Le storie di Galatea Padri pellegrini: un difficile inizio Plym th, Massachusetts, 1621 ou «Myles, acq !» Il capitano si china con una pezz la imbevuta di liq do sulle labbra dell’amico malato. «Poca» dice. «Potrebbe farti male, h la febbre troppo alta!» ua uo ui ai «Non permetterò alla febbre di uccidermi, né a q sta terra!» ue Nonostante la voce s poco più di un rantolo, la determinaz ne di Will m Bradford vibra in q lle parole. È steso sul letto da g rni, in preda alla febbre, dopo che è svenuto a terra all’improvviso mentre stava costr ndo una casa dell’insed mento. Ma combatte il morbo come ha sempre combattuto tutto in vita s . Attorno al s capezzale i coloni di Plym th si alternano a vegl rlo. Sempre meno, perché di g rno in g rno cadono anche loro preda dell’epidem . Sono partiti in un centin o, ora sono ridotti a poche decine. Le piccole case di legno che stavano costr ndo per la n va città risch no di restare v te. ia io ia ue io ue ia ua uo ou ia io io ia ai ue uo ia uo Q lla terra doveva essere la loro salvezza, e invece ora si ch dono se non s la loro malediz ne. Sono sbarcati dalla , la loro nave, primi di novembre, dopo che Bradford aveva ispez nato la costa per trovare un l go adatto all’insed mento. Pareva fatta apposta q lla piccola collina su c si erano stanz ti, e i coloni avevano fatto finta di non vedere i resti di ossa umane che talvolta emergevano dal terreno: erano gli indigeni della tribù d Patuxet, che erano stati sterminati da una pestilenza. Era lo stesso morbo, q llo che colpiva ora loro? Nessuno lo sapeva. Erano stanchi, es sti, affamati. Lo stesso Will m aveva poche rag ni per vivere. La mogl , che lo aveva seg to in America per cominc re una n va vita, non aveva nemmeno toccato la terra: era caduta in mare pochi g rni dopo l’approdo. Q lcuno a bordo aveva sussurrato che si fosse gettata per la disperaz ne nel vedere q lla terra così dura e aspra dove le sarebbe toccato vivere. Eppure Will m aveva contin to, tenace, nonostante tutto. ue ie ia io Mayflower ai io uo ia ue ui ia ei ue au ia io ie ui ia uo io ua io ue ia ua «Sarà casa nostra, q sta, un g rno. Sembra respingerci, ma ci v le solo mettere alla prova! D v le vedere se s mo degni di l !» ue io uo io uo ia ei Myles ann sce. Gli indigeni attorno non sembrano volerli attaccare. I coloni hanno cercato di nascondere loro che sono affamati e malati, e loro, anche se lo hanno capito, non ne hanno approfittato. Forse potranno trovare un accordo: sono selvaggi, ma sembrano pacifici e compass nevoli. Myles tocca la fronte di Will m: la febbre pare st scendendo. Potrebbe g rire. Restare la loro g da, fondare davvero in q lla terra una n va città, forse una n va soc tà. Forse ha rag ne Will m. D li sta mettendo alla prova. Sta a loro superarla, e avere fede. Nel Cr tore e in loro stessi. ui io ia ia ua ui ue uo uo ie io ia io ea Asset ID: 2007 Che cosa c’è di vero Nel 1620 circa cento persone arrivarono da Plymouth, in Inghilterra, con la nave Mayflower , sulla costa atlantica del continente americano. Erano i Padri pellegrini e si fermarono in una zona che ribattezzarono con lo stesso nome della città inglese da cui erano partiti. Nel corso dell’inverno furono colpiti da un’epidemia e soffrirono la fame. William Bradford e Myles Standish furono due dei personaggi più eminenti in questa piccola colonia, da cui si svilupparono poi gli Stati Uniti. Perché te l’ho raccontato Come studierai in questo capitolo, la colonizzazione nel Nord America fu molto difficoltosa. Al contrario dell’America del Sud, il clima era rigido e i terreni, anche se fertili, avevano bisogno di molte più cure. I primi coloni dovettero combattere contro una natura ostile che li condusse quasi alla morte. Le condizioni di vita erano durissime e spesso la disperazione spingeva i nuovi arrivati persino al suicidio. I nativi insegnarono loro a coltivare il mais e li aiutarono a sopravvivere con cure e cibo. I tuoi pensieri Immagina di essere un Padre pellegrino che naviga verso le Americhe, come William e la sua famiglia. Che cosa porteresti con te? Che cosa doneresti agli indigeni? ENTRA NEL CAPITOLO 8 – Il mondo fuori dall’Europa