I cambiamenti sociali 4 La rivoluz ne industr le produsse significativi e duraturi camb menti nella soc tà inglese. Gli , propr tari delle fabbriche, , mentre le condiz ni di vita e di lavoro degli non migl rarono, anzi, con il passare degli anni, pegg rarono. La volontà di produrre sempre di più e dunq di ottenere magg ri g dagni spinse gli imprenditori a pretendere d loro oper , ricompensandoli con . imprenditori sempre più ricchi, operai sempre più poveri io ia ia ie imprenditori ie si arricchirono sempre di più io oper ai io io ue io ua ai ai turni di lavoro sempre più lunghi e massacranti salari molto bassi Gli oper non erano tutti ug li: tra di loro vi erano delle figure, i cosiddetti , che, in virtù delle loro competenze ed esper nze, godevano di certi privilegi e percepivano salari più alti. La magg r parte degli oper era invece costretta a ritmi molto duri e a modalità di lavoro molto diverse dal passato: in base al princip della , ogni oper o doveva spec lizzarsi in una singola fase del processo produttivo, ripetendo contin mente, per ore, le stesse operaz ni e gli stessi movimenti. Si trattava dunq di un . Il lavoro in fabbrica ai ua oper ai spec ia lizzati ie io ai io ▶ divis io ne del lavoro ai ia ua io ue lavoro spec ia lizzato ed effic ie nte, ma certamente ripetitivo studio con metodo ▶ Comprendo Rispondi a voce. – Quali provocò la rivoluzione industriale? cambiamenti sociali la parola TRECCANI La è un concetto di fondamentale importanza in molte teorie economiche e può essere applicato a realtà anche molto diverse, dalle grandi aziende multinazionali alle medie e piccole imprese, fino a società più piccole, come può essere una famiglia. divisione del lavoro Il primo a fu l’economista scozzese , che abbiamo già incontrato parlando dell’Illuminismo (capitolo 9, p. 226). La sua opera più celebre fu pubblicata nel 1776, quando l’Inghilterra stava vivendo le prime fasi della rivoluzione industriale: (abbreviato in ). Il concetto più importante espresso da Smith fu appunto quello della divisione del lavoro: la (efficienza) , da cui dipende la ricchezza delle nazioni, aumenta se le diverse fasi della lavorazione non vengono svolte da un ristretto numero di persone, o addirittura da una sola, come accadeva nelle botteghe artigiane, bensì se vengono , come già stava succedendo nelle fabbriche inglesi di fine Settecento. doveva essere affidata , e anche se il suo lavoro diventava monotono e ripetitivo, fatto di pochi gesti e sempre uguali, ciò che contava era per Smith applicare un . Per spiegare meglio la divisione del lavoro, l’economista scozzese ricorse a un esempio particolare: una sarebbe stata capace di moltiplicare la propria produttività se avesse suddiviso il processo di lavorazione in tante fasi, assegnando a ogni singolo operaio una sola operazione. teorizzare questo concetto Adam Smith Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni La ricchezza delle nazioni produttività del lavoro suddivise tra vari operai A ogni operaio una specifica fase della lavorazione metodo di lavoro razionale ed efficiente fabbrica di spill i Il pensiero di Adam Smith influenzò le successive generazioni di economisti e governanti, incontrando , come vedremo nel capitolo 16. sostenitori, ma anche acerrimi avversari I camb menti soc li dettati dalla rivoluz ne industr le furono evidenti nelle città. Nacq ro c è le , cresc te in pochi anni d piccoli borghi che erano in precedenza, come Manchester, Birmingham e Liverpool. Al loro interno si creò una differenza sempre più netta tra le , dove vivevano gli imprenditori, e le , in c viveva la gran parte degli oper , nelle perifer e vicino alle fabbriche. I casegg ti in rovina dove abitavano gli oper erano ch mati . nascono Le città industriali ia ia io ia ue io città industr ia li iu ai ricche zone residenz ia li zone molto più povere e spesso malsane ui ai ie ia ai ia slums Gli di Londra in un’incisione di Gustave Doré del 1850. slums