L RA DI CIVICA IDENTITÀ La parola a... #paroleperilfuturo Mariateresa Muraca Mariateresa Muraca ha conseguito nel 2015 il dottorato di ricerca in Scienze dell educazione e della formazione continua presso l Universit di Verona, in co-tutela con l Universidade Federal de Santa Catarina (Brasile). docente di pedagogia generale e sociale presso l Universit di Verona, l Istituto Universitario don Giorgio Pratesi e l Istituto Universitario Progetto Uomo. Ha svolto attivit di ricerca in contesti dell educazione non formale in Italia, Guatemala e Brasile. Dal 2016 impegnata in Mozambico, come formatrice della Scuola di Pace di Monte Sole in progetti di cooperazione internazionale incentrati sull educazione alla pace e rivolti a insegnanti della scuola primaria e secondaria. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici e la monografia Educazione e movimenti sociali, edita da Mimesis, ed codirettrice scientifica della rivista «Educazione aperta». 352 Vorrei provare a riflettere sul passaggio da identit individuale a identit planetaria come possibile soluzione a molti dei problemi del mondo contemporaneo. La parola identit viene dal tardo latino ident tas, a sua volta derivato da idem, e significa medesimo , uguale . Questo termine assume significati diversi a seconda dei campi di studio. In particolare, nell ambito delle scienze umane, ovvero quell insieme di discipline che studiano la societ umana, le sue strutture e i suoi processi, l identit ci che rende un soggetto uguale a s stesso, quindi diverso dagli altri e per questo unico. Quando parliamo di identit , dobbiamo fare riferimento a diversi livelli: l identit personale ma anche le identit collettive, che ci rendono membri di una certa cultura, di una certa religione, di una certa Nazione e cos via. Nel nostro tempo, segnato dal fenomeno della globalizzazione, il tema dell identit ha guadagnato una crescente importanza e si andato connotando di molteplici contraddizioni. Da una parte, infatti, le esperienze personali, i riferimenti culturali e i legami sociali, che conferiscono alle persone un senso di identit , diventano pi fluidi e incerti, attribuendo alla nostra societ un carattere instabile o liquido per usare un concetto del sociologo polacco Zygmunt Bauman (1925-2017). Dall altro, proprio in reazione all accelerazione e all intensificazione dei contatti con persone, gruppi e luoghi percepiti come differenti, e al senso di insicurezza che ne consegue, il richiamo a identit specifiche e di carattere locale viene enfatizzato. A questa tendenza va ricondotta la proliferazione di partiti e movimenti nazionalisti o autonomisti o, pi in generale, delle politiche cosiddette identitarie , che fanno leva appunto su presunte identit originarie, fisse e immutabili. Il limite di queste posizioni consiste nel fatto che, puntando l attenzione sull appartenenza a una comunit esclusiva, si accentua anche la propria distinzione dagli altri, generando in molti casi separazioni, chiusure e rifiuti. A questo proposito, nel contesto italiano, si pu fare riferimento alla legge sulla cittadinanza, incentrata sullo ius sanguinis, ovvero sul diritto di sangue. In base a questa legge, la cittadinanza italiana si acquisisce per discendenza o, in altri termini, diventa cittadino chi ha almeno un genitore italiano o viene adottato da una famiglia italiana. Pu accedere a questo status, inoltre, chi pu dimostrare di discendere da un cittadino italiano, senza limiti di generazioni. Questa legge differenzia l Italia da molti altri Paesi europei, che sono meta come il nostro di flussi migratori e che adottano lo ius soli, cio attribuiscono automaticamente la cittadinanza a chi nasce e cresce sul loro territorio, anche se figlio o figlia di genitori stranieri. Di fronte al rischio di produrre contrapposizioni ed emarginazione, le scienze umane ci invitano a prendere coscienza che le molteplici identit di un soggetto si sviluppano a partire dalla relazione con l altro e l altra. In questo senso, propongono il passaggio dal