LEZIONE 7.1 – Il regno di Macedonia alla conquista della Grecia La Grecia tra il Mediterraneo e l’Oriente Durante l’età classica la Grecia si era imposta come potenza egemone nel Mediterraneo, ma le greche, e Atene in particolare, erano anche state in grado di espandere i propri contatti commerciali verso , allargando progressivamente la loro sfera di influenza fino ai territori che appartenevano all’impero persiano. póleis regioni molto più lontane Già nel V secolo a.C. l’espansione greca aveva dunque coinvolto aree che fino ad allora erano rimaste . Grazie alla loro ricchezza di beni e materie prime, questi territori sarebbero ben presto diventati fondamentali nelle relazioni commerciali del tempo. ai margini del grande mercato mediterraneo Gli spazi sconfinati dell’Oriente I contatti con l’Oriente registrarono un incremento in seguito alla . I mercanti greci spinsero i loro interessi fino alle ricche pianure fluviali della Mesopotamia e alle vaste terre dell’Asia centrale. Qui, attraverso le vie di comunicazione che arrivavano in Estremo Oriente, giungevano prodotti raffinati e sconosciuti alle popolazioni mediterranee. Grazie ai Greci, il divenne un . vittoria dei Greci nelle guerre contro l’impero persiano Mediterraneo orientale punto di raccordo economico tra i popoli europei e quelli asiatici Dall’Egitto, dalla Sicilia e dalle coste del mar Nero provenivano grandi quantità di grano; la Grecia e le sue colonie dell’Italia meridionale producevano vino e olio, ma anche manufatti (come le raffinate ceramiche) ricercati in tutto il mondo conosciuto. Dalla penisola balcanica venivano esportati legname, oro e argento, mentre dalle coste dell’Africa e dal Vicino Oriente giungevano avorio, spezie, profumi, oggetti artigianali in vetro, pietre preziose e tessuti pregiati, a loro volta importati dai mercanti orientali dall’Arabia, dall’India e dalla Cina. I commerci al tempo dei Macedoni Carta interattiva Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F) L’impero persiano era collegato via terra con l’Anatolia e con l’India. V F Le coste della penisola araba erano ricche di pietre preziose. V F L’impero persiano non era toccato dalle rotte marittime. V F Le ricchezze della Macedonia A raccogliere l’eredità di questo grande mercato e a determinarne un decisivo allargamento non furono però le città costiere della Grecia meridionale, bensì una regione situata a nord della penisola ellenica: la Macedonia. A causa della posizione geografica e delle caratteristiche fisiche del suo territorio, la Macedonia era rimasta che avevano arricchito le greche. Il suo , che l’aveva preservata dalle invasioni delle popolazioni straniere insediatesi più a nord, nei Balcani, era , che ne permisero l’ascesa economica. Dagli estesi boschi presenti nella regione si ricavava il richiesto dalle città costiere greche per la costruzione delle navi. Un’altra importante risorsa economica era costituita dai giacimenti minerari, di oro e argento in particolare: se si escludono le miniere attiche di argento del Laurion e dell’Epiro (nella Grecia occidentale), comunque insufficienti a coprire il fabbisogno dell’economia ellenica, in questa regione si concentravano le . Grazie a queste risorse naturali, già a partire dal V secolo a.C., la relativa lontananza dai centri commerciali dell’Egeo fu superata. I contatti con l’area costiera della Grecia e con l’Oriente rappresentarono le premesse dell’ascesa della potenza macedone, che di lì a poco avrebbe influenzato direttamente i rapporti tra questi due mondi grazie alle conquiste di Alessandro Magno; quest’ultimo infatti estese il suo dominio militare e politico sulle terre esplorate dai mercanti greci nei secoli precedenti. a lungo defilata rispetto ai traffici mediterranei póleis territorio montuoso ricco di risorse naturali importanti legname principali risorse di metalli preziosi di tutta la Grecia Dischi d’oro con impressa la stella macedone. Questa stella, conosciuta anche con il nome di Stella di Verghina, dal nome della località macedone in cui venne rinvenuta come decorazione di uno scrigno in una tomba reale, presenta 8, 12 o 16 punte. È un elemento ricorrente nelle decorazioni dell’arte macedone, anche se ancora non è univoca la sua interpretazione. pagina 267 La società macedone e l’esercito L’indebolimento delle greche, causato dai continui contrasti sorti fra di esse, favorì l’ , che nel corso del IV secolo a.C. si affermò come una grande potenza nel Mediterraneo orientale sotto la guida di e, soprattutto, di suo figlio . Inserendosi nelle contese che da ormai un secolo contrapponevano le città greche e sfruttando la loro debolezza economica, i Macedoni assoggettarono i territori della penisola ellenica per poi rivolgersi verso Oriente, alla conquista di un vastissimo impero. póleis ascesa del regno di Macedonia Filippo II Alessandro La società macedone era molto diversa da quella delle libere città greche. Al vertice vi era la , che risiedeva nella corte di , capitale del regno, e guidava la classe dei , formata da proprietari terrieri, che costituivano la cavalleria dell’esercito. La popolazione era invece composta prevalentemente da che lavoravano le terre dei nobili e combattevano nella fanteria. Per garantirsi la fedeltà dei nobili, i sovrani donavano loro vasti appezzamenti di terre; questo meccanismo implicava però la necessità di conquistare sempre nuove aree, tenendo l’esercito costantemente impegnato in una . figura del re Pella nobili contadini liberi politica di espansionismo territoriale ; era organizzato nella , introdotta da Filippo II ed evoluzione di quella tebana: una formazione molto compatta, impenetrabile per i nemici. Grazie all’uso delle , lunghe lance che rendevano possibile colpire lo schieramento avversario prima di arrivare al combattimento corpo a corpo, la falange macedone si dimostrò superiore alla tradizionale falange greca, rendendo l’esercito di questo popolo pressoché imbattibile. L’esercito rappresentava il punto di forza del regno falange macedone sarisse Il luogo p. 268 Video – L’organizzazione dell’esercito macedone Una lanterna in bronzo dalla tomba di re Filippo II. L’espansione macedone Nel 359 a.C., eletto re dai nobili macedoni, intraprese una nelle regioni vicine: nel 357 a.C. conquistò le città di Anfìpoli e di Pidna, per poi dirigersi verso Potidèa, nella penisola calcidica, dove sottrasse agli Ateniesi le miniere di oro della regione, da utilizzare per finanziare le guerre e per corrompere le città greche che rifiutavano l’alleanza con il suo regno. Filippo II politica di espansione militare Quando nel 353 a.C., intervenendo al fianco di alcune , Filippo II si assicurò il controllo della Tessaglia, la potenza macedone cominciò a essere . Mostrando notevoli abilità diplomatiche, tuttavia, Filippo II si presentò come il difensore dei Greci e come il custode dell’ordine e della pace. Di fronte a questo atteggiamento, . Atene, per esempio, si divise in tre schieramenti: il partito che voleva sottomettersi alla Macedonia per combattere Tebe, guidato da e ; i sostenitori di Eubùlo, che attraverso trattative diplomatiche speravano di frenare l’espansione macedone; infine, il gruppo che faceva capo all’oratore (autore delle , discorsi rivolti contro Filippo II), il cui obiettivo era l’indipendenza della , da perseguire anche attraverso un’alleanza con Tebe contro il comune nemico macedone. póleis avvertita come una minaccia anche dalle città della Grecia meridionale i Greci reagirono in modo non univoco Èschine Isòcrate Demòstene Filippiche pólis Le conquiste di Filippo II Carta interattiva Individua l’affermazione corretta La Beozia apparteneva all’impero macedone prima dell’avvento di Filippo II. Atene fu conquistata da Filippo II. La città di Filippi apparteneva all’impero macedone prima dell’avvento di Filippo II. La Tracia fu conquistata da Filippo II. pagina 268 IL LUOGO – Educazione civica Pella La città di Pella fu fondata da , re di Macedonia dal 413 al 399 a.C., proprio allo scopo di fornire al suo regno una nuova capitale. Rispetto alla vecchia capitale, , Pella aveva il vantaggio di essere molto più vicina al mare, e quindi alle vie di commercio; inoltre fu costruita in una zona dove era già sorto in precedenza un più antico insediamento, chiamato Bounomos. Archelao vi fece edificare un magnifico palazzo, specchio del potere crescente del re di Macedonia, e ospitò a Pella importanti letterati e poeti, su tutti , che nella città scrisse e presentò una delle sue opere più celebri, le . Archelao I Ege Euripide Baccanti , Pella divenne certamente il fulcro politico ed economico del regno macedone, anche se i sovrani furono assenti per lunghi periodi per condurre le loro campagne militari. La città mantenne la sua centralità fino alla , quando il generale Lucio Emilio Paolo la conquistò e saccheggiò, nel Ridottasi alle dimensioni di un villaggio, fu in seguito distrutta da un e perse ogni tipo di rilevanza. Luogo di nascita sia di Filippo II, sia di Alessandro Magno conquista romana 168 a.C. terremoto Fino a noi Gli archeologi hanno riscoperto Pella solo in tempi relativamente recenti, negli anni Cinquanta del Novecento. Gli scavi sono tuttora in corso, ma da ciò che è già emerso possiamo essere sicuri che la città fosse divisa fra una parte bassa e il palazzo reale. La era strutturata secondo un disegno regolare, basato su un’arteria centrale molto ampia e una serie di strade che la tagliavano in perpendicolare. La grande era il fulcro della vita politica e culturale della capitale. Quanto al , esso occupava un’area di oltre sette ettari ed era decorato dalle opere di grandi artisti greci del V-IV secolo a.C. Gli scavi archeologici hanno inoltre svelato l’esistenza di numerose tombe, oltre che di un teatro e di un anfiteatro, quest’ultimo risalente al periodo successivo al terremoto che distrusse la città. Nei pressi dell’antica capitale macedone sorge oggi l’omonimo comune greco di Pella, un centro di quasi 65 000 abitanti nella regione della Macedonia Centrale. città bassa agorà palazzo reale L’area archeologica di Pella. pagina 269 La conquista della Grecia La speranza dei Greci di mantenere l’indipendenza e la libertà ebbe però vita breve. Nel 348 a.C. i Macedoni conquistarono Olinto, nella penisola calcidica, sconfiggendo il contingente militare ateniese che era giunto in soccorso della città, e posero sotto assedio Bisanzio. Controllando lo , i Macedoni potevano bloccare i rifornimenti di cereali che dalle coste del (come a quel tempo era chiamato il mar Nero) giungevano ad Atene. Nel 346 a.C. Filippo II riuscì a inserirsi nell’Anfizionia di Delfi (associazione a carattere religioso legata al santuario di Apollo a Delfi) e ad assumerne il controllo, legittimando la sua ingerenza nelle faccende delle greche. stretto dei Dardanelli Ponto Eusìno póleis A questo punto, su esortazione di Demostene le città greche si unirono nella , , preoccupato dell’espansione di Filippo II. Nel , tuttavia, a , in Beozia, i Macedoni sconfissero definitivamente gli avversari. Persa ogni possibilità di mantenere l’indipendenza, nel 337 a.C. le città greche accettarono le condizioni previste dalla : Filippo II divenne il comandante supremo della , formata da formalmente libere ma, di fatto, assoggettate al controllo militare macedone. lega antimacedone sostenuta economicamente anche dal re persiano 338 a.C. Cheronèa pace di Corinto lega panellenica póleis IN SINTESI Il regno di Macedonia Risorse naturali legname oro argento Esercito falange macedone Società monarchia: – re – nobiltà terriera = cavalleria – contadini liberi = fanti La conquista della Grecia da parte di Filippo II GUIDA ALLO STUDIO Quali regioni furono coinvolte dai mercanti greci negli scambi con il Mediterraneo? Come erano organizzati i traffici tra Mediterraneo e Oriente? Quali ricchezze naturali possedeva la Macedonia? Come era organizzata la società macedone? Qual era il punto di forza dell’esercito macedone? Quali strategie utilizzò Filippo II per imporre l’egemonia macedone nel mondo greco? Quali condizioni di pace comportò la pace di Corinto?