L età di Augusto Un mosaico di miti e aneddoti Pur seguendo un ordine cronologico, l opera si presenta come una sorta di mosaico composto da tasselli diversissimi per argomento e per estensione, ciascuno dei quali è teso a illustrare l origine di un culto oppure un episodio dell antica storia di Roma oppure ancora le caratteristiche del mese corrispondente. Alle sezioni di argomento antiquario si alternano inoltre brani di argomento astronomico e meteorologico. In queste parti il poeta inserisce spesso il racconto di episodi mitici che spiegano la nascita delle costellazioni. Tale struttura dà origine a una estrema varietà di toni e contenuti. Opera filo-imperiale o anti-augustea? Fra tutte le opere superstiti di Ovidio, i Fasti sono l opera apparentemente più vicina alle istanze della cultura augustea: il recupero delle antiche feste e tradizioni romane è un aspetto centrale nella politica culturale di Augusto; non mancano nell opera brani di carattere encomiastico e celebrativo della famiglia imperiale. Per il loro argomento i Fasti sono una fonte tra le più importanti in assoluto per la civiltà e, in particolare, per la religione romana. Al contrario, dal punto di vista letterario, il poema è stato a lungo considerato tra le opere meno riuscite di Ovidio, per la presenza di lunghi passi di carattere tecnico , privi di un interesse propriamente poetico. Negli ultimi decenni, alcuni studiosi hanno proposto una diversa lettura del poema, che si rivelerebbe un opera critica e polemica verso la cultura ufficiale ; il recupero dell antica religiosità popolare romana andrebbe visto in contrapposizione con l imposizione di Augusto di una religione istituzionale , legata alla politica ed espressione del potere, di fatto, assoluto del princeps. 4. Le opere dell esilio TRISTIA Un autobiografia in versi La prima opera che Ovidio compone in esilio sono i cinque libri dei Tristia (titolo che significa letteralmente cose tristi ), una raccolta di elegie di argomento personale e autobiografico. Un elegia del lamento Tema costante e dominante nei Tristia è il lamento sulla propria condizione: abbandonare Roma rappresenta per Ovidio motivo di disperazione; ma ancor più devastante, se possibile, è per lui doversi rassegnare a vivere nel posto più remoto di tutto l impero. Non sappiamo quanto questa descrizione sia realistica e quanto invece Ovidio esageri i toni, al fine di impietosire Augusto o chiunque potesse intercedere presso di lui. Scopo principale di questi componimenti è, infatti, quello di ottenere il ritorno a Roma o, quanto meno, un luogo di esilio meno remoto e 78