LEZIONE 22.1 L ARABIA PREISLAMICA Alla fine del VI secolo d.C. i territori del Vicino Oriente erano suddivisi tra i vasti possedimenti di Costantinopoli e dell impero persiano. Le invasioni dei popoli germanici in particolare di Àvari e Unni avevano interessato anche parte del Vicino Oriente nel IV e nel V secolo, raffreddando la conflittualit da tempo esistente tra Bizantini e Persiani, impegnati nella difesa dei rispettivi confini. Nel VI secolo d.C. l impero persiano riprese la sua politica espansionistica a danno dei Bizantini. La decadenza degli imperi Come abbiamo visto, Costantinopoli dovette fronteggiare l avanzata persiana e, contemporaneamente, anche una nuova minaccia, rappresentata dagli Slavi, un popolo proveniente dall Asia centrale, che, insediatisi nei Balcani occuparono ampi territori appartenenti a Costantinopoli. La perdita di queste aree mostrava l impossibilit di dominare una compagine statale cos vasta, estesa su buona parte del Mediterraneo. Le difficolt furono acuite dalla grave crisi politica ed economica in cui si trov immerso l impero bizantino dopo la morte di Giustiniano. Cos , nel corso del VI e del VII secolo l estensione dei suoi territori si ridusse a un terzo di quelli controllati all epoca del grande imperatore. Anche l impero persiano, d altra parte, mostrava evidenti segni di debolezza. Dopo aver raggiunto il culmine della sua potenza economica e politica sotto Cosroe I (531-579), lo Stato fu indebolito da una lunga serie di contese dinastiche che ne provocarono il declino. Gli scambi tra Oriente e Occidente Crocevia: luogo in cui si incontrano importanti vie di comunicazione. Pu anche indicare, in senso figurato, l incontro di popoli e culture. Nonostante le difficolt in cui versavano i due maggiori Stati della regione, l economia del Vicino Oriente continuava a presentare una vitalit assai maggiore di quella dell Europa occidentale, segnata dal declino dei traffici di lunga distanza e dal ritorno a un economia chiusa. Costantinopoli deteneva ancora il controllo marittimo nel Mediterraneo e re- stava il crocevia dei commerci che collegavano il Vicino e l Estremo Oriente. Dal Bosforo passava ancora la gran parte delle merci preziose come le spezie e la seta, provenienti dall India e dalla Cina. La penisola arabica Al centro dei collegamenti tra Oriente e Occidente si trovava la penisola arabica. Le piste I principali Stati degli altri continenti: l Arabia Saudita p. 241 Damasco e Petra, e da queste con l Asia, costituivano da secoli le vie di comunicazione STUDIO carovaniere che congiungevano le coste mediterranee con le citt di Antiochia, Palmira, pi utilizzate. L intensit di questi traffici aveva favorito tra l altro la nascita, in Siria, del SULLA CARTA regno di Palmira (III secolo d.C.), che si era reso indipendente da Roma approfittando p. 239 dell anarchia politica che caratterizzava in quel periodo l impero romano, prima di essere riconquistato dall imperatore Aureliano. Pista carovaniera: strada percorsa nell antichit dalle carovane e utilizzata soprattutto per i traffici commerciali. Dal VI secolo, invece, quando la sicurezza dei viaggi nell entroterra fu compromessa dalle guerre tra Bizantini e Sasanidi, assunsero maggiore importanza le vie di comunicazione marittima che attraversavano l oceano Indiano e il golfo Persico. Le rotte prevedevano scali nel golfo di Oman, nello stretto di Hormuz e nel mar Rosso; fu cos che alcuni centri della penisola arabica, gi economicamente legati alle coste orientali dell Africa ricche di miniere d oro conobbero un ulteriore espansione commerciale. Tra queste citt , La Mecca si distinse per il notevole sviluppo economico e commerciale, che determin la sua supremazia sui territori circostanti e l affermazione politica dell aristocrazia mercantile che la guidava. Beduini e mercanti L ambiente dell Arabia era caratterizzato in prevalenza da steppe, alternate a vaste aree desertiche e pi raramente a oasi e risultava adatto soprattutto alla pastorizia nomade, praticata dagli abitanti del deserto, i beduini (dal vocabolo badawi, che in lingua araba si- 238