LEZIONE 17.2 Caracalla e la Constitutio antoniniana L estensione della cittadinanza Voci dalla storia Da Caracalla a Macrino Nel 212, dopo aver eliminato i suoi avversari reali o potenziali, Caracalla promulgò una costituzione (come erano chiamate le leggi emanate dall imperatore), cioè un editto che aveva validità in tutti i territori dell impero e che, dal nuovo nome che Caracalla aveva adottato, Antonino, fu chiamato Constitutio antoniniana. Il provvedimento estendeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti delle province. Se in qualche modo era il riconoscimento dell ormai consolidata parità tra Italici e provinciali (lo stesso imperatore Caracalla era nato in Gallia), l editto era in realtà motivato soprattutto da ragioni economiche e fiscali: l estensione della cittadinanza comportava infatti l allargamento della platea dei contribuenti ai quali lo Stato poteva imporre il pagamento di tributi di varia natura, non solo quelli sul reddito ma, per esempio, anche quelli legati alle successioni ereditarie. La Constitutio antoniniana concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi delle province dell impero. Continuavano invece a rimanerne esclusi gli schiavi e i cosiddetti dediticii (da deditio, resa ), cioè le popolazioni che, pur essendo insediate all interno dei confini imperiali, erano ancora estranee alla cultura dominante greco-romana e non potevano quindi considerarsi romanizzate a tutti gli effetti. Si trattava per esempio degli abitanti di vaste aree rurali o di gruppi nomadi (come le tribù di origine germanica penetrate nell impero ai tempi di Marco Aurelio). L allargamento dei contribuenti stabilito dalla Constitutio antoniniana non fu però sufficiente a risanare il bilancio imperiale. Gran parte dei tributi venne infatti assorbita dall esercito, che richiedeva ingenti risorse non solo per il finanziamento delle campagne militari, ma anche per le frequenti elargizioni di denaro a favore dei soldati, necessarie per mantenere la loro fedeltà all imperatore. Caracalla dovette affrontare numerose guerre contro le popolazioni che minacciavano i confini. Nel 212 affrontò gli Alemanni, una confederazione di tribù germaniche dell Europa centrale, riuscendo a contenerne l a- VOCI DALLA STORIA L estensione della cittadinanza e le sue motivazioni In questi brevi brani sono contenuti alcuni riferimenti alla Constitutio antoniniana: il primo è tratto da un papiro egizio degli inizi del III secolo d.C. e contiene il testo della proclamazione dell editto imperiale; il secondo proviene dalle opere del giurista Domizio Ulpiano, che visse al tempo di Caracalla. Le motivazioni economiche che spinsero Caracalla a promulgare il suo editto sono invece spiegate in un passo dello storico romano di lingua greca Cassio Dione, vissuto tra il II e il III secolo d.C. Do la cittadinanza romana a tutti gli stranieri che abitano l ecumene, consentendo loro di conservare anche il diritto di cittadinanza, con la sola eccezione di coloro che si sono arresi a Roma e che si sono posti sotto la sua protezione. Coloro che abitano nel mondo romano, in seguito alla Costituzione dell imperatore Antonino sono riconosciuti cittadini romani. Domizio Ulpiano, Digesto, I, 5, 17 Caracalla dichiarò cittadini romani tutti coloro che erano sottomessi al suo potere, a parole per onorarli, in realtà per poter ottenere maggiori entrate grazie a questo provvedimento, poiché gli stranieri non pagavano gran parte dei tributi riservati ai cittadini. Cassio Dione, Storia romana, LXXVII, trad. di A. Stroppa, BUR, Milano 1995 Papiro Giessen, 40, I, 7-9 STUDIO CON I TESTI A quale classe sociale Caracalla negò la cittadinanza romana? Secondo Cassio Dione, quali erano le reali motivazioni alla base dell estensione della cittadinanza? 89
VOCI DALLA STORIA - L’estensione della cittadinanza e le sue motivazioni