UNITÀ 5 Roma imperiale In questo momento storico assistiamo al diffondersi di un gran numero di fantasie di complotto e di fake news, notizie false create ad arte in modo da favorirne la diffusione: se da un lato la rapidit e la vitalit delle narrazioni di complotto in circolazione data dal web e dai social media, sui quali le notizie rimbalzano con grande rapidit , dall altro indubbio che ci troviamo di fronte a molti eventi scioccanti ai quali difficile dare risposte consolatorie: la crisi economica che imperversa dal 2008; la crisi pandemica, che ha messo il mondo in ginocchio dal 2020; infine la crisi ambientale e climatica, che avanza a grande velocit . Ma chi sono le persone che, come dicono gli psicologi sociali statunitensi alludendo ad Alice nel Paese delle meraviglie, cadono nel buco del Bianconiglio , ovvero vengono irretite da una fantasia di complotto? Negli ultimi anni capitato che i media tracciassero un profilo del complottista-tipo: si tratterebbe di una persona con basso o bassissimo titolo di studio e quindi pochi strumenti intellettuali e culturali; a volte si ipotizzato addirittura che chi cade nelle fantasie di complotto abbia un basso quoziente intellettivo. In realt , non la differenza culturale che distingue le persone che cadono nelle fantasie di complotto. Anni fa stato effettuato un importante studio negli Stati Uniti in cui un gruppo di psicologi sociali voleva dimostrare proprio questo: che a cadere nel buco del Bianconiglio fossero persone povere culturalmente e limitate intellettualmente. E invece la ricerca sul campo ha dimostrato il contrario: vengono irretite dalle fantasie di complotto persone di tutti i livelli culturali e di tutti i quozienti intellettivi. Potenzialmente, quindi, siamo tutte e tutti complottiste e complottisti. Il nostro cervello, infatti, utilizza un tipo di ragionamento che viene definito pensiero magico. il pensiero che utilizziamo molto da bambine e bambini e che ci aiuta a costruire un sistema di riferimento stabilendo connessioni e legami magici fra gli eventi. Il pensiero magico prevede che si possa influenzare la realt e addirittura determinarla con il potere della propria mente, o con rituali, gesti, oggetti o pratiche magiche . In questo modo, si possono tenere a bada anche le ansie e le paure. Da grandi, continuiamo a utilizzare questo tipo di pensiero in molte occasioni: quando compiamo azioni scaramantiche, quando consultiamo un oroscopo, quando pensiamo che indossare una particolare maglietta o portare con noi un certo oggetto ci aiuter ad avere un buon voto nella verifica o a far vincere la nostra squadra del cuore. Il pensiero magico si struttura a partire dall assunto 146 facciamo finta che ed entra in azione specialmente quando ci sentiamo disorientati o fragili o insicuri. I nostri cervelli, insomma, sono attrezzati per generare interi mondi falsi. Da questo punto di vista, le fake news e le fantasie di complotto: costituiscono una forma di letteratura fantastica che ci aiuta a relazionarci con il mondo, con gli eventi, con le persone; rappresentano spesso un tentativo di cicatrizzare una ferita cognitiva e hanno un potere consolatorio rispetto a un evento doloroso che non trova spiegazione o che ci spiazza, ci disorienta; sono un tentativo di trovare un nuovo noi , riscrivendo i confini della nostra identit individuale e collettiva, poich unirsi alle persone che credono alle stesse narrazioni aiuta a sentirsi meno soli, a trovare una comunit in una societ che spinge all isolamento; rappresentano un tentativo di salvezza di un identit che percepiamo come minacciata, e in questo senso si legano spesso a istanze discriminatorie o razziste. Oltre al pensiero magico, che un elemento costitutivo del cervello di noi sapiens, c un altro fattore di cui tenere conto. Quando discutiamo, quando valutiamo un evento, un parere, quando scegliamo fra due opinioni contrastanti, ci sembra di valutare le opzioni in campo con estrema lucidit e razionalit . In realt non esattamente cos : ci sono dei meccanismi nel nostro cervello che ci aiutano a operare delle scelte semplificando le possibilit . Si tratta dei cosiddetti bias cognitivi o euristiche. I bias sono schemi mentali che ci permettono di inserire una sorta di pilota automatico nel nostro cervello per velocizzare il processo con cui arriviamo a prendere una decisione. Entrano in funzione soprattutto quando ci troviamo di fronte a situazioni complesse in cui dare una valutazione non immediato. Tra questi bias, vale la pena citare il confirmation bias che ci spinge a dare molto pi peso alle opinioni che sono in linea con quello che gi pensiamo piuttosto che a quelle opposte. In sostanza, ci sembra che le motivazioni o le prove di chi la pensa come noi siano molto pi solide e valide rispetto alle argomentazioni di chi la pensa in maniera diversa. Pertanto, ci approcciamo alle informazioni non per valutare e dare realmente un giudizio il pi possibile obiettivo, ma semplicemente per confermare il nostro punto di vista, per non dover ammettere di aver sbagliato o non dover rivedere o cambiare le nostre opinioni e decisioni.
LABORATORIO - Loro. Un viaggio nelle fantasie di complotto