Un’età di crescita ed espansione Alla morte dello zio (nel 527), Giustiniano divenne imperatore, distinguendosi presto per le notevoli capacità di governo e per l’efficacia delle sue strategie politiche. Sotto la sua guida, infatti, . In questo periodo, inoltre, si consolidò la : solo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani, nel 1453, avrebbe segnato il tramonto definitivo dell’impero romano d’Oriente. l’impero romano d’Oriente raggiunse la massima espansione nel Mediterraneo struttura statale che avrebbe resistito per quasi un millennio L’età di Giustiniano rappresentò un’epoca di grande sviluppo per l’impero bizantino, non solo per le conquiste territoriali, ma anche per la che la caratterizzò. Giustiniano favorì i . Nel 552, durante una spedizione mercantile in Cina organizzata dai funzionari di corte, i Bizantini riuscirono addirittura a trafugare alcuni bachi da seta. Fu così che a Costantinopoli venne introdotta la , le cui tecniche erano state fino a quel momento custodite dagli artigiani e dai mercanti cinesi. La produzione del pregiato tessuto favorì un’ulteriore espansione delle attività commerciali, che generarono grandi profitti con l’esportazione della seta in tutto il mondo Mediterraneo. prosperità economica commerci con l’Oriente, in particolare con l’India e la Cina lavorazione della seta L’imperatore Giustiniano in trionfo raffigurato nell’ , un’opera d’arte bizantina risalente alla prima metà del VI secolo. Avorio Barberini La persecuzione di eretici e pagani L’atteggiamento di Giustiniano in tema di rapporti tra autorità civile e religiosa fu un’espressione concreta del cesaropapismo. L’interesse di Giustiniano fu rivolto non tanto alla definizione di nuovi dogmi teologici, quanto al perseguimento di obiettivi politici ed economici attraverso lo strumento della religione. La diffusi all’interno dell’impero d’Oriente fu promossa da Giustiniano per garantire l’unità religiosa dei suoi sudditi con : sradicando le fedi diverse da quella ufficiale, egli poteva infatti , senza contare che le confische dei beni delle comunità religiose soppresse fruttavano allo Stato notevoli entrate. . L’imperatore contrastò duramente anche tutti i centri culturali che riteneva potessero insidiare la sua autorità: tra questi vi furono anche le scuole filosofiche, come . Fondata dal filosofo Platone nel 387 a.C., con la sua tradizione secolare l’Accademia aveva costituito uno dei poli intellettuali più attivi nella conservazione e nella diffusione della cultura pagana. persecuzione dei culti pagani e delle eresie cristiane un obiettivo politico mantenere più facilmente la solidità dell’impero L’azione repressiva di Giustiniano non si limitò al campo religioso l’Accademia di Atene, che fu chiusa per decreto imperiale nel 529