L’Italia di fine Ottocento 10 Alla morte di Depretis, nel 1887, il r lo di capo del governo passò alla figura più rappresentativa della Sinistra, il sicil no . Per q si q ttro anni Crispi concentrò nelle propr mani un enorme potere, ricoprendo contemporan mente, oltre all’incarico di primo ministro (fu il primo merid nale nella stor del Regno d’Ital ad avere q sto r lo), il r lo di ministro degli Interni e q llo degli Esteri. la politica repressiva di crispi uo ia Francesco Crispi ua ua ie ea io ia ia ue uo uo ue Con Crispi iniziò una fase n va della stor ital na, dominata da un che promise di rendere moderno ed effic nte il p se e si g dagnò le . Da q sti ultimi arrivava la rich sta di tenere sotto controllo le n ve forze politiche e soc li che stavano emergendo in q gli anni; per q sto sotto il s governo si intensificarono la e la : l’attività sindacale e il movimento oper o, ma anche le organizzaz ni cattoliche e le assoc z ni irredentiste, vennero tenuti d’occh dalla poliz , c furono dati anche poteri spec li. uo ia ia “ uo mo forte” ie ae ua simpat ie degli amb ie nti più conservatori ue ie uo ia ue ue uo politica repressiva lotta alle agitaz io ni soc ia li ai io ia io io ia ui ia studio con metodo ▶ Memorizzo Governo Crispi 1887-91 In politica estera Crispi rafforzò s s la rivalità commerc le con la Franc . Oltre a q sto si pose , in man ra simile a q llo che stavano facendo in q gli anni altri p si rop . Già nel 1882 il Regno d’Ital aveva acq stato la B a di Assab, nell’ , una reg ne dell’Africa dove erano già presenti esploratori e miss nari ital ni e per la q le non si doveva temere la concorrenza di altri p si rop , anche perché era un territor povero di risorse. Il fallimento delle imprese italiane in africa ia l’all ea nza con German ia e Austr ia -Ungher ia ia ia ia ue l’ob ie ttivo di dare all’Ital ia un domin io colon ia le in Africa ie ue ue ae eu ei ia ui ai att ua le Eritr ea io io ia ua ae eu ei io Negli anni successivi l’Ital cercò di espandere i s i possedimenti nella zona, andando però a scontrarsi con uno degli Stati africani più solidi e militarmente più forti, , detta anche . Nel genn o 1887 cinq cento soldati ital ni furono attaccati e sterminati dalle truppe et pi presso Dogali. La notiz ebbe grande impatto sull’opin ne pubblica ital na, ma, anziché abbandonare l’impresa, il governo Crispi decise, soprattutto per rag ni di prestig internaz nale, di rafforzare la propr presenza nella reg ne inv ndo uti militari ed economici. Nel 1889 venne stipulato con l’Et p un trattato di pace. Propr le critiche in Parlamento a una politica colon le g dicata troppo dispend sa e poco utile allo Stato c sarono la , nel febbr o . ia uo l’Et io p ia Abissin ia ai ue ia io ia io ia io io io ia io ia ai io ia io ia iu io au caduta del governo Crispi ai 1891 studio con metodo ▶ Comprendo Rispondi sul quaderno. – Da chi fu appoggiato il governo  ? Crispi – Qual era l’obiettivo di Crispi  in ? politica estera Truppe coloniali italiane a Massaua, nell’attuale Eritrea. La vignetta ironizza sull’insuccesso del progetto coloniale di Crispi. pagina 409  Dopo il breve governo di G vanni G litti, un personagg destinato ad avere grande importanza negli anni successivi, nel dicembre 1893. I gruppi più conservatori e più ricchi avevano voluto il s ritorno, perché lo consideravano l’ mo capace di frenare le proteste di oper e contadini che si stavano diffondendo in var parti d’Ital . Crispi non li deluse: usò infatti il s per reprimere le proteste soc li scopp te, per esemp , in Sicil e nella p nura padana, s per ostacolare la crescita d n vi partiti emersi sulla scena politica, . Oltre a q sto, e riprese con magg r forza la politica colon le. Il ritorno di Crispi io io io Crispi tornò al potere uo uo ai ie ia pugno di ferro ia ia ia io ia ia ia ei uo limitando fortemente la libertà di stampa, di r iu n io ne e di assoc ia z io ne ue Crispi istituì la Banca d’Ital ia io ia Nel 1895 le truppe ital ne tentarono di n vo di entrare in Eritr , scatenando la r z ne et pe: nel dicembre dello stesso anno, un distaccamento ital no venne sterminato sull’altop no dell’Amba Alagi. Crispi spinse allora gli uffic li dell’esercito, desiderosi di rivincita, ad attaccare le truppe et pi. Ma , che scatenò un’ondata di proteste in tutta Ital e , mettendo fine alla s lunghissima carr ra politica. Il successivo presidente del Consigl , Rudinì, non poté far altro che concludere una pace con l’Et p che permettesse la sopravvivenza delle colon ital ne in Somal ed Eritr . la disfatta di adua ia uo ea ea io io ia ia ia io nella conca di Ad ua , il 1° marzo 1896, q ua si 8000 soldati ital ia ni morirono al termine di una sang ui nosa battagl ia ia costrinse Crispi a dimettersi ua ie io io ia ie ia ia ea La campagna italiana in Africa  Asset ID: 2063 pagina 410  LEGGERE LA STORIA ATTRAVERSO LE FONTI: LA DISFATTA DI ADUA Il testo che segue è un articolo tratto da un quotidiano dell’epoca, “La Tribuna”. Le   arrivarono in Italia con qualche giorno di ritardo, suscitando subito  , ma anche   e  . notizie della sconfitta a Adua stupore rabbia molti interrogativi [febbraio] […] […] […] Più si medita sui telegrammi venuti dall’Africa, e meno si trova la spiegazione plausibile della marcia fatta dal generale Baratieri nella conca d’Adua dove è andato a farsi battere dall’esercito scioano 1 . Quei telegrammi dicono che il generale si decise la sera del 29   ad attaccare il nemico. Ora nella giornata del 29, parecchie notizie erano arrivate dal campo, ed erano state comunicate alla stampa, senza che in esse si facesse il minimo cenno di quella decisione.   Questa marcia d’altronde non si credeva probabile per diversi motivi. Anzitutto fino a pochi giorni fa il generale Baratieri   aveva ripetuto al governo la sua non mai smentita opinione sulla inferiorità delle sue forze di fronte a quelle preponderanti del nemico, e sulla impossibilità, data la natura del terreno e le fortissime posizioni degli scioani, di prendere l’offensiva con qualche speranza di successo.   Quali cause possono averlo spronato a mutare divisamento 2 ? Ecco la domanda che tutti si fanno… […] Molte, l’abbiamo detto più volte, sono le responsabilità implicate in codesta disgraziata faccenda d’Africa. Se ne sono avute di varia indole, determinate ora da ignoranza, ora da debolezza, ora da resistenze inesplicabili davanti al pericolo, ora da titubanze suggerite da considerazioni di equilibrio parlamentare.   Escludiamo poi quella che si è usi chiamare la sete di gloria; perché la gloria per un comandante non è quella di far macellare i propri soldati… (da “La Tribuna”, mercoledì 4 marzo 1896, pag. 1) Leggi l’articolo e rispondi alle domande. Perché la notizia della sconfitta di Adua generò nell’opinione pubblica rabbia e tanti interrogativi? 1.  ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................. Sul cambiamento di opinione del generale Baratieri il giornalista fa diverse ipotesi, ma esclude la sete di gloria: perché? 2. .............................................................................................................................................................................    etiope. “Scioa” era il nome di una regione dell’Etiopia.  1. scioano:    opinione. 2. divisamento: La battaglia di Adua in un disegno d’epoca realizzato grazie alle descrizioni dei superstiti. pagina 411  Il per do successivo della stor ital na, compreso tra il 1896 e il 1900, è tradiz nalmente ch mato “crisi di fine secolo”. Si trattò innanzitutto di una , conseg nza dell’uscita di scena di Crispi e del susseg rsi di governi deboli. La crisi si aggravò nella , q ndo un improvviso mento del prezzo del pane c sò . Il governo, certo di trovarsi di fronte a un complotto rivoluz nar , decise di far intervenire le forze di poliz . La crisi di fine secolo io ia ia io ia crisi politica ue ui primavera del 1898 ua au au un’ondata di manifestaz io ni popolari in tutta Ital ia io io ia A , l’8 e il 9 magg , si registrarono gli episodi di magg re v lenza, con , provocando la morte di più di un centin o di persone. Q i fatti c sarono la caduta del governo e un clima di grave tens ne politica e soc le, che culminò con , che era succeduto al padre Vittor Eman le II, in un attentato avvenuto a Monza il . Milano io io io le truppe del generale Bava Beccaris che usarono i cannoni contro la folla ai ue au io ia l’assassin io del re Umberto I io ue 29 lugl io 1900 studio con metodo ▶ Comprendo nel testo le risposte  Sottolinea alle domande. – Che cosa fu la “ ”? crisi di fine secolo – In quale culminò? evento storico   ▶ Memorizzo Attentato al re Umberto I 29 luglio 1900 L’attentato a Umberto I il 29 luglio 1900 a Monza.