LEZIONE 5.2 – La nascita della pólis La fioritura della civiltà greca avvenne nel periodo definito convenzionalmente dagli storici “ ”, compreso e distinto da quello in cui si verificò la sua massima espansione, l’età classica (V-IV secolo a.C.). età arcaica tra l’VIII e il VI secolo a.C. Durante l’età arcaica, la Grecia conobbe un , che si concretizzò in forme di organizzazione sociale assai diverse rispetto a quelle delle civiltà del Vicino Oriente. Le caratteristiche del territorio ellenico, sfavorevoli alla nascita di grandi imperi di tipo orientale, furono la premessa per l’affermazione di , città-Stato in cui si svilupparono ordinamenti politici completamente inediti nella storia del mondo antico. intenso progresso sia economico sia politico una nuova forma di organizzazione politica: la pólis L’emancipazione di mercanti e artigiani A partire dall’VIII secolo a.C. i centri urbani greci subirono un’importante trasformazione. La supremazia dei proprietari terrieri aristocratici, fondata fino a quel momento sulla centralità delle attività agricole, fu per la prima volta messa in discussione dall’espansione commerciale greca nel Mediterraneo, in seguito alla quale anche le attività artigianali ebbero un notevole impulso. Con questi cambiamenti economici si presentarono le , per esempio attraverso il contributo alla difesa militare della città. Grazie alle ricchezze ottenute con le loro attività, infatti, potevano procurarsi finalmente le armi e arruolarsi nell’esercito cittadino come fanti, chiamati . . Il termine “opliti” rimanda all’introduzione dell’ , una nuova tattica militare diffusasi intorno al VII secolo a.C., che sostituì il combattimento individuale ed ebbe nello scudo, in greco, l’elemento portante. La sua grandezza, infatti, garantiva la protezione del lato sinistro di chi lo manteneva e il lato destro del compagno, assicurando coesione e forza d’urto allo schieramento. prime opportunità di ▶ mobilità sociale i mercanti e gli artigiani ▶ opliti L’ingresso nell’esercito aprì la strada alla loro partecipazione alla vita politica oplitismo hóplon La discendenza da antenati nobili e la proprietà terriera cominciarono a non essere più considerate come le uniche fonti di potere e di prestigio sociale: nuovi individui, arricchitisi con il loro lavoro, pretendevano ora di esercitare i diritti politici partecipando alle assemblee in cui si prendevano le decisioni rilevanti per la comunità. Una volta che gli artigiani e i mercanti ebbero acquisito forza militare, le loro richieste non poterono più essere completamente ignorate, sia perché essi risultavano utili per prevalere nelle battaglie, sia perché, se gli aristocratici avessero continuato a opporsi al loro ingresso nella vita politica, grazie a tale forza militare essi avrebbero potuto scatenare gravi rivolte sociali. Fu così che, per accedere alle cariche pubbliche, al criterio basato sulla nobiltà di nascita e sulla proprietà della terra cominciò ad affiancarsi quello fondato sulla ricchezza accumulata con l’attività lavorativa. la variazione di condizione sociale di individui singoli o gruppi di individui (classi) rispetto alla condizione preesistente. Mobilità sociale: nell’esercito greco, soldato di fanteria pesante equipaggiato con armatura e con il caratteristico scudo, l’ , da cui deriva il nome. Oplita: hóplon Particolare di un vaso attico raffigurante alcuni opliti. L’organizzazione politica della pólis Questi cambiamenti costituirono le condizioni per la nascita delle . Mentre nei centri urbani delle civiltà orientali i palazzi reali erano separati dal resto delle abitazioni, a simboleggiare il dominio dei sovrani sui loro sudditi, nelle città-Stato greche la disposizione degli spazi urbani rispecchiava un’organizzazione sociale e politica in cui la partecipazione dei cittadini alla gestione della comunità aveva un’importanza fondamentale. Con il termine si intende il centro della città, sede dei luoghi della vita comunitaria, idealmente contrapposto alla , ossia il territorio circostante, rurale, dove si concentravano le attività agricole e legate all’allevamento. Nel punto più alto della città vi era l’ , dove si trovavano gli edifici di culto più importanti dedicati alla divinità poliade, protettrice della città. Nel centro della città, invece, vi era una piazza aperta a tutti, l’ , sede a un tempo del mercato, degli edifici religiosi e delle istituzioni politiche. Qui i cittadini prendevano parte alle assemblee, in cui esercitavano il proprio diritto di parola e di voto, secondo modalità che non avevano eguali nelle organizzazioni politiche del tempo. póleis asty chora acropoli agorà A differenza che nelle società urbane del Vicino Oriente, infatti, in Grecia la sovranità era per la prima volta esercitata in nome del popolo, senza essere più legata esclusivamente all’origine divina della figura terrena che ne era considerata l’incarnazione (come il faraone egiziano o il sovrano assoluto dell’impero persiano). Per la mentalità greca, il divenne così il discrimine fondamentale per distinguere i popoli civili (costituiti appunto da un insieme di cittadini) dai barbari (formati da sudditi sottomessi a un sovrano dotato di poteri illimitati). A fronte di questa straordinaria novità, non va però dimenticato che , essendo limitati soltanto ai cittadini maschi maggiorenni (tali in quanto i genitori erano a loro volta cittadini) e a chi disponeva di mezzi economici sufficienti a non lavorare. Le donne, gli schiavi e le classi sociali più povere, formate da tutti coloro che erano quotidianamente impegnati nelle proprie attività lavorative, non potevano prendere parte alle assemblee e restavano del tutto esclusi dalla vita politica. concetto di cittadinanza l’accesso alle cariche politiche e la partecipazione attiva alle assemblee rimanevano molto lontani dall’essere universali L’autonomia interna delle – nel senso etimologico del termine (dal greco , “egli stesso”, e , “legge”) che, riferito a una comunità di individui, indica la facoltà di autodeterminarsi, di “darsi le proprie leggi” – aveva un corrispettivo nei rapporti tra le diverse città-Stato. ; solo in casi particolari strinsero tra loro per il dominio di territori contesi o per il controllo dei traffici commerciali. póleis autós nómos Le greche rimasero infatti sempre indipendenti l’una dall’altra póleis alleanze temporanee, mentre molto più spesso si combatterono Video – L’acropoli e l’ agorà Le principali della Grecia arcaica póleis Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F) Messene, Argo e Sparta erano del Peloponneso. póleis V F Mitilene, Coo e Cnido erano colonie dell’Asia Minore. V F Efeso, Mileto e Alicarnasso erano colonie cretesi. V F Dal palazzo all’agorà L’affermazione delle costituì una . Per gli imperi del Vicino Oriente e presso le civiltà cretese e micenea il centro delle attività mercantili era stato il palazzo, da dove i sovrani o i loro funzionari di corte dirigevano le attività economiche e pianificavano le spedizioni commerciali. Nelle città-Stato greche, invece, i mercanti erano autonomi e la loro attività non era sottoposta al conseguimento di particolari autorizzazioni da parte delle autorità statali. Questa ampliava le opportunità di arricchirsi, ma anche quelle di che un tempo sarebbero rimaste appannaggio delle classi più elevate, mentre ora costituivano un importante . póleis vera e propria rivoluzione anche dal punto di vista economico e sociale libertà di iniziativa economica apprendere novità tecnologiche e culturali elemento di emancipazione sociale pagina 202 Libertà e tirannide L’ascesa politica dei ceti mercantili contribuì alla diffusione di nuovi ideali di indipendenza e libertà politica. Tra il VII e il VI secolo a.C., in alcune città costiere scoppiarono che . Queste ultime si fecero promotrici dell’esigenza di mettere per iscritto nuove leggi, superando le norme tradizionali e consuetudinarie nate per servire gli interessi degli aristocratici e applicate a loro vantaggio da un sistema giudiziario amministrato dai membri della nobiltà. Al fine di risolvere questi conflitti sociali e politici, in alcune città si fece ricorso ai per limitare i privilegi dei nobili con nuove leggi scritte: si trattava in genere di persone appartenenti all’aristocrazia che agivano e avevano un ruolo di pacificatori. La , stimolata dall’espansione delle attività commerciali, ebbe sicuramente un ruolo importante nel favorire la , dal momento che consentiva a una platea più ampia la conoscenza diretta delle norme giuridiche, non più sottoposte unicamente alle interpretazioni di nobili, e dunque una più efficace tutela dei propri diritti. I mercanti, in particolare, avevano ora la possibilità di presentare nuove proposte nelle assemblee o di opporsi alle norme contrarie ai loro interessi. Oltre alle recriminazioni dei gruppi sociali in ascesa, le leggi scritte ebbero un’altra motivazione: , divenuta una realtà troppo articolata e complessa per poter essere regolata ancora da norme e leggi tramandate oralmente. Si sentì quindi l’esigenza di formulare legislazioni scritte, con norme fisse, chiare, dettagliate, così da arginare e risolvere in maniera adeguata eventuali conflitti e controversie interne che erano ormai sempre più frequenti e complessi. gravi scontri interni opposero gli aristocratici alle altre classi sociali in ascesa legislatori super partes diffusione della scrittura alfabetica stesura e la pubblicazione di leggi scritte l’accresciuta complessità della pólis In alcune città, quelle economicamente più attive e che si erano già dotate di una legislazione scritta e di un’organizzazione aperta alle richieste popolari, il potere fu detenuto da singoli individui che ricoprivano un ruolo influente all’interno della propria comunità: . Essi instaurarono governi autoritari grazie all’appoggio militare e politico delle classi mercantili, che in cambio videro garantita la tutela e la libertà delle loro attività commerciali. La tirannide, in molti casi, ristabilì un equilibrio sociale tra gli aristocratici e le classi emergenti, ma in alcune la confisca dei beni dei proprietari terrieri aristocratici alimentò nuove ostilità, ponendo i presupposti per lo scoppio di altri conflitti armati. i tiranni póleis La scultura, oggi conservata al Louvre, risale al VII secolo a.C. Rappresenta una donna che indossa un peplo, l'abito femminile in voga nell'antica Grecia. La Dama di Auxerre. IN SINTESI Età arcaica (VIII-VI secolo a.C.) Nascita della pólis Importanza del commercio Ascesa di mercanti e artigiani Opliti Mobilità sociale La pólis Città indipendente dalle altre (città-Stato) Centro della è l’ , la piazza pubblica dove si tengono le assemblee popolari pólis agorà Partecipano alle assemblee solo i cittadini maschi, adulti e ricchi; sono esclusi tutti gli altri GUIDA ALLO STUDIO Quali elementi favorirono la mobilità sociale in Grecia a partire dall’VIII secolo a.C.? Che cos’era la ? Come era organizzata? pólis Quali trasformazioni sociali crearono il contesto per la nascita delle ? póleis Quali soluzioni vennero adottate nelle greche per sanare i conflitti interni? póleis