Le storie di Galatea Alboino, il longobardo conquistatore Alpi Giulie, 568 La notte è alta, ma lui non riesce a dormire. Nel silenzio dell’accampamento  i suoi sono caduti nel sonno più profondo, quello che coglie  quando hai cavalcato tutto il giorno. Sono una torma di gente  che forse non si può nemmeno definire popolo. Sono un insieme di  tribù o di singoli cani sciolti che obbediscono agli ordini del loro re,  Alboino. Ma lui che è il loro re, no, non può dormire: si è inerpicato da solo,  fino in cima al colle, da cui guarda la pianura padana. È un principe di sangue reale, Alboino, per quanto poco questo  possa voler dire fra i barbari. In realtà si è fatto strada con la violenza nella lunga guerra fra  goti e bizantini, per i quali aveva fatto il mercenario. Il suo popolo  è famoso come selvaggio e spietato. Si chiamano “longobardi” perché  portano “lunghe barbe” che non tagliano finché non trionfano  in battaglia e uccidono i nemici. I bizantini li considerano quasi animali. Ma quando c’è da fare del lavoro sporco in battaglia, Alboino e  i suoi sono l’ideale perché non indietreggiano davanti a nulla. Mentre era in Italia a combattere contro i goti, il re ha visto  quanto ricca e mal difesa fosse questa terra. Perché lasciarla ai bizantini,  quando la possono prendere i suoi? E allora via, si è trascinato dietro tutto il suo popolo e gli alleati e  gli amici, e anche una moglie recalcitrante, Rosamunda, perché l’ha  costretta a sposarlo dopo averle sterminato la famiglia. Si porta dietro tutta quella gente che ora dorme accampata nel  buio della notte. Lui da solo sale in cima a un colle e attende che l’alba  rischiari la pianura. Quella pianura che guarda dall’alto e già sente sua.  Asset ID: 137 ( )  sto-audlet-alboino-il-longobardo30.mp3 Audiolettura Che cosa c’è di vero Paolo Diacono, autore della , racconta  Storia dei Longobardi la calata in Italia di Alboino (568), re di un popolo  che proveniva dal Nord, dalla Scandinavia. L’impresa di Alboino  diede inizio a una lunga dominazione longobarda sulla penisola  italiana. Per attaccare i bizantini il re barbaro raccolse attorno  a sé uomini provenienti anche da altre tribù; alcuni di essi avevano  combattuto come mercenari, cioè a pagamento, per i bizantini  stessi. Perché te l’ho raccontato In questo capitolo studierai la discesa in Italia di uno dei  popoli “barbari”: i longobardi. Come puoi intuire dal racconto,  Alboino e i suoi, molto temuti perché considerati ancora più  spietati e incivili degli altri barbari, furono dei veri e propri dominatori,  che si imposero con la forza sulle popolazioni locali, privandole  delle loro terre e dei loro diritti. Con il tempo però i longobardi  si convertirono al cattolicesimo e iniziò un lento processo di  avvicinamento alle popolazioni locali. Le tue emozioni È notte ma Alboino non dorme:  domani per lui sarà una  grande giornata. E tu come ti sentivi  la sera prima di un evento importante  della tua vita? ENTRA NEL CAPITOLO 3 – L’Impero bizantino e i longobardi