L’ORA DI CIVICA – EUROPA TRECCANI #paroleperilfuturo La parola a... Francesco Benigno Europa, Vorrei provare a riflettere sull’evoluzione dell’idea di da semplice indicazione geografica a possibile Stato federale. è professore ordinario di Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dopo avere insegnato nelle Università di Catania, Messina e Teramo ed essere stato in varie università straniere. Ha scritto sulla politica europea della prima Età moderna, sui metodi e i concetti della Storia, sul crimine organizzato e sul terrorismo. Ha pubblicato saggi sulle principali riviste di Storia italiane e internazionali. Tra i suoi libri ricordiamo: (Viella 2013); (Einaudi 2015); (Einaudi 2018); (Officina Libraria 2021). Francesco Benigno visiting professor Le parole del tempo. Un lessico per pensare la storia La mala setta. Alle origini di mafia e camorra 1859-1878 Terrore e terrorismo. Saggio storico sulla violenza politica Rivoluzioni. Tra storia e storiografia . Sulla base di questa idea, nel 1951, all’indomani della Seconda guerra mondiale, combattuta sul territorio europeo e costata milioni di morti, alcuni Stati (Francia, Italia, Germania occidentale, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) decisero di mettere in comune un importante settore economico, la produzione di carbone e acciaio. Nasceva così la Ceca (Comunità europea del carbone e dell’acciaio). Era il primo passo di una maggiore integrazione economica fra gli Stati, che proseguì poi nel 1957 con il Trattato di Roma, un accordo per allargare questa cooperazione, promuovendo tra i Paesi membri non solo la libera circolazione delle merci ma anche quella dei lavoratori e dei capitali, e la nascita della Cee (Comunità economica europea). Si creava così al cui interno le merci potevano circolare senza essere tassate. Nel 1993 venne infine istituita l’ , , distinta da quella degli Stati membri, con il potere di instaurare relazioni con Stati e con altre organizzazioni internazionali e di stipulare trattati. Ma come nacque l’idea di un’unione dei Paesi europei? A quali esperienze storiche si riferiva? . Nell’Alto Medioevo, tra V e VIII secolo, nel territorio europeo vi furono esperienze statali di varia natura. Tuttavia il ricordo dell’impero romano restava vivo, al punto che Carlo Magno, re dei Franchi, si fece incoronare a Roma nell’800 imperatore del Sacro romano impero, una nuova entità politica costruita fondendo l’eredità dell’impero romano con la fede cristiana. Carlo Magno, che in testi dell’epoca venne chiamato pater Europae, “padre dell’Europa”, riunì quindi larga parte dell’attuale Europa occidentale nel Sacro romano impero, i cui confini coincidevano pressappoco con quelli che verranno stabiliti, più di mille anni dopo, dalla Ceca nel 1951. Alla fine del IX secolo l’impero carolingio, governato da Carlo il Grosso, un nipote di Carlo Magno, prese a essere identificato con questo spazio chiamato Europa. . Alla sua corte parteciparono infatti come consiglieri alcuni intellettuali e uomini colti di diverse parti d’Europa: tra essi un anglosassone, di nome Alcuino, prese a riscoprire i classici latini e cristiani antichi e ad avviare quella che fu chiamata la “ ”. Carlo Magno stesso comprendeva il latino, una lingua che consentiva all’epoca la comunicazione orale e soprattutto scritta di persone che parlavano lingue diverse. Questo modello sarà importante per tutti i sovrani che dopo di lui costruiranno delle corti composte da funzionari e intellettuali provenienti da vari Paesi: si pensi per esempio a Federico II di Svevia, capace di integrare con grande libertà cultura tedesca e italiana all’interno del regno di Sicilia, nella prima metà del XIII secolo; o a Carlo V d’Asburgo, che, all’inizio del XVI secolo, accoglieva nella corte del Sacro romano impero politici ed eruditi italiani, fiamminghi, tedeschi e spagnoli. Un tratto importante della rinascita carolingia fu la trascrizione dei testi classici da parte di addetti specializzati nella copiatura manuale, gli amanuensi. È stato scritto che , ricopiandoli e salvandoli, mentre gli altri sono andati perduti per sempre. Molti di essi verranno poi ritrovati nel XV secolo, nell’epoca della riscoperta della cultura classica, con il movimento detto Umanesimo, e poi nel Rinascimento. . Carlo Magno aveva inoltre introdotto una , in argento, nei territori che governava; allo stesso modo, nel 1992, con il Trattato di Maastricht i Paesi europei hanno abbandonato le monete nazionali adottando l’euro. Non stupisce perciò che l’esperienza carolingia sia considerata per alcuni aspetti un modello a cui guardare nel percorso di . L’Europa è una parte del mondo, ma non solo. È anche l’idea che questa parte del mondo, abitata da popoli con tradizioni e lingue diverse, abbia qualcosa in comune, una storia e una cultura, e che questo consenta una maggiore integrazione fra i popoli che la abitano un mercato comune europeo Unione europea un organismo sovranazionale dotato di personalità giuridica propria L’Europa è stata nell’antichità solo l’indicazione di uno spazio geografico, parte di un impero, quello romano, i cui confini erano molto più estesi Sebbene l’impero carolingio di Carlo Magno e dei suoi successori non durò a lungo, esso lasciò una traccia culturale importante rinascita carolingia la cultura classica dell’Europa moderna e contemporanea riposa sui testi che i Carolingi hanno scelto per noi La cultura classica divenne così il fondamento comune della cultura europea moneta comune costruzione di una maggiore integrazione tra persone di diversa origine e cultura