Leggiamo la storia ad alta voce oppure ascoltiamola insieme IN CLASSE di Galatea Galatea Le storie L’origano al Nord Torino, 1962 L’origano. Peppe lo sa che fa ridere, ma a l è la cosa che è mancata di più. A Torino si è amb ntato. Si è abit to al freddo, al lavoro in fabbrica. È partito dal p se con solo una sacca in c aveva buttato un p o di pantaloni e una camic . ui ie ua ae ui ai ia «Il Nord è un’altra cosa» gli aveva sp gato il cugino Vincenzo, che lavorava a Milano già da d anni. «Non sono come n , sono freddi.» ie ue oi All’iniz era stata dura. Erano freddi davvero, come certe mattine in riva al Po, i torinesi, che ti g rdavano sempre come se avessi voluto portargli v q lcosa. Era stata dura dormire per mesi in un grande stanzone con decine di altri come l , perché trovare casa era difficile, e su molte c’era appeso il cartello “Non si affitta merid nali”. io ua ia ua ui ai io Ma p aveva conosc to una ragazza p montese, Nanda, non propr di Torino, ma della campagna. Si erano messi ins me; in fondo anche l , come l , si sentiva un po’ sp sata nella grande città. Si erano sposati. Mamma non l’aveva presa bene, perché temeva che Nanda non si sarebbe occupata di l come fanno le ragazze del s p se, e non si fidava di una donna che lavorava f ri casa. oi iu ie io ie ei ui ae ui uo ae uo Ma Nanda è b na, simpatica, dalla battuta pronta. Dopo il matrimon è persino andata in bibl teca a prendere un libro di ricette della Calabr , per cucinargli le cose che p cc no a l . Ed è diventata brava. Ma sono le mater prime che non si trovano. La salsicc piccante, l’origano per condire le mozzarelle. Nanda alle volte ci prova a fare il sugo come si deve, ma non le r sce m . E allora l , q ndo scende al p se in estate, stipa la valig di origano, di peperoncino e altre spez per portarle su, a Nanda. Che ha avuto un’id : mollare la fabbrica dove lavora come oper a e aprire una piccola bottega per vendere prodotti calabresi, lì, a Torino. Ne parla da mesi, ma ora forse ha trovato il locale adatto, e fatti i calcoli ha scoperto che con un piccolo mut in banca potrebbe aprirlo davvero. La s Nanda, a vendere origano e salsicc piccante, come una vera calabrese. uo io io ia ia io ui ie ia ie ai ui ua ae ia ie ea ai uo ua ia Si comm ve, Peppe. Almeno l’origano, a casa, non mancherà più. uo Che cosa c’è di vero I due protagonisti della storia sono personaggi inventati, ma di “Peppe” e di “Nande” negli anni Sessanta del Novecento ce ne sono stati tanti in Italia: uomini e donne provenienti soprattutto dal Sud e dalle campagne che, per trovare lavoro, erano costretti a trasferirsi nelle grandi città industriali del Nord. L’integrazione non fu sempre facile: gli immigrati dovettero adattarsi a modi di vita molto diversi da quelli a cui erano abituati, e si scontrarono spesso con una forte diffidenza nei loro confronti. entra nel capitolo 15 Perché te l’ho raccontato Leggendo il capitolo, scoprirai che tra gli anni Cinquanta e Sessanta l’Italia conobbe un vero e proprio boom economico. L’industria crebbe soprattutto al Nord, attirando tantissimi lavoratori dal Sud del paese. Questa massiccia emigrazione interna ha cambiato non solo il volto delle città, ma quello dell’intera società italiana, a partire dalle abitudini alimentari: molti immigrati del Sud aprirono infatti negozi e ristoranti, diffondendo piatti e prodotti che prima erano sconosciuti al Nord. L’Italia repubblicana Le tue emozioni Se dovessi “raccontarti” a qualcuno che non ti conosce attraverso un cibo o un piatto, quale sceglieresti? Perché? Didascalia assets/images/U4_C15_Immigrato_del_Nord.jpg