Lo sviluppo sostenibile internazionale tra la fine della Seconda guerra mondiale e l inizio della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Il Primo Mondo era infatti composto, secondo Sauvy, dagli Stati Uniti e dai Paesi loro alleati (come quelli dell Europa occidentale e il Giappone), tutti caratterizzati da alti livelli di industrializzazione e sviluppo e da un economia di tipo capitalista; il Secondo Mondo era formato dall Unione Sovietica e dai suoi alleati (fra cui gli Stati dell Europa orientale), Paesi anch essi con un buon grado di industrializzazione e sviluppo, ma con un sistema economico di tipo comunista; il Terzo Mondo era invece formato dai cosiddetti Paesi non allineati , che non erano cio affiliati a nessuno dei due blocchi. Poich i Paesi di questo terzo blocco coincidevano in gran parte con gli Stati pi poveri del mondo, situati in Africa, Asia e America Latina, l espressione Terzo Mondo si diffusa anche nel linguaggio comune a indicare gli Stati pi arretrati e le condizioni particolarmente difficili in cui versano le loro popolazioni. Oggi, con la fine della Guerra Fredda, questa divisione del mondo in tre gruppi non ha pi senso, anche perch molti Paesi un tempo appartenenti al Terzo Mondo hanno cominciato a svilupparsi e sono divenuti delle potenze economiche globali (come India e Brasile). Un altra classificazione molto usata di tipo geografico, e distingue tra Paesi del Nord e Paesi del Sud del mondo. Effettivamente la maggior parte degli Stati pi ricchi e sviluppati del mondo si trova nell emisfero settentrionale, ma esistono anche in questo caso importanti eccezioni: l Australia e la Nuova Zelanda in Oceania e l Argentina e il Cile in Sud America sono Paesi che si trovano nell emisfero meridionale e che possiedono un elevato grado di sviluppo. Inoltre alcuni Paesi posti originariamente nella categoria dei pi svantaggiati stanno vivendo un rapido sviluppo economico e sociale, tanto che molti studiosi hanno indicato il XXI secolo come l epoca della rivincita del Sud del mondo nei confronti del Nord. Nel dibattito comune si impiega genericamente una divisione tra Paesi sviluppati e Paesi sottosviluppati , detti anche Paesi in via di sviluppo , ai quali qualche volta si aggiungono i Paesi emergenti , cio quei Paesi in via di sviluppo che si sono distinti, negli ultimi anni, per una crescita particolarmente pronunciata. Definire e misurare lo sviluppo Spesso, nel linguaggio comune, si usano i termini Paesi ricchi e Paesi poveri per indicare genericamente i Paesi avanzati e i Paesi in via di sviluppo. Ma i concetti di ricchezza e sviluppo sono davvero equivalenti? Effettivamente, osservando le statistiche, sembrerebbe che nella classifica dei Paesi pi ricchi e in quella dei Paesi maggiormente sviluppati si trovino pi o meno gli stessi Stati. Bisogna per distinguere tra la ricchezza totale prodotta da un Paese, espressa dal cosiddetto Pil (Prodotto interno lordo) assoluto, e quella prodotta in media da ciascun abitante di quel Paese, espressa dal Pil pro capite. La Cina, per esempio, il secondo Paese pi ricco del mondo in termini di Pil assoluto, superata solo dagli Stati Uniti, ma tale ricchezza deve venire idealmente divisa tra una popolazione numerosissima, per cui il Pil pro capite cinese relativamente basso. Il Pil pro capite pu essere un efficace misura del grado di sviluppo di un Paese, in quanto esprime le capacit economiche possedute idealmente da ciascun membro della sua popolazione per migliorare le proprie condizioni di vita. Tuttavia l uso del Pil pro capite come indicatore del livello di sviluppo ha alcuni limiti: anzitutto si tratta di un valore medio che non tiene conto del grado di disuguaglianza economica e sociale all interno di un Paese (la ricchezza potrebbe essere concentrata nelle mani di poche persone, con la maggioranza della popolazione ridotta alla povert ); inoltre non considera numerosi fattori che concorrono a determinare il grado di sviluppo di un Paese e quindi il livello di benessere della sua popolazione, come l efficienza dei servizi pubblici e lo stato di salute medio. 287