LABORATORIO – Loro. Un viaggio nelle fantasie di complotto Come nascono fake news e fantasie di complotto? Come ci si può difendere? 1. Nuove religioni, nuovi sospetti Tra il I e il III secolo d.C. si diffondono, nei territori dell’impero romano, numerose religioni di origine orientale, tra le quali assume una rilevanza particolare il . L’impero romano era solito avere un atteggiamento molto tollerante nei confronti dei vari culti che aveva incontrato durante la sua espansione e arrivava persino a includere delle divinità straniere nel proprio pantheon. Tuttavia non tutti i movimenti religiosi erano tollerati allo stesso modo. La religione greco-romana era infatti una religione principalmente civica, ovvero legata non tanto alla spiritualità individuale, quanto piuttosto ai riti pubblici che la comunità seguiva per la prosperità collettiva. Quando il cristianesimo inizia a diffondersi nell’impero nei primi decenni del I secolo d.C., le istituzioni e i cittadini pagani iniziano a guardare con sospetto a questo culto. I suoi adepti, infatti, si riuniscono privatamente e di nascosto, non compiono i riti pubblici, non fanno sacrifici all’imperatore né per la prosperità della civitas. La partecipazione a qualsiasi culto pagano, prestato a una divinità diversa dal dio cristiano, è infatti assolutamente inammissibile per una religione monoteistica come il cristianesimo. Contro i cristiani iniziano quindi a circolare una serie di dicerie: cospirano contro la salute e il benessere di Roma, compiono azioni e riti immorali, si macchiano di crimini orribili. Non c’è da meravigliarsi dunque se, quando Nerone fa appiccare l’incendio a Roma nel luglio del 64, cerchi di attribuirne la responsabilità ai cristiani, come ci racconta Tacito negli (XV, 44). Anche Nerone, però, è a sua volta vittima di una diceria: viene accusato di essere lui il vero mandante dell’incendio, appiccato per perseguire i suoi interessi urbanistici (l’imperatore approfittò della nuova disponibilità di suolo pubblico, reso libero dalle fiamme, per intraprendere la costruzione di un’immensa reggia, la ) o per la follia di recitare un poema di fronte a un incendio che ricordasse quello di Troia. Le parole di Tacito ci aiutano a comprendere chiaramente il clima dell’epoca: lo storico ritiene infatti che i cristiani, per quanto innocenti dall’accusa di aver incendiato Roma, siano comunque meritevoli del supplizio, dal momento che a suo avviso formano una setta nemica del genere umano. Buona parte dei Romani la pensa proprio come lui. Si afferma così sempre più la credenza che i cristiani, oltre a provocare disordini, siano dediti a pratiche nefande nelle loro segrete adunanze e che addirittura uccidano e mangino i bambini. I cristiani diventano quindi vittime di numerose fantasie di complotto. cristianesimo Annali Domus aurea DOMANDE Che tipo di religione era quella romana? A Roma venivano tollerati tutti i culti? Quali dicerie circolarono contro la prima comunità cristiana? Come le potresti spiegare? 1. 2. 3. 2. Complotti e fantasie di complotto Un è un piano organizzato segretamente da un gruppo di persone con l’intenzione di nuocere a un altro gruppo, solitamente ampio. Perché ci sia un complotto devono essere presenti questi tre elementi: una pluralità di persone; la segretezza; l’intenzione di fare del male. Esistono i veri complotti? Naturalmente sì: ne è un esempio la congiura di Catilina, sventata da Cicerone nel 63 a.C. Le , invece, sono teorie su presunti complotti che in realtà non esistono, come le dicerie diffuse sui cristiani nel I secolo o su Nerone. Ma come distinguere un complotto reale da una fantasia di complotto? Secondo gli studi più recenti, queste sono le caratteristiche che distinguono un complotto reale da uno immaginario: Un complotto reale: ha un obiettivo preciso e facilmente riassumibile; coinvolge un numero di cospiratori limitato; è attuato in modo imperfetto, poiché la realtà è imperfetta, e quindi può venire scoperto; una volta scoperto e denunciato, termina; non ha senso fuori dal contesto storico, politico e culturale in cui avviene. . Una fantasia di complotto: risulta sfocata e dispersiva, perché ha l’obiettivo più ampio possibile: conquistare il mondo, dominare l’umanità o anche distruggerla; coinvolge un numero di attori potenzialmente infinito, che spesso cresce via via che la fantasia di complotto si diffonde e viene raccontata. Questo, che sarebbe un elemento di debolezza in un complotto reale, perché più persone sono al corrente di un segreto, più è facile che questo venga denunciato e scoperto, diviene un elemento di forza nella fantasia di complotto, perché si immagina che moltissime persone siano complici e corrotte e pochissimi eletti conoscano la verità e siano in grado di salvare il mondo; il suo svolgimento è coerentissimo e tutto viene attuato secondo i piani; va avanti indefinitamente, anche se raccontata e denunciata; è , ovvero . Le fantasie di complotto non sono un fenomeno solo contemporaneo, ma sono sempre esistite. Tuttavia ci sono delle differenze tra le fantasie di complotto antiche e quelle moderne: complotto 1. 2. 3. fantasie di complotto 1. 2. 3. 4. 5. Un complotto reale è il prodotto di una fase storica e diventa passato insieme a essa 1. 2. 3. 4. 5. astorica trascende ogni contesto storico e politico le fantasie di complotto antiche sono ordite da un potente, come l’imperatore Nerone, per dei fini meschini e “a corto raggio”: interessi politici a breve termine, arricchimento personale, oppure progetti folli ma comunque circoscritti; le fantasie di complotto moderne sono ordite da un numero elevato o elevatissimo di “potenti della Terra” e hanno l’obiettivo più ampio possibile: conquistare il mondo o distruggere l’umanità. Quindi si passa da fini limitati e meschini a fini grandiosi e universali, da un male a piccolo raggio a un male totalizzante. Un esempio di fantasia di complotto moderna è quella che riguarda la cosiddetta “setta degli Illuminati”: si tratta di una società segreta fondata nel 1776 in Baviera, nata con lo scopo di abolire la religione per sostituirla con una “religione della ragione” che avrebbe reso gli uomini liberi. Nel 1784 viene ordinato lo scioglimento della società, ma iniziano a circolare voci che sostengono che essa operi ancora in segreto e che ordisca piani per conquistare il mondo. Poco dopo la Rivoluzione francese, in particolare, due pubblicazioni attribuiscono agli Illuminati la responsabilità della Rivoluzione, che sarebbe il frutto di un loro piano per cambiare radicalmente la società, sovvertire la tradizione e i buoni valori e conquistare il mondo. Questa fantasia di complotto ebbe una diffusione rapidissima ed è viva ancora oggi: molti personaggi famosi vengono etichettati come membri della setta, da Barack Obama a Lady Gaga.