L’ORA DI GEOGRAFIA Catastrofi naturali e rischi ambientali PROBLEMI GLOBALI I rischi naturali Fin dalle origini, l’umanità ha sempre convissuto con i pericoli connessi al manifestarsi di . Terremoti, maremoti e tsunami, alluvioni e improvvise eruzioni vulcaniche hanno provocato, nel corso della storia, grandi catastrofi naturali; celebri esempi sono l’eruzione del Vesuvio, che nel 79 d.C. ricoprì di lava e cenere le città di Pompei ed Ercolano, e il terremoto di Lisbona (Portogallo), che nel 1755 provocò decine di migliaia di vittime. Questi disastri causarono la morte di molti individui e la distruzione di interi centri abitati, influendo in alcuni casi anche sull’evoluzione delle civiltà. . La consapevolezza di questo problema ha nel tempo condotto alla necessità di programmare . Oggi, per esempio, apposite leggi urbanistiche vietano la costruzione di abitazioni in zone soggette a smottamenti, frane, inondazioni improvvise o eruzioni vulcaniche. fenomeni naturali violenti e distruttivi Ogni ecosistema presenta dunque un fattore di rischio naturale con cui gli esseri umani devono fare i conti misure di prevenzione dei rischi I danni economici causati dalle catastrofi naturali nei Paesi dell’UE dal 1980 al 2020 Eruzione notturna del vulcano Stromboli. I rischi provocati dall’uomo Accanto alle norme e alle azioni di prevenzione, tuttavia, sono molto diffuse forme di gestione del territorio e dell’ambiente che aggravano i rischi di catastrofi naturali. In Italia, per esempio, il causato dal disboscamento, dall’alterazione delle caratteristiche dei suoli e dalla “cementificazione” (lo sfruttamento intensivo del territorio per costruire infrastrutture e case) ha favorito i rischi di inondazioni e frane. Senza l’effetto di consolidamento dei terreni svolto dalle radici delle piante, infatti, i rilievi sono più facilmente soggetti all’erosione delle piogge violente: sono queste le premesse delle improvvise alluvioni che causano grandi danni ai centri abitati coinvolti e contribuiscono a loro volta a rendere più insicuro il territorio. dissesto idrogeologico L’attenzione per la ricopre un ruolo particolarmente importante nel caso di fenomeni impossibili da predire scientificamente, quali i terremoti e i maremoti. Come hanno dimostrato i violenti sismi che hanno colpito l’Abruzzo nel 2009, l’Emilia nel 2012 e l’Italia centrale, con epicentro ad Amatrice, e poi il Maceratese nel 2016, in questi casi l’intervento umano può essere improntato unicamente alla limitazione delle conseguenze. Per ridurre i danni provocati dai terremoti bisogna in primo luogo evitare di costruire nelle zone più a rischio e adottare metodi che rispettino sempre i criteri antisismici previsti dalle normative. Ancora oggi, tuttavia, queste prescrizioni sono spesso disattese, soprattutto perché comportano costi più elevati per i costruttori. Queste considerazioni si inseriscono comunque in un quadro più ampio di rispetto delle leggi naturali: , dobbiamo essere consapevoli che . Se lo sfruttamento del territorio ha comportato gravi squilibri, è quindi lecito aspettarsi che, prima o poi, possano derivarne sciagure ambientali. Al di là di ogni considerazione di interesse economico, dunque, per evitare gravi conseguenze per le comunità umane, è necessario salvaguardare il , adottando politiche che tutelino l’ambiente e preservino le caratteristiche naturali dei territori. prevenzione dei rischi poiché la natura è in grado di autoregolarsi i suoi processi di compensazione tendono a ristabilire, nel tempo, le condizioni ambientali compromesse dalle attività antropiche fragile equilibrio del pianeta  pagina 181  TRECCANI leparolevalgono – Educazione civica # Rischio ambientale L’uomo convive costantemente con pericoli naturali e, negli ultimi secoli, gli effetti di tali calamità sono stati ancor più dannosi a causa degli interventi umani sull’ambiente. , per il patrimonio culturale e naturale, per gli elementi antropici (infrastrutture, attività economiche, case e così via), . Quando un fenomeno naturale rappresenta un pericolo per le vite umane si è in presenza della probabilità di rischio ambientale I fenomeni naturali che possono diventare causa di pericolosità per l’essere umano e il suo ambiente sono distinguibili in base alla loro origine. Sono quelli legati a meccanismi che si verificano nel sottosuolo terrestre, come eruzioni vulcaniche e terremoti. Sono, invece, fenomeni di origine quelli che si manifestano sulla superficie terrestre, come alluvioni, frane e valanghe. fenomeni di origine endogena esogena Il rischio ambientale può essere di diversi tipi. Il presenta una pericolosità legata all’instabilità del terreno che non è in equilibrio con l’ambiente circostante: è il caso dei movimenti franosi, per esempio. A tale categoria di rischio appartengono anche il processo di inondazione fluviale e il processo di erosione marina che mette a rischio soprattutto le aree in cui si trovano porti, canali o dispositivi di estrazione di acqua e metano dal sottosuolo. Anche l’erosione eolica rappresenta una fonte di pericolosità geomorfologica. rischio geomorfologico Il riguarda invece gli aspetti legati al ciclo naturale dell’acqua e alla struttura geologica del territorio, come mareggiate, valanghe, trombe d’aria, nevicate intense, precipitazioni di carattere straordinario dannosi per l’agricoltura, la viabilità e le case. rischio idrogeologico Il e il sono invece legati alla possibilità che un dato territorio possa, rispettivamente, essere colpito da un terremoto o interessato dall’attività di un vulcano. Una categoria di rischio che desta sempre più preoccupazioni è infine quella legata ai e alle conseguenze, spesso drammatiche e di lungo periodo, che essi possono causare sull’ambiente e sulla vita umana. rischio sismico rischio vulcanico cambiamenti climatici Il paese di Amatrice distrutto dal terremoto del 24 agosto 2016. GUIDA ALLO STUDIO C’è un legame tra i rischi naturali di catastrofi ambientali e i rischi dovuti alle attività umane? Quali interventi umani aggravano i rischi di disastri naturali? Quali accorgimenti vanno seguiti per limitare le conseguenze dei terremoti?