LEZIONE 27.1 – LA NASCITA DEL FEUDALESIMO Il che si era affermato in gran parte d’Europa sotto i Carolingi si basava su vincoli di fedeltà collegati alla . Questi benefici, in origine, non implicavano la cessione di proprietà terriere. I sovrani franchi si garantivano la lealtà dei propri cavalieri con la donazione di una parte dei bottini di guerra, oppure assicurando loro le rendite economiche di determinati territori, ma non il loro possesso permanente. Con il tempo, tuttavia, . I legami politici e militari cui dava luogo furono sempre più connessi alla . La concessione dei “ ”, come vennero chiamate le terre assegnate ai vassalli, determinò il riemergere dell’anarchia nobiliare e delle tendenze autonomistiche dei cavalieri. Con l’ereditarietà dei feudi nacque il , che avrebbe caratterizzato la storia europea, in forme e modalità differenti, per il resto del Medioevo. sistema vassallatico concessione di benefici il vassallaggio subì una trasformazione cessione di terre, dapprima in misura temporanea, poi in modo sempre più definitivo feudi sistema feudale Dal beneficio al feudo Il sostanziale mutamento nei rapporti vassallatici che si verificò con la fine dell’epoca carolingia si manifestò anche nella terminologia. A partire dall’XI secolo, infatti, nei documenti ufficiali il termine , fu sostituto dal termine . La parola “feudo” deriva dal vocabolo franco , equivalente al latino , “bestiame”, “gregge”. Nella Roma arcaica da questa parola era derivato il termine , “denaro”, poiché, in una società pastorale e poi contadina come quella romana, la ricchezza era costituita principalmente dal bestiame. Lo stesso accadde nella società rurale dell’epoca altomedievale, nella quale il benessere derivava quasi esclusivamente dall’agricoltura e dall’allevamento. Sebbene i primi documenti ufficiali che testimoniano l’esistenza di feudi propriamente detti siano posteriori, il passaggio effettivo da un beneficio temporaneo a una cessione definitiva delle terre cominciò ad affermarsi . Già in questo periodo, infatti, l’omaggio di alcuni vassalli ai loro signori prevedeva la cessione a titolo definitivo di feudi che i nuovi proprietari, chiamati feudatari, potevano poi lasciare in eredità ai discendenti. , che come abbiamo visto aveva carattere temporaneo beneficium feudo, che indicava una cessione definitiva dei possedimenti terrieri fehu-od pecus pecunia tra il IX e il X secolo, in concomitanza con la decadenza dell’impero carolingio Particolare del grande affresco Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassinel Palazzo Pubblico di Siena. L’ereditarietà dei feudi Questa cruciale trasformazione dei benefici temporanei in feudi permanenti fu sancita dal , emanato dal sovrano carolingio . Nato dall’esigenza di garantirsi il sostegno dei nobili in una spedizione militare in Italia, assicurando loro la possibilità di trasmettere cariche e donazioni ai discendenti, . Nelle intenzioni di Carlo il Calvo questa opportunità doveva essere limitata solo a situazioni specifiche e in misura del tutto provvisoria: nel caso in cui un conte morisse in guerra, per esempio, le terre potevano essere concesse temporaneamente agli eredi, in attesa che costoro rinnovassero il vincolo di fedeltà con il sovrano. Nella realtà dei fatti, però, il potere dell’aristocrazia era ormai così influente rispetto ai deboli sovrani carolingi che il provvedimento dell’imperatore si affermò come una riforma definitiva a vantaggio dei grandi feudatari. capitolare di Quierzy Carlo il Calvo nell’877 l’editto imperiale stabilì che i feudi maggiori (cioè quelli dati in beneficio dal re) divenissero un possesso terriero definitivo ed ereditario p. 405 Voci dalla storia