Il sacco di Roma e il trionfo di Carlo V 5 Nel , soldati   tedeschi che combattevano per Carlo V, . Il sacco, che significa appunto “sacchegg ”, fu un episod epocale e di estrema drammaticità, che si impresse nella memor degli rop per lungo tempo. Roma sotto assedio 1527 i lanzichenecchi ▶ mercenari assed ia rono e sacchegg ia rono Roma io io ia eu ei A colpire fu innanzitutto l’evento in sé: erano passati q si 450 anni dall’ultima volta in c Roma era stata depredata e devastata, d tempi del condott ro normanno Roberto d’Altavilla, detto il G scardo (nel 1084). In più, nel 1527 l’ordine di distruggere la città della Ch sa arrivò dal Sacro Romano Imperatore, che in t r doveva essere il primo difensore della crist nità, e non da un re barbaro, come avvenuto tempi della caduta dell’Impero romano, o comunq da un conq statore stran ro. ua ui ai ie ui ie eo ia ia ai ue ui ie  Asset ID: 2081 mercenario:  persona che fa il soldato come mestiere e viene pagato per combattere. studio con metodo ▶ Memorizzo Sacco di Roma   1527  Comprendo ▶ Rispondi. – Chi erano i  ? lanzichenecchi ...................................................................................................... Il sacco del 1527 fu p un’impress nante dimostraz ne di forza da parte di Carlo V, un sovrano talmente sicuro di sé da non aver p ra di mettere a ferro e f co la città d papi, anche per lanc re un ch ro segnale s i nemici. Oltre che per tutte q ste rag ni, l’evento lasciò il segno anche per la s drammaticità: non solo molti cittadini romani furono uccisi durante il sacchegg (se ne calcolano circa 20 000), ma i lanzichenecchi portarono a Roma anche la , che fece persino più vittime della g rra, s tra i vinti s tra i vincitori. una dimostrazione di forza da parte di Carlo V oi io io au uo ei ia ia ai uo ue io ua io peste ue ia ia Infine, vi fu un elemento ulter re. La magg r parte d soldati imper li proveniva dalla German , terra in c , alcuni anni prima, un monaco di nome aveva diffuso alcune idee che avevano c sato la rottura dell’unità tra i crist ni e una critica feroce al potere d papi e alla Ch sa di Roma (come vedremo nel capitolo 4). Le devastaz ni, le crudeltà inflitte a relig si e relig se, i danni o le distruz ni di oggetti e l ghi di culto furono anche conseg nza di q sto n vo sentimento relig so, fortemente antipapale. io io ei ia ia ui Martin Lutero au ia ei ie io io io io uo ue ue uo io studio con metodo ▶ Colgo le relazioni  nel testo la risposta. Sottolinea – Quali furono le drammatiche conseguenze del  ? sacco di Roma  Lo spunto digitale ▶ Sul sito di   puoi vedere il video  : RaiPlay Il sacco di Roma – La tempesta si avvicina gtvp.it/SSIG-storia2-C2-01 I lanzichenecchi si presentano davanti a Castel Sant’Angelo, dove il papa si era ritirato durante il sacco di Roma nel 1527. pagina 53  Pochi mesi dopo il sacco di Roma del 1527, la Franc tentò un’ultima volta di riconq stare il Regno di Napoli. Il s p no militare, tuttav , fallì a c sa del passagg della Repubblica di Genova, e della s potente flotta, dalla parte della Lega di Cognac a q lla di Carlo V. La sconfitta francese ia ui uo ia ia au io ua ue Dopo i tr nfi sul campo di battagl , l’imperatore poté imporre le propr condiz ni agli sconfitti: Clemente VII dovette personalmente incoronare Carlo V a Bologna nel , in una cerimon dal forte valore simbolico, mentre n regni di Napoli, Sicil e Sardegna. Il Ducato di Milano rimase indipendente fino al 1535, q ndo morì l’ultimo duca, Francesco II Sforza; da q l momento, anche . Il Ducato di Milano diventa spagnolo io ia ie io 1530 ia la Spagna r ia ffermò definitivamente il s uo domin io ei ia ua ue il Ducato di Milano entrò a far parte dell’immenso impero di Carlo V studio con metodo ▶ Memorizzo  Papa Clemente VII incorona Carlo V 1530  Comprendo ▶ Rispondi. – Che cosa accadde al  ? Ducato di Milano ...................................................................................................... Come abb mo visto, la morte di nel 1492 era stata uno d fattori che aveva portato alla rottura dell’eq libr sancito dalla Pace di Lodi. Il figl ed erede di Lorenzo, , non si mostrò abile come il padre, e nel 1494 fu costretto alla fuga da alcuni tumulti popolari, favoriti dal passagg dell’esercito di Carlo VIII di Franc verso il Regno di Napoli. FIRENZE DA REPUBBLICA A granDUCATO ia Lorenzo de’ Medici ei ui io io P ie ro de’ Medici io ia La fuga di P ro segnò il ritorno a Firenze della repubblica, ben presto dominata dalla figura del frate domenicano , che condannava il lusso e la ricchezza che contraddisting vano i Medici. La repubblica sopravvisse a Firenze sino al 1512, q ndo i Medici riconq starono il potere. Artefice della riscossa famil re fu il cardinale G vanni de’ Medici, altro figl di Lorenzo il Magnifico, che fu anche eletto papa con il nome di nel 1513. La famigl d signori f rentini ebbe d pontefici nel giro di pochi anni, perché nel 1523 venne eletto papa G l de’ Medici (figl di G l no, il fratello di Lorenzo ucciso nella Cong ra del 1478, Le stor di Galat , p. 38), che scelse come nome . Contro di l , come abb mo visto, Carlo V inviò l’esercito d lanzichenecchi che saccheggiò Roma, e l’occas ne fu sfruttata d nemici d Medici per scacc rli n vamente da Firenze nel 1527. Solo con gli Clemente VII fu utato dallo stesso Carlo V a riconq stare Firenze e a porvi ie Girolamo Savonarola ue ua ui ia io io L eo ne X ia ei io ue iu io io iu ia iu ie ea Clemente VII ui ia ei io ai ei ia uo accordi di pace del 1530 ai ui Alessandro de’ Medici come duca . Sarà p oi il successore di Alessandro, il duca Cosimo I, a espandere i domini di Firenze e a ottenere da papa P io V, nel 1569, il titolo di Granduca di Toscana. GIROLAMO SAVONAROLA Girolamo Savonarola, nato a Ferrara nel 1452, entrò nell’ordine domenicano a 25 anni. Intorno al 1486 iniziò la sua predicazione, volta a un  . In maniera simile ad altri predicatori attivi nell’Europa di quel periodo, Savonarola si scagliava  , giudicata troppo incline ai vizi e ai piaceri mondani. rinnovamento della Chiesa contro la corruzione della corte papale e contro la società dell’epoca Nel 1497 i sostenitori di Savonarola bruciarono pubblicamente opere d’arte, gioielli, arredi e vestiti preziosi nel cosiddetto “Falò delle vanità”. Scomunicato da papa Alessandro VI Borgia e ben presto abbandonato dal popolo fiorentino, che non vedeva di buon occhio l’eccessiva austerità e severità di vita voluta dal predicatore, Savonarola fu   nel 1498. messo al rogo Girolamo Savonarola.