LEZIONE 19.1 I cambiamenti dell ambiente e delle citt L espansione delle foreste in Europa Carta INTERATTIVA Sassoni Re Turingi no Slavi o ce a n o i co Atlant Milano Burgundi Genova Roma Napoli Brindisi Costantinopoli Palermo Atene Nicomedia Efeso Cirene Alessandria ri Antiochia m a r M e d i t e r ra n e o Foreste Trebisonda Cesarea Ti g Cartagine m a r N e ro io Tarragona Cadice bio Ca s p Visigoti Marsiglia Ravenna Danu Àvari mar Svevi Gepidi Longobardi Franchi Sasanidi Ctesifonte seta (dalla Cina) Damasco Gerusalemme spezie e stoffe (dall India) go Boschi, pascoli e pianure Pe lfo Steppe Zone paludose Flotte bizantine rsi co r Ro Rotte e vie commerciali ma Zone desertiche sso Osserva la carta e rispondi alle domande In quali aree geografiche dell Europa occidentale erano presenti zone paludose? Quali citt dell Occidente erano coperte dalle rotte e dalle vie commerciali? Che cosa cambiato rispetto ai secoli precedenti? In quali aree geografiche si rileva la maggiore presenza di foreste? L economia di sussistenza Questa situazione era anche una conseguenza della nuova organizzazione delle aree rurali e dei rapporti sociali vigenti nelle campagne. Quando si insediarono nelle nuove terre, i Germani rimasero prevalentemente dediti alle attivit militari, mentre i lavori agricoli continuarono a essere eseguiti dal ceto contadino di origine romana, spesso ridotto in condizioni servili. All interno delle nuove formazioni statali la divisione delle terre si fond sul principio dell hospitalitas, in base al quale un terzo dei possedimenti fondiari era assegnato ai nuovi dominatori, mentre il resto era lasciato ai loro antichi possessori. Questo tipo di organizzazione aggrav la diminuzione della resa produttiva dei campi, soprattutto perch i nuovi padroni non erano interessati all espansione commerciale derivante dalla vendita dei beni agricoli. Il regresso dell agricoltura europea, a partire dal V secolo, fu un elemento del pi ampio declino economico che accompagn la fine dell impero romano in Occidente. In questo contesto, i fattori di crisi tesero ad amplificarsi reciprocamente. Il crollo dei commerci, per esempio, determin difficolt nell approvvigionamento dei metalli che aggravarono la contrazione delle attivit artigianali, gi colpite dallo spopolamento delle citt . La mancanza di artigiani in grado di produrre strumenti complessi comport il ritorno all uso di attrezzi agricoli in legno che, essendo meno efficienti, determinavano rese inferiori. La diminuzione dei raccolti influiva a sua volta sulla disponibilit di cibo. Analogamente, la riduzione degli scambi commerciali disincentiv gli investimenti nelle produzioni destinate all esportazione, come l olio e il vino. Il posto dei vigneti e degli uliveti fu preso dalle coltivazioni di cereali, che avrebbero costituito per secoli la base dell alimentazione europea, ma che, essendo poco redditizie, non generavano profitti da reinvestire nel miglioramento delle tecniche agricole o nei commerci e nell artigianato. 153