Nello stesso periodo le tribù degli penetrarono nella Gallia settentrionale, per poi stabilirsi nella Spagna nordoccidentale. I attraversarono queste stesse regioni e, passato lo stretto di Gibilterra, occuparono l’Africa settentrionale, dove fondarono un regno indipendente espropriando le terre ai ricchi proprietari romani. Dai loro insediamenti lungo le coste meridionali del Mediterraneo i Vandali organizzarono frequenti scorrerie contro le isole e le regioni continentali dell’Italia, e . Svevi Vandali nel 455, sotto la guida di Genserico, sottoposero Roma a un nuovo saccheggio Un guerriero vandalo che lascia la sua città in un mosaico nordafricano dell’inizio del VI secolo. I nuovi regni e l’arrivo degli Unni Mentre l’Italia subiva continue invasioni, nuovi regni indipendenti si formarono anche nell’Europa settentrionale. I e i si stanziarono nella Gallia settentrionale; gli e i in Britannia. Nella prima metà del V secolo, dunque, lo stanziamento dei Germani nelle province dell’impero d’Occidente portò alla , che sarebbero stati protagonisti della storia europea dei secoli successivi. Franchi Burgundi Angli Sassoni nascita di nuovi regni autonomi p. 133 Il personaggio Le migrazioni in massa dei Germani, come abbiamo visto, erano state provocate dall’inarrestabile avanzata degli . Nelle loro scorrerie essi giunsero anche in Italia, nel momento in cui le strutture politiche imperiali erano ormai incapaci di opporre una qualsiasi resistenza alle invasioni. , avvenuta nel 423, l’impero d’Occidente cadde infatti in . L’imperatore d’Oriente, Teodosio II, succeduto nel 408 ad Arcadio, ne approfittò per imporre la propria supremazia politica anche in Occidente, insediando sul trono imperiale di Ravenna il cugino , un fanciullo di soli quattro anni, (zia di Teodosio II), con funzioni di reggente. Essi svolgevano in realtà soltanto compiti di rappresentanza, poiché le funzioni di governo furono assegnate a , con l’incarico di difendere i territori occidentali dall’avanzata degli Unni. Unni Dopo la morte di Onorio un nuovo periodo di instabilità politica Valentiniano III e sua madre Galla Placidia Ezio, generale originario dell’Illiria Nel 451 Ezio riuscì a fermare temporaneamente gli Unni presso i Campi Catalaunici, nella Gallia settentrionale. Guidati dal loro abile e spietato condottiero, , essi si diressero verso sud e penetrarono nell’Italia settentrionale, dove saccheggiarono numerose città. La loro avanzata fu fermata da un’ , che, probabilmente in cambio di un , nel 452, presso Mantova, riuscì a convincere Attila a non proseguire verso Roma. L’anno seguente Attila morì e la spinta espansionistica degli Unni si esaurì, mentre in Europa si andavano progressivamente consolidando i nuovi regni nati dalla disgregazione dell’impero. L’iniziativa di papa Leone I preservò parte della penisola da saccheggi e devastazioni. L’episodio rivela come ormai – forte della sua autorevolezza politica e religiosa ma anche di ingenti disponibilità economiche – fosse , mentre l’impero non aveva più le risorse per organizzare un’adeguata difesa militare dei propri territori. Attila ambasceria di papa Leone I ingente riscatto in denaro soltanto la Chiesa in grado di opporsi alle invasioni e alle minacce esterne Attila, il condottiero degli Unni, raffigurato su una medaglia.