CIVILTÀ E CITTADINANZA La tutela della libertà di culto L’Italia di oggi, come la maggior parte dei Paesi europei, presenta una . Negli ultimi anni è stato in costante crescita il numero di persone che professano una religione diversa da quella cattolica, soprattutto se si considerano anche gli immigrati privi di cittadinanza, tra i quali è forte l’incidenza dei musulmani e dei cristiani ortodossi. La varietà religiosa, conseguenza dei fenomeni dell’immigrazione e della sempre più marcata integrazione tra Paesi, è tutelata da tutte le moderne costituzioni vigenti negli Stati democratici. . Essa compare infatti già nell’art. 3, strettamente collegata agli altri diritti nei quali si sostanzia l’uguaglianza davanti alla legge, che è tale appunto “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Ma la Costituzione afferma la libertà di religione anche in forma più esplicita. L’art. 19 riconosce ai cittadini la piena libertà di professare la propria fede “in qualsiasi forma, individuale o associata”. In altre parole, ogni cittadino ha il diritto di praticare il culto sia in privato, sia in pubblico, di riunirsi con gli altri fedeli e di prendere parte alle celebrazioni e alle preghiere rituali. Accanto alla tutela della dimensione individuale della fede religiosa, quindi, la Costituzione contempla anche quella collettiva. Gli artt. 8, 19 e 20, oltre a sancire l’uguaglianza di tutte le confessioni, riconoscono la libertà di fare propaganda e di svolgere la pratica religiosa in maniera collettiva. Gli unici limiti fissati dalla Costituzione consistono nelle prescrizioni secondo cui culti e rituali non devono essere “contrari al buon costume” (art. 19) e in base ai quali l’autonomia concessa agli enti religiosi (che prevede anche il diritto di avere propri statuti) non deve trovarsi in contrasto con i princìpi dell’ordinamento giuridico dello Stato (art. 8). società fortemente multietnica e multireligiosa La Costituzione italiana contempla la libertà di culto dei cittadini tra i suoi princìpi fondamentali Musulmani in preghiera nella moschea di Roma. IN SINTESI Giuliano Promuove il ritorno alla cultura greco-romana Favorisce il recupero dei culti pagani Mantiene la libertà di culto Abolisce alcuni privilegi economici per i cristiani Teodosio I 380 Editto di Tessalonica: cristianesimo religione di Stato e pagani esclusi dagli incarichi pubblici 381 Concilio di Costantinopoli: ristabiliti dogmi cristiani, condanna dell’arianesimo e di altre eresie, Costantinopoli dichiarata “Nuova Roma”, il patriarca di Costantinopoli diventa la seconda figura più importante nella Chiesa 387 Teodosio diviene l’unico imperatore con autorità sia politica sia religiosa GUIDA ALLO STUDIO Quali personaggi politici si imposero nell’impero romano dopo la morte di Costantino? Quali ideali spinsero Giuliano a promuovere la sua riforma religiosa? Con quali esiti? Per quale motivo fu combattuta la battaglia di Adrianopoli nel 378? Con quale esito? Quali importanti provvedimenti religiosi e politici adottò Teodosio? In che modo avvenne la divisione definitiva dell’impero?