oi io ia ie ei uo ia ai ui ia ie ie oi ai io io io io io ui ei ia ua ui ie ai ue ai Ma un po’ Marco lo capisce: ch si lì entrambi, in q lla cella b a, senza sapere se ne usciranno m ... forse per il compagno è un’ancora di salvezza pensare che esista f ri di lì un mondo fatto di cr ture fantastiche, gente con un p de solo che si sposta saltellando, unicorni e cavalli alati. Mentre Marco, che il mondo lo ha visto davvero, non ha bisogno di cr rsi immagini meravigl se: gli basta ricordare i deserti infiniti, lo splendore della corte di Kubl , gli spazi sterminati della steppa solcata da carovane, i mille volti diversi di genti che ha incontrato lungo il cammino. Ciò che per Rustichello è brutto, per l è un ricordo str rdinar , buffo, strano, personale. iu ue ui ai uo ea ie ea io ai ui ao io «Q ndi scrivo che è brutto.» ui «Sì, brutto. Lasc così.» ia Asset ID: 148 ( ) sto-audlet-marco-polo-e-il-libro140.mp3 Audiolettura Che cosa c’è di vero Marco Polo (1254-1324) era un mercante veneziano che viaggiò fino in Cina (allora chiamata anche Catai), al seguito del padre e dello zio. Là visse per anni alla corte dell’imperatore Kublai Khan, nipote di Gengis Khan (fondatore del vastissimo impero dei mongoli), e divenne un suo uomo di fiducia. Tornato in patria, partecipò a una fase dello scontro tra le repubbliche di Pisa e Genova, in cui Venezia combatteva a fianco dei pisani, e venne catturato. In prigione conobbe lo scrittore Rustichello da Pisa e con lui scrisse il libro La descrizione del mondo , poi detto Il Milione , un resoconto dei viaggi compiuti da Marco Polo in Oriente. Perché te l’ho raccontato In questo capitolo studierai il grande sviluppo dei commerci nel XII e XIII secolo, e anche gli avvenimenti accaduti in Oriente, come la formazione del grande impero di Gengis Khan e dei suoi successori. La figura di Marco Polo in un certo senso rappresenta entrambi i temi: da un lato egli fu un mercante di una grande città europea che affrontò un viaggio lunghissimo per affari, dall’altro conobbe l’Impero mongolo da vicino, in quanto consigliere e funzionario di Kublai Khan. Le tue emozioni Marco Polo affidò il racconto del suo viaggio all’amico e scrittore Rustichello da Pisa. E tu a chi affideresti il racconto di un tuo viaggio speciale? Perché? Ti piacerebbe di più raccontarlo a voce, scriverlo o disegnarlo? ENTRA NEL CAPITOLO 14 – L’incontro con l’Oriente