Le storie di Galatea Come Lorenzo il Magnifico si salvò dalla morte Firenze, 26 aprile 1478 «Presto, presto, dentro la sacrest ! Salvate Lorenzo!» ia Urla, spinte, c s. Il D mo di Firenze, la casa del Signore, sembra un girone dell’Inferno. Lorenzo de’ Medici, stordito, sente solo la confus ne attorno a sé e un forte dolore a una spalla. Ha in mano un pugnale, e tenta con q llo di difendersi colpendo alla c ca, mentre gli amici Angelo Poliz no e Lorenzo Cavalcanti lo trascinano dentro la sacrest . ao uo io ue ie ia ia È stato tutto così improvviso, tutto. Erano inginocch ti, in ch sa. Il celebrante stava elevando l’ost in alto verso D , il momento più sacro della funz ne. Q ndo all’improvviso, come d voli scatenati, d preti m visti prima erano sbucati dal nulla, armati, e si erano avventati su di l . L’istinto. Era stato l’istinto a salvarlo. Se s un Medici, e s l’ mo più in vista di Firenze, s che p i sempre essere attaccato. Aveva tirato f ri il pugnale, mentre attorno il mondo impazziva. Fendenti di spada, urla. Non era facile capire chi ci fosse d tro. Li aveva riconosc ti, Jacopo de’ Pazzi e i s i, nella misch , che colpivano i s i amici. E non era nemmeno difficile capire chi li avesse armati. Il papa e la famigl R r , s i nemici g rati. Lorenzo sente ch dersi d tro di sé le pesanti porte della sacrest . È ferito, perde sang , ma r sce a stare in p di, non è grave. Conta i s i: c’è Angelo Poliz no, il s amico p ta, arruffato e senza f to, ma vivo. Ci sono il s scud ro Lorenzo Cavalcanti e s fratello Andr . Non c’è Francesco Nori. Lo ha visto scagl rsi d’istinto, mentre uno d d preti tentava di colpirlo, e cadere a terra, senza più m versi. Gli deve la vita. ia ie ia io io ua ia ue ai ui ei ei uo ai uo uo ie iu uo ia uo ia ia io uo iu iu ie ia ue ie ie uo ia uo oe ia uo ie uo ea ia ei ue uo Ma manca q lcuno. Si volta, pallido, sconvolto. ua «G l no!» mormora. «Dov’è m fratello G l no?» iu ia io iu ia Gli amici si g rdano, muti. Non hanno il coragg di rispondere. ua io Capisce. G l no, il s fratellino G l no non è accanto a l . G l no non sarà m più accanto a l . iu ia uo iu ia ui iu ia ai ui Una lacrima gli riga il viso. Asset ID: 2001 Che cosa c’è di vero Nonostante fosse ammirato e molto amato, Lorenzo ebbe anche dei nemici potenti e determinati. Fra questi c’erano i Pazzi, altra famiglia di banchieri fiorentini, che nel 1478 organizzarono una congiura per uccidere Lorenzo e suo fratello Giuliano e impadronirsi del potere. La congiura non ebbe l’esito sperato: Giuliano fu ucciso, ma Lorenzo sopravvisse e riuscì a catturare e punire gli assassini, mantenendo il potere a Firenze fino alla morte, nel 1492. Perché te l’ho raccontato Lorenzo de’ Medici, detto “il Magnifico” (1449-92), fu l’uomo più importante nella Firenze del suo tempo. Discendeva dai Medici, famiglia di ricchi banchieri: il nonno Cosimo fu in pratica il signore della città. Lorenzo fu politico, poeta, protettore di letterati e artisti, tra cui Michelangelo e Leonardo da Vinci. Fu considerato l’ago della bilancia della politica italiana dell’epoca per la sua capacità di mediazione, e rappresenta un perfetto esempio di colto signore rinascimentale. I tuoi pensieri Lorenzo veniva chiamato “il Magnifico”. Quale soprannome o aggettivo pensi che ti descriverebbe meglio? ENTRA NEL CAPITOLO 2 – L’Italia divisa