LEZIONE 17.4 – LA CRISI DEL III SECOLO Le cause della crisi dell’impero La crisi che investì l’impero romano nel III secolo è attribuita dagli studiosi a una : il costo sempre più insostenibile per il mantenimento di un esercito permanente, aggravato da scelte economiche sbagliate, lo sconfinamento di popoli “barbari”, la perdita di abitudine a servire lo Stato, la mancanza di manodopera schiavile. Le ultime due furono dovute soprattutto alla , che invitava a non servire ciecamente lo Stato in vista di qualcosa di più grande, la vita oltre la morte, e a non rendere gli uomini schiavi in virtù di una comune uguaglianza. Tale lettura non è tuttavia unanime, e anzi , specie se si tiene conto del fatto che alcune province, come l’Africa per esempio, godettero al contrario di un periodo di grande sviluppo e di benessere economico. pluralità di cause diffusione del cristianesimo altri studiosi tendono a non considerare questo secolo come un momento di crisi e di decadenza Regni indipendenti e invasioni nel III secolo Rispondi alle domande Quali regni indipendenti si formarono nel III secolo? In corrispondenza di quali aree geografiche? Quali popoli nomadi varcarono il confine del Reno per entrare nell’impero? Quali minacce dovette fronteggiare l’impero nella zona orientale? Massimino e l’anarchia militare , quindi era egli stesso un “barbaro”. L’origine non italica di un imperatore non era in realtà una novità: le province avevano dato i natali già a Traiano e ad Adriano (spagnoli), a Caracalla (nato in Gallia), a Settimio Severo (africano) e ad Alessandro Severo (nato in Siria). Tutti costoro si erano però ricollegati alla tradizione imperiale e alla cultura greco-romana, di cui si presentavano come eredi. La novità di Massimino il Trace fu proprio questa: . Egli fu il . Massimino era detto “il Trace” perché era nato nell’arretrata regione della Tracia era un semplice soldato, di origine umile e completamente estraneo alla cultura dei suoi predecessori primo imperatore a provenire dagli strati sociali più bassi della popolazione STUDIO SULLA CARTA